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PROMOZIONI ROBUR E MENS SANA: UN COLPO DI VITALITÀ, NESSUNA GRANDEUR

News inserita il 18-06-2015

 

Il difficile viene ora, si tratta di passare d'un botto al professionismo. Gli ingaggi salgono in maniera significativa, la stessa iscrizione ai campionato costa un occhio della testa.

 

Questa è stata la settimana della promozione della Mens Sana. La squadra è tornata in serie A2 a dodici mesi dalla messa in liquidazione e dal fallimento. Una tragedia, seppur sportiva, si è trasformata in un successo, un trionfo per la dirigenza del basket biancoverde, con Lorenzo Marruganti in testa che ha imbastito la squadra con risorse limitate e in pochi giorni, per il giovane allenatore Mecacci un ragazzo dell'Istrice e per i giocatori che hanno condotto una stagione vincente.

Un elogio lo voglio spendere soprattutto per i tifosi che avrebbero avuto mille ragioni per recriminare e abbandonare la barca e che, invece, hanno seguito l'avventura in questa grigia, grigia, serie B, riempiendo il palasport e circondando di amore e passione questi ragazzi.

La stessa cosa era successa un mese prima per la Robur che, affossata in quarta serie, fra i dilettanti, aveva compiuto l'impresa di tornare il LegaPro subito, dominando la scena per l'intera stagione e cucendosi al petto anche lo scudetto virtuale di campione d'Italia di quarta serie.

Felicità allo stato puro anche per i tanti tifosi bianconeri.

C'è stato chi in questi due successi, coronati anche da quelli del Costone, dal campionato ottimo della Virtus e dalla promozione del CUS basket, ha voluto vedere il segno della rinascita Senese.

Ecco...io c'andrei cauto, con i piedi di piombo. Non dimentichiamoci che eravamo nel basket i dominatori assoluti e nel calcio per tanti anni in serie A...non era scontato che si riuscisse subito a risalire un po', ma era nelle previsioni.

Starei per dire che il difficile viene ora, si tratta di passare d'un botto al professionismo.

Gli ingaggi salgono in maniera significativa, la stessa iscrizione ai campionato costa un occhio della testa.

Le squadre giovanili diventano un obbligo...e costano. Costano di più i vari tecnici, addetti ai lavori, medici, preparatori atletici, massiofisioterapisti, fino ai magazzinieri.

Le società stesse debbono darsi un profilo nuovo e tutto questo costa.

Del calcio so poco...ma visto che nel basket ho navigato e con qualche risultato per anni, non credo di sbagliarmi nell'affermare che nella palla arancione ci vuole almeno un milione o un milione e mezzo di eurini per reggere botta, mentre nel calcio, visto che la rosa ha molti più petali, non bastano nemmeno due milioni.

Dico questo perchè si deve tenere i piedi per terra non sognando quello che si poteva sognare al tempo di Babbo Monte. Sentire parlare poi di rinascita di Siena...mi fa solo ridere...perché siamo ancora nel mezzo di una crisi epocale e ci sono altre cose su cui puntare...il lavoro per i giovani e una città all'altezza della situazione in tutti i campi del vivere quotidiano.

Una cosa è un colpo di "vitalità", un'altra la presunta ritrovata "grandeur" che sa tanto di superbia.      

Roberto Morrocchi

 

 

 

 

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