Per due volte “prima Selvalta in campo”, con Panezio ed Urban II.
Nell’appuntamento odierno con il racconto delle carriere straordinarie settembrine, ripercorreremo due Palii piuttosto recenti, vinti entrambi dallaSelva. In ambedue le occasioni, capitano della contrada di Vallepiatta eraRoberto Marini, condottiero già vittorioso nel 1978 e che calerà poi il poker di successi nel 2003.
Il 7 settembre 1980 fu disputata una carriera straordinaria nella ricorrenza del 6° centenario della morte di Santa Caterina.
Il 9 settembre 2000 fu corso invece uno straordinario per l'avvento del nuovo millennio. Fu il Palio di tante prime volte: quella dei nuovi costumi del corteo storico, che sostituivano quelli del precedente rinnovo del 1981, ma fu anche la prima volta per un drappellone realizzato con una tecnica innovativa:Loris Cecchini infatti scelse le moderne tecnologie della fotografia digitale, elaborando il cencio al computer. Fu anche l’ultimo Palio al quale poterono correre i cavalli purosangue. Dal luglio 2001, seguendo una rivoluzionaria idea del compianto veterinario Marco Roghi, vennero ammessi solo i mezzosangue. La mattina del 6 settembre la sorte premiò la Selva con il forte ma ancora inespresso Urban II, affidato a Beppe Pes, reduce da due carriere deludenti nel Bruco ed a secco di vittorie dopo il cappotto giraffino del 1997, il Montone con l’eterna Votta Votta che fu montata da Trecciolino, alla prima volta con il giubbetto della “sua” contrada, il Leocorno, che per la terza volta consecutiva si vide assegnare Venus VIII(montata da Massimino), cavallina che pochi giorni prima aveva riportato il cencio in Pantaneto, e la Lupa con quel Gangelies, montato per l'occasione da Scintilla, che a luglio aveva interrotto il lungo digiuno dell’Istrice. Le altre accoppiate furono il Drago con Altoprato e Dè, il Bruco con Ei Caramella ed Il Bufera, l’Aquila con Ambasciatore e Mamassino, la Torre con Digazert e Pinturicchio, la Tartuca con Tessera e Cianchino e la Civetta con Zetsun e Bighino. Le prove misero in difficoltà il mossiere Guglielmi a causa della presenza di numerosi cavalli irrequieti che resero le operazioni di allineamento complesse. Da segnalare l’unico cambio di monta nella Civetta che preferì Bighino a Clemente, e la prima apparizione con il giubbetto della Selva (per la seconda prova) di un giovane fantino laziale che di lì a poco, porterà una grande gioia in Vallepiatta: Antonio Villella. Anche la sera del Palio la mossa fu convulsa. Aquila Bruco e Torre si muovevano tra i canapi, ma quando la Civetta di rincorsa decise di entrare l’allineamento era buono. Partì prima la Selva seguita dalla Torre e le due contrade fecero il vuoto dietro di loro. Al primo S. Martino da registrare il volo di Trecciolinoche coinvolse anche il Bruco. Pinturicchio provò per tutti e tre i giri a prendere il comando con il debuttante Digazert, scorretto purosangue che non godeva dei favori della vigilia, ma la precisione di Urban e la grinta del Pesse resero vano ogni attacco dell’accoppiata di Salicotto. La Torre dovette così rinviare l’appuntamento con la vittoria, mentre la Selva interruppe l’astinenza che durava dal 1987.
Davide Donnini
Foto: www.ilpalio.org