STORIA DEL PALIO: FIAMMIFERO, IL FANTINO INFEDELE

News inserita il 12-05-2016 - Palio - Rubrica Storia del Palio

Emilio Lazzeri, squalificato a vita per essersi venduto.

 

Oggi raccontiamo la storia di un fantino che ha pagato a caro prezzo la sua infedeltà verso la contrada per cui montava. Parliamo di Emilio Lazzeri detto Fiammifero, nato a Volterra nel 1865, di professione calzolaio che corse in totale 23 carriere vincendone due, entrambe per ilBruco, il Palio alla romana del 1894 e lo straordinario del 1896. Ma il Palio che più ci interessa è quello del luglio 1901, quando Fiammifero difese (si fa per dire……) i colori della Chiocciola montando una femmina baia di proprietà di Amerigo Fossi. Con la cavalla più forte del lotto, Fiammifero prese sin dalla partenza diversi colonnini di vantaggio sugli avversari ed il Palio sembrava già in San Marco, quando al secondo Casato ecco il misfatto: il fantino, certamente venduto, si buttò da cavallo simulando una caduta e lasciando così la baia scossa, che fu poi superata dal Nicchio che vinse la carriera.

La sceneggiata fu così maldestra che Fiammifero non solo cadde in piedi ma addirittura all’interno del cavallo (scivolando quindi verso la Piazza, non verso i palchi!). Per scappare alle ire dei chiocciolini che già pregustavano la vittoria, il Lazzeri si rifugiò in mezzo ai carabinieri. Ma, scampato ai cazzotti, non sfuggì alla legge. Quella sera stessa fu prima rinchiuso in Comune poi tradotto in carcere dove fu detenuto per 8 giorni ed incriminato di truffa per aver dolosamente perduto la corsa. In quei giorni il Prefetto di Siena Frumento, con una lettera al Sindaco Lisini, chiese l’esclusione del fantino dal Palio “potendo la sua figura essere di turbamento per l’ordine pubblico”. Successivamente anche la Chiocciola, per mano dell’allora Capitano Tarugi e del Priore Ercolani Onesti, ne chiesero l’esclusione in perpetuo. La contarda allegò pure l’ordinanza del Regio Tribunale che processò Fiammifero assolvendolo dall’accusa di truffa per mancanza di indizi perché “mancherebbe la prova che veramente….la contrada della Chiocciola sia rimasta perdente….pel tradimento del Lazzeri, giacché quando costui scese da cavallo a compiere la corsa rimaneva più di un intero giro di Piazza Vittorio Emanuele….e non si può escludere che il danno della perdita potesse avvenire per un altro evento…..”. Inoltre per concretizzarsi la fattispecie di truffa occorre che il soggetto ne tragga un ingiusto profitto nei confronti di qualcuno, cosa questa solo presunta dal Tribunale, non conoscendosi l’entità ne le modalità del compenso ottenuto da Fiammifero per vendersi. Il Tribunale quindi non rilevava la truffa, ma risultava assai evidente l’infedeltà verso la contrada. Acquisiti questi atti, la Giunta Comunale “ritenuto che il Palio debba svolgersi con ogni regolarità e che per l’avvenire si deve  impedire il verificarsi di tali inconvenienti”,squalificò a vita Fiammifero, il fantino infedele.

Davide Donnini

Foto tratta da www.ilpalio.org


 

 

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