SULLE ORME DEI PELLEGRINI, LA FRANCIGENA IN UN RACCONTO (4)

News inserita il 25-05-2018 - Ok Siena

La tappa attraversa paesaggi che tutto il mondo ci invidia, le vigne del Brunello e le prime colline della Valdorcia, ondeggiando tra colline e e vigne attraverso strade bianche che sembrano dipinte da un impressionista.

Iniziare la giornata con le vigne di Brunello che ci circondano è il modo migliore per rimettersi in moto, la Via lascia il fondovalle dell'Ombrone a Buonconvento per inerpicarsi sulle colline che circondano Montalcino che domina dall'alto, la strada bianca scorre tra i filari di vigne di Brunello e Rosso di Montalcino, le aziende vinicole la fanno da padrone. L'estasi del buon vino e del buon vivere che incarna il mito della dolce vita italiana lo si vede nello sguardo dei viandanti, prevalentemente nord europei e statunitensi che sono fermi a qua e là lungo la strada a fotografare. Le aziende vinicole si sono adeguate e avvisano i pellegrini con annunci in inglese, di fermarsi per una colazione, uno spuntino, un attimo di relax. Certo che l'ambiente e le proposte descritte nei vari annunci, appaiono quasi come delle tentazioni a oziare, ma la strada ha i suoi tempi e i suoi ritmi che non possono essere trascurati.
Mi chiedo mentre cammino circondato dai vigneti quanto tempo dovrà passare prima che anche da queste parti appaia una fonte del vino come in Spagna, una trovata pubblicitaria molto allettante per i viandanti assetati, che riscuote ogni anno migliaia di presenze nel tratto navarro del Cammino di Santiago, idea che nel giro di pochi anni probabilmente prenderà piede anche nelle terre del Brunello.
Lasciamoci alle spalle le tentazioni alcoliche e con un piacevole saliscendi arriviamo a Torrenieri, antica mansio menzionata da Sigerico più di mille anni or sono e ancora oggi è pronta ad accogliere pellegrini. Lasciato l'Ombrone siamo passati nella valle del fiume Asso, il nostro è un cammino di valle in vale di fiume in fiume di questa parte della Toscana.
La Val d'Orcia con le sue colline verdi coronate di cipressi, è di fronte a noi, da Torrenieri l'antico percorso ricalca la provinciale, la vecchia Cassia, per poi svoltare a destra e iniziare la salita per San Quirico, tra boschetti di cipressi e ulivi fino a raggiungere il crinale dal quale si ha una vista completa della Valdorcia e dell'Amiata. L'indicazione per i cipressi, ci riporta in una dimensione contemporanea che l'andare a piedi ammirando la natura tende a cancellare, la dimensione di Windows, si proprio il sistema operativo di Macrosoft, la famosa immagine, sfondo di milioni di PC è nelle vicinanze di San Quirico e un cartello ne indica la direzione per quei turisti che non possono farne a meno.
L'ingresso a San Quirico nei pressi del monumento a Nuvolari ci parla di un'altra epoca dove la velocità era il lusso di pochi, l'opposto di oggi dove è l'andar lenti par essere un vezzo.
La collegiata con il suo portale monumentale ci dà il benvenuto in un borgo delizioso ricco di giardini e scorci che restano nel cuore.
La tappa si conclude sulla balconata degli Horti Leonini con una vista sulle valli e i monti da affrontare domani: Vignoni, Bagno Vignoni e infine la salita a Radicofani, il nido d'aquila, bastione di Ghino di Tacco termine di questo breve viaggio nella Francigena nelle terre di Siena.

Filippo Landi

 

 

 

 

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