"UMANIZZAZIONE E PARTECIPAZIONE ATTIVA": AOU SENESE AL CONVEGNO DI BOLOGNA

News inserita il 25-06-2024 - Attualità Siena

«L’umanizzazione delle cure è per noi fondamentale - ha detto il professor Antonio Barretta -. La qualità delle cure non dipende dalla sola tecnica medica ma anche dalla qualità delle relazioni»

Mettere il paziente al centro del percorso di cura, con un'assistenza attenta non solo alla malattia, ma anche alla sua sfera psicologica ed emotiva. È questo il fulcro del convegno “Umanizzazione e partecipazione attiva: due elementi fondamentali della cura”, organizzato a Bologna dal Difensore civico dell'Emilia Romagna, Guido Giusti, in collaborazione con l'Azienda ospedaliero-universitaria di Modena e l'Azienda ospedaliero-universitaria Senese.

L’evento ha posto l’accento sull'importanza di un approccio umano e personalizzato nel percorso di cura, riconoscendo che il benessere del paziente non può prescindere dalla presa in carico globale della sua persona, con i suoi bisogni, le sue paure e le sue aspettative.

Durante l’incontro sono stati presentati diversi progetti e iniziative volti a rendere il sistema sanitario più attento alle esigenze dei pazienti. L'AOU di Modena, affiancata dall'AOU Senese, ha illustrato i progressi compiuti nell'umanizzazione delle cure, con un focus particolare sull'accoglienza e il supporto psicologico.

A rappresentare l'impegno dell'AOU Senese sono intervenuti il professor Antonio Barretta, Direttore Generale, che ha illustrato le diverse progettualità portate avanti dall'ospedale Santa Maria alle Scotte in tema di accoglienza e umanizzazione delle cure, e il professor Andrea Pozza, psicologo, presentando due progetti significativi:

-Una marcia in +: un percorso dedicato ai neoassunti dell'ospedale, volto a sensibilizzarli all'importanza dell'umanizzazione delle cure e a fornire loro gli strumenti per una comunicazione efficace ed empatica con i pazienti.

-Connessi: un progetto che promuove la collaborazione e il dialogo tra personale sanitario e pazienti affetti da malattia renale cronica, con l'obiettivo di renderli parte attiva del proprio percorso di cura.

«L’umanizzazione delle cure è per noi fondamentale - ha detto il professor Antonio Barretta -. La qualità delle cure non dipende dalla sola tecnica medica ma anche dalla qualità delle relazioni fra professionisti e pazienti oltre che da altri aspetti quali, ad esempio, l’attenzione agli ambienti di cura e a ogni altro dettaglio che può rendere meno gravoso il tempo trascorso all’interno delle strutture sanitarie. Supporto costante e prezioso per portare avanti un vero miglioramento continuo è quello offerto dalle associazioni di volontariato e dal comitato di partecipazione aziendale, con cui collaboriamo su tante progettualità. Con l’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena stiamo lavorando proficuamente sull’umanizzazione delle cure - ha concluso Barretta -, consentendo un confronto fra esperienze che si rivelano un arricchimento reciproco».

«Il tema della tutela del malato è centrale anche nell’attività della difesa civica e i progetti attivati dall’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena rappresentano un esempio virtuoso di difesa della salute del paziente. Si punta sull’unicità della persona malata, che viene affianca da professionisti, con un sostegno psicologico che coinvolge anche i familiari nella fase delicata della cura. Un modello che deve essere diffuso il più possibile, anche al di fuori dei confini regionali», ha sottolineato il Difensore civico dell’Emilia Romagna, Guido Giusti.

«Per portare avanti questa politica è risultato determinante essere un’organizzazione relazionale e aver favorito il coinvolgimento delle associazioni di volontariato – ha aggiunto il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena, Claudio Vagnini -. A oggi abbiamo avviato 16 progetti di umanizzazione delle cure che vedono coinvolti oltre 3mila pazienti. È un impegno trasversale che va dall’accoglienza in ospedale alla continuità delle cure e coinvolge sia il paziente sia il sistema familiare di riferimento».

I progetti sono stati presentati da Carlo Alboni, Dilia Giuggioli, Massimo Dominici, Enza Palma e Alessandra Silvestri dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena. Sempre per l’Azienda ospedaliero universitaria di Modena sono intervenuti Lorenzo Broccoli, sull’approccio partecipativo alla cura, e Ivonne Pavignani, sul tema del volontariato coinvolto in questo tipo di progetti. Riguardo all’Aou Senese, Andrea Pozza ha presentato i progetti “Una marcia in +” e “Connessi”. Infine, per Marino Fardelli, presidente del Coordinamento dei difensori civici e Difensore civico della Regione Lazio, e Lucia Annibali, Difensore civico della Regione Toscana, i cittadini devono essere ascoltati e sostenuti, con il loro coinvolgimento nei processi decisionali, a partire dall’ambito, particolarmente delicato, della sanità.

 

 

 

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