TRAPIANTO DI FEGATO: L'AOU SENESE ENTRA A FAR PARTE DELLA RETE TOSCANA

News inserita il 19-06-2024 - Attualità Siena

Venerdì 21 giugno, all'ospedale di Siena, il primo di tre incontri informativi e formativi sul trapianto di fegato

Siena, nuovo centro di riferimento per il trapianto di fegato in Toscana

 

L'Azienda ospedaliero-universitaria Senese entra a far parte della Rete toscana per il Trapianto di Fegato come centro di riferimento per l'Area Vasta Sud-Est. Un importante riconoscimento per l'ospedale Santa Maria alle Scotte che consolida il suo ruolo di eccellenza nella diagnosi e cura delle malattie del fegato.

L'annuncio arriva alla vigilia di tre importanti incontri formativi e informativi, organizzati dalla Regione Toscana, per la realizzazione di una rete di competenze nella gestione dei pazienti affetti da epatopatia in fase terminale e da tumori primitivi del fegato. Gli incontri saranno focalizzati anche sulla formalizzazione e gestione dei percorsi pre e post trapianto.

Il primo appuntamento si terrà proprio a Siena, all'ospedale Santa Maria alle Scotte, venerdì 21 giugno, e avrà come tema il pre-trapianto. Seguirà un incontro ad Arezzo, il 18 ottobre, dedicato alle indicazioni oncologiche al trapianto di fegato e, infine, un ultimo appuntamento a Livorno, il 13 dicembre, incentrato sul post-trapianto.

"Entrare a far parte della Rete toscana per il Trapianto di Fegato significa essere centro di riferimento per l’Area Vasta Sud-Est per la diagnosi e cura dei pazienti con cirrosi epatica scompensata o tumore del fegato", spiega il professor Stefano Brillanti, afferente alla Gastroenterologia ed Endoscopia Operativa con l’incarico di Diagnosi e terapia delle malattie del fegato e delle vie biliari dell'AOU Senese. "Il nostro centro si occuperà della valutazione pre-trapianto, dell'esecuzione di tutti gli accertamenti e le procedure previste dal protocollo e, naturalmente, del follow-up post-trapianto".

Il professor Brillanti sottolinea come le sfide future in questo ambito siano complesse: l'aumento dell'età media dei riceventi, le nuove indicazioni al trapianto, la necessità di standardizzare l'approccio all'epatocarcinoma e l'incremento dei pazienti in follow-up richiedono un'azione coordinata e competente.

"Questi incontri rappresentano un'importante opportunità per creare una rete capillare di competenze sul territorio regionale, integrando le conoscenze di tutte le specialità coinvolte e promuovendo la crescita professionale", conclude il professor Brillanti. "L’obiettivo finale è offrire un’assistenza di alta qualità a tutti i pazienti toscani".

 

 

 

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