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TRUFFA NEL SETTORE EDILE, LA GUARDIA DI FINANZA DI SIENA DENUNCIA DUE PERSONE

News inserita il 03-11-2010

I due indagati avrebbero occultato centinaia di migliaia di euro. L'imprenditore, sebbene dichiarato fallito nel 2001, ha di fatto continuato ad esercitare un’attività, utilizzando vari prestanome facendoli figurare come titolari delle imprese. 

Dodici mesi di indagini da parte della Guardia di Finanza di Siena per smascherare l'ennesima truffa nel settore edile.  Due le denunce presentate dalle fiamme gialle: i reati fiscali vanno dalla dichiarazione fraudolenta mediante l'emissione di fatture false alla  omessa presentazione di dichiarazione dei redditi.
L'imprenditore, sebbene dichiarato fallito nel 2001 e sottoposto a  restrizioni per l’avvio di ulteriori iniziative economiche,  ha, di fatto, continuato ad esercitare un’attività di impresa. Noncurante dei divieti, successivamente alla sentenza di fallimento, ha occultato beni e valori, impedendo ogni concreta ricostruzione del patrimonio. In particolare, al fine di evitare che i beni venissero recuperati dai creditori interessati e  dall’amministrazione finanziaria per la riscossione dei tributi dovuti, l'uomo ha pensato di coinvolgere via via vari prestanome facendoli figurare come titolari delle imprese. Tre le diverse società create ad arte per fini personali, per poi precipitare in un grave stato di insolvenza lasciando a bocca asciutta i creditori; tre diversi prestanome avulsi dalle attività svolte, decine di lavoratori extracomunitari retribuiti al nero.
Non appena cominciava a manifestarsi lo stato di dissesto dell’azienda il rimanente patrimonio (denaro e beni strumentali) veniva travasato fraudolentemente nei nuovi soggetti economici prescelti. La scoperta di questo semplice modus operandi è stata possibile grazie all’analisi degli intrecci esistenti fra svariate decine di conti correnti bancari, dai quali si è desunto che ingenti sono le somme di denaro “investite” in scommesse.
Non a caso, a carico dell’indagato e dei suoi “soci” vi sono diversi fascicoli aperti presso la Procura di Siena che hanno come oggetto reati tipicamente fallimentari quali la bancarotta fraudolenta. Attualmente due sono i soggetti economici riconducibili all’imprenditore, in quanto sono decorsi i termini di interdizione dovuti ai precedenti fallimenti.
Nel caso in esame, l’indagato aveva creato l’ennesimo nuovo soggetto economico operante sempre nel settore edile (noleggio di attrezzature) utilizzando quale prestanome la propria compagna. La mala gestione, in completo stato di irregolarità formale e fiscale, ha indotto lo stesso a compiere anche altri reati potenzialmente ben più gravi. Infatti, dalle perquisizioni eseguite presso l’abitazione, i militari hanno rivenuto non solo materiale extracontabile prezioso per il prosieguo delle indagini, ma nei computer personali sono stati rinvenuti dei files che riproducevano gli elementi necessari e atti a falsificare sistematicamente la certificazione di regolarità contributiva (D.U.R.C., essenziale anche per lavorare con Enti pubblici) nonché fatture false pronte all’utilizzo per essere indebitamente scaricate come costi.
Le indagini proseguono per le opportune verifiche fiscali sul patrimonio accumulato dai due indagati. Al momento si parla di svariate centinaia di migliaia di euro.

 

 

 

 

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