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PERICLEA E LA GIACCHETTA TIRATA...

News inserita il 30-06-2015

Nessuna paura della verità.

Per il Corso, mentre vado dal barbiere, mi tirano per la giacchetta...”Perché non hai scritto niente...te che scrivi di tutto...sulla morte sul Campo di Periclea, la cavallina, la mattina della tratta? Hai paura a dire la verità?”

E allora giù con la risposta. Sì ho paura...ma non della verità...ho paura degli imbecilli che non aspettano altro che buttarci la croce addosso e che del Palio e della nostra storia, festa e cultura se ne fregano alla grande.

La Brambilla, ex ministra berlusconiana nota solo per tacchi a spillo e gonne corte, chiede senza alcun pudore che il Palio venga messo all'indice...cancellato...senza se e senza ma.

Dovremmo perdere tempo con una così? Che magari ama davvero tutti gli animali dai pesci rossi ai gatti e ai cani...che li ama più degli esseri umani e che non fa una piega quando i barconi portano in fondo al mare il loro carico di centinaia di migranti.

Sul Corriere della Sera, poi, l'etologo Professor Mainardi, un uomo di cultura che da anni fa sfoggio delle sue vaste conoscenze nelle belle trasmissioni di Piero Angela, va giù duro e ci bolla, senza usare mai gli epiteti, come gente vana e incivile. Il Palio non fa parte, secondo il prof, della nostra cultura e noi siamo solo spettatori di un evento che con la civiltà ha poco, o meglio niente, da spartire.

Cosa rispondere ad uno così...che noi facciamo il Palio da sempre, che le Contrade sono categorie precise della nostra cultura sociale. E poi? Lo dobbiamo invitare alle trifore del Comune o di Palazzo Sansedoni per metterlo al corrente dei tanti provvedimenti presi per la salvaguardia di questi quadrupedi, magari accompagnandolo a Radicondoli, raccontandogli anche la bella storia del pensionario per ex barberi?

State tranquilli, magari l'invito a Siena l'accetta...ma delle nostre ragioni non gliene fregherebbe un tubo.

Ecco perchè avrei anche fatto volentieri a meno di buttare giù questo articolo.

L'esperienza mi dice che non serve a niente rispondere a onorevoli e professori. Noi saremo, comunque, dalla parte del torto.

Chissà mai se l'etologo o la berlusconiana ex ministra hanno mai messo all'indice il modo, per la verità brutale, con il quale Ebrei e Musulmani uccidono gli animali per il loro sostentamento?

Ma forse ci sono ragioni religiose e culturali che stanno alla base di certi comportamenti accettati senza battere ciglio anche sull'intero territorio italico, in deroga alle disposizioni che regolano la materia per noi “macellai” cristiani, cattolici e Italiani.

Il Sindaco ha risposto alle accuse di professori, ministre, e associazioni varie. A lui compete per la carica che riveste.

A me non competerebbe nemmeno di scrivere un pezzo...ma di sentirmi tirato per la giacca non mi è piaciuto né poco né tanto.

E a dirla tutta ho trovato, anche nel passato, assolutamente improprio l'uso di soldi pubblici per mantenere qualche cavallo “offeso” al pascolo. Io quei soldi l'avrei impiegati per creare un'ala al Campansi o per qualche famiglia indigente Senese.

Non scorderò mai l'ironia con la quale Paolo Mazzini, quando non gli passava nemmeno per il cervello, di diventare un giorno Assessore...anche al Palio, rispose ad un intervistatore che gli chiedeva del nostro amore verso i barberi “a noi il cavallo ci piace tanto, nel menù della cena della prova generale abbiamo anche i crostini di carne equina”.

Roberto Morrocchi

 

 

 

 

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