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NUOVE TERME DI PETRIOLO, UNA GRANDE OCCASIONE PER RILANCIARE IL TERRITORIO

News inserita il 22-10-2010

 

Il nuovo stabilimento, rinnovato nella strutura, negli impianti e nell'offerta, riapre al pubblico dopo i lavori iniziati nel febbraio scorso.

 

 

Le Terme di Petriolo, immerse nella riserva naturale del Basso Merse, riaprono al pubblico con uno stabilimento rinnovato nella struttura, negli impianti e nell’offerta. Il rilancio della sorgente termale più antica della provincia di Siena -le prime notizie dei Bagni di Petriolo risalgono al 1230- passa da un intervento complessivo di restyling pensato per attrarre in questo antichissimo luogo d'acqua un numero crescente di ospiti, dando nuovo impulso al turismo termale con ricadute positive sull’economia del territorio. Il nuovo stabilimento, infatti, sarà aperto tutto l’anno e offrirà servizi legati al benessere, in un ambiente in cui la cura degli spazi si coniuga con la qualità dell’offerta e del contesto naturale.
All'interno della struttura, disposta su quattro piani, di cui due oggi in uso, gli ospiti avranno a disposizione ampi solarium esterni; due vasche termali esterne e due vasche interne e un percorso vascolare kneipp. Il Centro Benessere, oltre alla sala relax, può contare su cinque cabine massaggio e quattro cabine fanghi. Lo stabilimento di Petriolo è convenzionato con il Sistema sanitario nazionale per i trattamenti fanghi e bagni termali -indicati nella prevenzione e cura di patologie croniche e degenerative dell’apparato osteo-articolare- e per le terapie termali inalatorie, tradizionalmente utilizzate e riconosciute scientificamente nella cura di diverse patologie delle vie respiratorie.
I lavori di ristrutturazione dell’originario stabilimento delle Terme Salute e Ambiente, partiti a febbraio scorso, sono stati realizzati dalla nuova società di gestione, Terme di Petriolo Spa, di cui la Provincia di Siena detiene oltre il 96 per cento. Della compagine societaria fanno parte anche i Comuni di San Gimignano (0,65%), Radicondoli (0,55%), Civitella, (0,63%), Chiusdino (0,18%), Murlo (0,17%), Montieri (0,14%) e Monticiano (0,13%); l’Unione dei Comuni della Val di Merse (0,70%) e, unico socio privato, la Fattoria Casabianca Srl (0,35%). I lavori, per un importo complessivo di oltre 1 milione di euro, sono stati possibili grazie alle risorse derivanti dalla vendita del complesso termale Le Galleraie, nel comune di Radicondoli, di cui la Provincia deteneva la quota più rilevante del capitale sociale della società di gestione.
“La nuova struttura -commenta Mauro Cencioni, presidente Terme Petriolo Spa- è frutto di un progetto istituzionale condiviso di rilancio e sviluppo delle Terme, intese come patrimonio della Val di Merse e di tutte le Terre di Siena. Si tratta di un intervento di qualità su cui l’amministrazione provinciale, azionista di maggioranza, ha investito e creduto molto, e dal quale ci aspettiamo risultati importanti sia sotto il profilo della gestione economica, che della valorizzazione di tutta la valle. Le Terme di Petriolo possono essere un importante motore di sviluppo per il nostro territorio dal punto vista turistico. Basti pensare che nel raggio di venti chilometri ci sono alcune migliaia di posti letto e che l’offerta legata al benessere e alla natura può attrarre un’utenza ben più ampia di quella locale. Con un investimento di 1 milione di euro andiamo inoltre a creare nuove opportunità occupazionali in un momento congiunturale difficile, anche per questa provincia. Tra dipendenti, personale medico, massaggiatori e addetti al bar, saranno circa quindici le persone che troveranno impiego alle Terme di Petriolo. Abbiamo grandi attese su questo nuovo stabilimento -continua Cencioni- non ultima la convinzione di riuscire a trovare soluzioni condivise con i privati che hanno la proprietà dei terreni che circondano le Terme, per far fronte allo stato di abbandono di alcuni siti di pregio, come la Chiesa del 1300, il Cassero, le mura e il primo complesso termale dei Bagni di Petriolo, sulla sponda del Farma, di epoca rinascimentale".
"Luoghi d'acqua antichissimi e centri termali all'avanguardia -afferma Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena-  trovano in provincia di Siena la loro sede ideale, grazie alla presenza di stazioni, rinomate in Italia e all'estero sul fronte del benessere e della cura: da Chianciano Terme alle Terme di Montepulciano, dai Bagni delle Galleraie alle Terme San Filippo fino a Bagno Vignoni, Rapolano Terme e San Casciano dei Bagni. Oggi, con la ristrutturazione dei Bagni di Petriolo, l'offerta termale della Terre di Siena si arricchisce ancora di più grazie a un investimento di 1 milione di euro. La Provincia di Siena crede molto nelle prospettive di sviluppo e di attrattività turistica di questa struttura che si colloca in un contesto ambientale di altissimo pregio e di grandi potenzialità, come la Val di Merse".
“La ristrutturazione dell’edificio -spiega Alessandro Fabbrini, direttore Terme Petriolo Spa- è stata ideata per rispondere alle nuove esigenze di mercato e di clientela, legate sia alla cura che al benessere. Per questo abbiamo realizzato nuove vasche termali esterne e interne ed abbiamo rinnovato la parte sanitaria con nuove macchine. L’idea è che questo sito termale entri a far parte del patrimonio collettivo dei cittadini, anche agendo su politiche di prezzo accessibili a tutti. Vorremmo che le Terme di Petriolo fossero sentite come le terme di tutta la Val di Merse e come punto di riferimento per la provincia di Siena. Tutti noi crediamo molto nelle potenzialità della struttura che si colloca in un ambiente naturale incontaminato e di grande suggestione. Per questo nel progetto di rilancio abbiamo coinvolto anche le riserve naturali del Basso Merse, che possono rappresentare un grande valore aggiunto e un ulteriore fattore di attrattività per chi è alla ricerca di un ambiente immerso nel silenzio e nella tranquillità. Questa ristrutturazione è un bel risultato, ottenuto con un investimento di risorse contenuto, che ci fa guardare avanti con ottimismo e con la speranza che in futuro sarà possibile completare i lavori e arrivare ad avere una struttura ancora più funzionale e moderna".

