Sabato 30 marzo 1991 non è una data qualunque nella storia della Mens Sana.
Sabato 30 marzo 1991 non è una data qualunque nella storia della Mens Sana. In quella sera di vigila di Pasqua, si consumò infatti una fra le imprese sportive più grandi degli anni Novanta biancoverdi: vincendo 82-78 contro la Glaxo Verona alla penultima giornata di campionato, l’allora Ticino Siena completò il doppio salto dalla serie B d’Eccellenza alla serie A1 in un palasport stracolmo di passione popolare e dette il via ad una festa durata per molti giorni, anche a dispetto di una stagione che doveva vivere (di lì a poco) la successiva esperienza dei playoff per lo scudetto.
Le immagini d’archivio di “Videoframmenti Biancoverdi” ci catapultano oggi nell’atmosfera vissuta venticinque anni fa in viale Sclavo.

UN PO’ DI STORIA. Tornata in A2 dopo un lunghissimo quadriennio in cadetteria, la Mens Sana si presentò ai nastri di partenza della stagione 1990/1991 con l’obiettivo di centrare al più presto la permanenza in categoria. Confermati il coach Lombardi ed il blocco della promozione dalla B (in ordine alfabetico Battisti, Giroldi, Guerrini, Lasi, Pastori e Visigalli, mentre Pino Brumatti aveva appeso le scarpette al chiodo per diventare dirigente, team manager, proprio della Glaxo Verona), la società scommise su un giovanissimo Stefano Vidili, prelevato da Torino, e su due stranieri di provata affidabilità: l’elegante ala Alexis, arrivato un paio di anni prima ad un tiro dallo scudetto con la Libertas Livorno, ed verticale centro Lampley, rientrato dalla Spagna (Badalona) dopo essere già transitato in Italia con la maglia di Rieti, per tanti anni una garanzia quando si trattava di scegliere atleti statunitensi. Cinque vittorie nelle prime sei partite permisero alla squadra senese di lanciarsi subito nei quartieri nobili della classifica, sulla scia di Verona e Montecatini: i nove successi in dieci partite (unico stop proprio nella città scaligera, per 64-66 e con un canestro da tre punti di Vidili annullato sullo scadere, non senza proteste) conseguiti fra la nona di andata e la terza del girone di ritorno alimentarono ulteriormente l’entusiasmo di una piazza che si sentiva pronta per il grande salto e che inquadrò nel duello con i “cugini” termali il target per la propria ascesa definitiva. Sul campo di Montecatini (si giocava a Lucca), la Ticino perse ma salvò la differenza canestri e le cinque consecutive vittorie che arrivarono dopo l’imprevisto ko casalingo con Brescia permisero ai biancoverdi di giocarsi la promozione nello scontro diretto con la capolista Glaxo alla penultima giornata. Vinta quella partita (82-78) e festeggiata l’A1, la Mens Sana chiuse la regular season passando anche sul campo della Fortitudo e poi andò a giocarsi l’ottavo di finale playoff contro la Benetton Treviso allenata da “Pero” Skansi, quella di Del Negro, Gay, Iacopini, Minto e dei senatori Generali e Villata: passarono i trevigiani nella bella del PalaVerde, ma la partita di ritorno vinta (96-80) in viale Sclavo rimane, a distanza di quasi 30 anni, una fra le serate più belle di quel periodo.
Matteo Tasso