Il giocatore biancoverde è rientrato dopo un lungo stop per infortunio: “Mesi difficili, ringrazio chi mi ha sostenuto”
Se una dote non manca a Pietro Milano, quella è senza dubbio la volontà. Ne ha messa tanta per tornare a giocare a basket dopo il brutto infortunio (rottura del legamento crociato del ginocchio destro) occorsogli nei playoff della scorsa stagione, ma il percorso compiuto da quel 19 maggio a oggi ha finito per rafforzarlo ulteriormente sul piano delle convinzioni personali e delle motivazioni, nell’attesa che tutto questo si traduca sul parquet in canestri, rimbalzi e non solo.
Non stiamo parlando di un veterano, tutt’altro (Milano spegnerà 21 candeline a metà luglio ed è iscritto al secondo anno di Università, indirizzo biotecnologie), ma potrebbe esserlo dato lo spirito e la serietà coi quali si è rimesso in gioco per tornare a far parte della Mens Sana, la sua Mens Sana (indossa da sempre la maglia biancoverde), dopo nove lunghi mesi: “Periodo lunghissimo e difficile – conferma l’ala della Named -, ma questi sono i tempi necessari per pensare di rientrare da un infortunio del genere e dall’intervento di ricostruzione che ne è seguito. Mentalmente mi ha aiutato moltissimo il fatto di essere sempre parte integrante di questo gruppo, di vivere assieme a compagni vecchi e nuovi la quotidianità del lavoro in palestra, anche se per me è stato fino a poco tempo fa un lavoro differenziato, di stare loro vicino durante le partite pur non potendo scendere in campo: adesso fisicamente sto bene, devo dire grazie a chi mi ha seguito con grande attenzione e professionalità in tutti questi mesi”.
Da un infortunio di tale entità si rientra tenendo il freno a mano tirato?
“Quando ho ripreso ad allenarmi in gruppo, quando cioè ho iniziato ad affrontare i contatti fisici, un pizzico di esitazione l’ho avuta, non lo nego.

Che effetto le ha fatto l’ovazione del palasport quando, contro Livorno, ha realizzato il suo primo canestro?
“Emotivamente è stata una sensazione molto forte e bella. Alla Mens Sana abbiamo la fortuna di essere sempre seguiti e sostenuti da un grande pubblico, ammetto che aver ricevuto continui incitamenti o comunque interessamenti sulla mia salute nei mesi scorsi mi ha provocato grande piacere e spinto a tornare in campo quanto prima”.
In realtà il suo rientro nelle rotazioni è stato quasi indispensabile…
“Purtroppo Rick (Empilo, ndr) si è fatto male e questo ha accelerato i tempi del mio ritorno in campo. Non è bello subentrare a un compagno che si infortuna, oltretutto pure lui al ginocchio, ma riassaporare il clima-partita è una grande sensazione. Mi auguro che sia lui che Edo (Pannini, ndr) rientrino a breve e in salute, tutto sommato sono stati fortunati a non incorrere in guai più seri”.
Come sta andando questa stagione biancoverde di “apprendistato” in C Gold?
“Nel girone di andata abbiamo perso diverse partite per inesperienza, non riuscendo a gestire i vantaggi che avevamo preso durante i 40’: nessuno si è mai tirato indietro, ed essendo rientrato posso toccare con mano ciò che dico, ma resta il rammarico per come sono andate le cose. Questa però è storia, adesso l’importante è far bene nel finale di stagione, ci aspettano partite importanti e siamo molto motivati dall’essere in piena corsa per conquistare un posto nei playoff”.
Obiettivo ancora alla portata della Mens Sana?
“Il discorso è apertissimo, tra il decimo e l’undicesimo posto ci sono 4-5 squadre, noi siamo indietro rispetto a Altopascio e Lucca ma con entrambe queste squadre dobbiamo giocare, a breve. Siamo motivatissimi”.
Domenica al palasport arriva la Virtus. Nel match di andata l’avevate messa sotto di 26 punti, prima di essere rimontati e sconfitti…
“Per tanti motivi è il rimpianto più grande di questa annata, quella partita potevamo vincerla per come l’avevamo interpretata sul piano del gioco e per l’intensità messa in campo nei primi due quarti. Domenica, però, sarà tutto diverso perché oltre a fare tesoro di quell’esperienza, la Virtus si è anche rinforzata: sono una squadra molto forte ed esperta, con ampie rotazioni e grande impatto fisico, vengono da una serie di risultati positivi e sono meritatamente secondi in classifica”.
Il clima della stracittadina, a un agonista nato come Pietro Milano, che sensazione dà?
“Sono gare che ti danno grandi stimoli. Ho iniziato a disputare i derby fin dalla categoria Under 13, sempre con addosso la maglia della Mens Sana, l’emozione è unica: vediamo se e quanto potrò giocare, ma al di là delle considerazioni personali conta il successo della squadra. Vogliamo vincerla questa partita, anche se sappiamo in partenza che sarà durissima”.
Matteo Tasso