Conosciuti dall’epoca romana, i Bagni di Petriolo vantano nei secoli presenze di personaggi illustri
Immerse nel paesaggio incontaminato e tra i boschi della riserva naturale del Basso Merse, le Terme di Petriolo vanno ad arricchire l'ampia offerta termale delle Terre di Siena.
Le prime notizie dei Bagni di Petriolo risalgono al 1230. Lavori di restauro furono attuati nel 1273. Le Terme di Petriolo erano già conosciute fin dall’epoca romana, tanto da essere citate in un’orazione di Cicerone e in un epigramma di Marziale; inoltre, nella zona sono stati rinvenuti alcuni resti di epoca etrusca e romana, sia nel versante grossetano che in quello senese. In epoca rinascimentale, e più precisamente all’inizio del Quattrocento, fu costruito il primo complesso termale in muratura, dinanzi alla sponda settentrionale del Farma, nel territorio comunale di Monticiano. La struttura si presenta dall’aspetto fortificato, con strutture murarie in pietra e loggiato. La storia dei Bagni di Petriolo è ricchissima di presenze di personaggi illustri che frequentarono le acque sulfuree; a Petriolo andò, nel 1437, Galeazzo Malatesta di Pesaro e l’anno successivo i cardinali Giovanni Vitelleschi e Giordano Orsone, già arcivescovi di Napoli. Nel 1443, i marchesi Giovanni e Francesco I di Mantova, con seguito di centocinquanta cavalieri e molte damigelle. Nel 1470 i Gonzaga insieme al cardinale del Monferrato; nel novembre del 1478 il Duca di Urbino, Federico II di Montefeltro, vi soggiornò per curarsi una gamba. Il pontefice Pio II, Enea Silvio Piccolomini, che divenne Papa nell’agosto del 1458, tornò più volte ai Bagni per curare la sua artropatia.
La storia dei bagni di Petriolo dal Cinqucento al Novecento. Dall'inizio del Cinquecento i Bagni del Petriolo  decaddero progressivamente, tanto è che verso la metà dello stesso secolo essi risultano ormai abbandonati. Il  28  luglio  1648  Petriolo  fu  infeudato dal granduca Ferdinando II a favore del cavalier Ferdinando Cospi  e verso l'inizio del XVIII  secolo  i  suoi  beni  furono concessi all’ospedale di Santa Maria della Scala di Siena che intraprese alcuni lavori di restauro. Nel 1713, infatti il rettore Antonio Ugolini fece restaurare la cappella, facendovi collocare lo stemma dello spedale e la targa in memoria di Pio II. Questo piccolo edificio ad aula a pianta rettangolare, presenta una semplice facciata con profilo a capanna realizzata a pietra mista a blocchi irregolari e intero coperto a travi di legno, con un unico altare a mensa di moderna costruzione. Al di sotto della cappella si trova l'unico bagno termale superstite dei quattro ricordati dalle fonti e chiamato appunto bagno di Pio II, costituito da un ampio porticato a quattro archi a tutto sesto sostenuti da robusti pilastri ottagonali in pietra all'interno del quale si trovano quattro ambienti coperti con volte a crociera di cui soltanto una si conserva integralmente mentre le altre tre sono state sostituite  da  solai  a  longarine  in  ferro, con le sottostanti vasche rettangolari per le immersioni. Nel 1907 Petriolo fu annoverato nella pubblicazione del Ministero dell’Interno riguardante l’elenco ufficiale delle acque minerali d’Italia.
Le acque delle Terme di Petriolo.
L’acqua termale di Petriolo scaturisce alla temperatura di +43°C dalla sorgente che si trova sulla riva del torrente Farma, con la portata media di circa 40 litri/sec. Il forte odore di zolfo che emana è dovuto alla presenza di idrogeno solforato in quantità notevoli (grado sulfidrometrico 21 mg/l). Nelle acque di Petriolo si trovano anche anidride carbonica libera, calcio, fluoro e gli ioni cloruro, solfato e idrogeno carbonato. In riferimento alla sua alta mineralizzazione e alla temperatura, l’acqua di Petriolo è stata definita ricca di sali, ipertermale e nella classificazione generale delle acque termali rientra nella categoria delle acque solfidriche, salso-solfato-bicarbonato-alcalino terrose-ipertermali.

 

 

 

 

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