Un drappellone che non ha particolarmente emozionato

L'applauso non c'è stato.
Il drappellone di Lodola, con i suoi colori pastello sullo sfondo e il cavallo color notte in primo piano, non ha particolarmente emozionato la fittissima platea che affollava l'entrone. Un vento fresco ha preceduto l'apparizione del Palio e le parole del Sindaco Nicoletta Fabio, che ha puntato sulla storia emozionale del Palio, delle contrade che hanno vinto negli anni e nei secoli. Una presentazione sentita che però non ha convinto e non ha scosso il folto pubblico, e mentre i telefonini afferravano le prime immagini dell'opera sormontata da una Assunta senza volto, molti senesi si sono riversati fuori dal cortile commentando in modo talvolta crudele.

"Un cittino delle elementari lo faceva più bellino", "Guarda, pensavo che il cavallo lo facesse peggio...", "Il mì nipote sarebbe stato più bravo a dipingere un cavallo e tutti quei capi colorati a pastello...". Forse è sfuggito un po' il senso della poetica di un artista che anche nelle opere che Siena ha accolto la stagione scorsa ha mostrato un lato fresco e fantasioso dove i colori vincono sul realismo. E dove l'arte è davvero un gioco da ragazzi. Certo, forse lontano dai drappelloni di tanti grandi maestri del passato, ma il Palio di Lodola è comunque un'opera leggera e giocosa che non va annoverata tra i drappelloni peggiori della storia. Anzi, forse il contrario, grazie a una composizione che gioca sui contrasti e su una infantile, sottile poesia.
Annalisa Coppolaro