Un lavoro non semplice: molte volte è necessario superare degli ostacoli "importanti", ma ha dei risvolti a dir poco sorprendenti.
Le motivazioni che mi hanno spinto a diventare logopedista.
Negli ultimi anni mi è stato chiesto con una certa frequenza la motivazione della mia scelta.
Non so bene quale sia il motivo, ma credo che questa figura sia ancora poco conosciuta in Italia, mentre è un supporto di cui non possono fare a meno in altri Paesi.
Non è facile trovare il motivo di
questa decisione; sono sempre stata portata ad aiutare gli altri, da
piccola sognavo di fare la maestra e insegnare ai bambini, ma mai nella vita
avrei pensato di intraprendere questa strada.
La veritá è che durante l'ultimo anno delle scuole superiori,
in uno dei tanti incontri di orientamento per l'Universitá, ho letto una
brochure in cui c’era scritto chi é e che cosa fa il Logopedista e mi sono
incuriosita, ho iniziato ad informarmi e ho pensato che potessi essere portata
per quel lavoro.
Posso affermare con certezza che quando decisi di fare il test di
ammissione al corso di laurea in Logopedia, non sapevo chiaramente cosa mi sarebbe aspettato, non conoscevo con precisione "cosa faceva" il logopedista.
Ho scoperto la professione che avrei fatto dopo qualche anno durante il tirocinio, quando vidi per la prima volta un bimbo autistico comunica con le immagini, quando vidiuna bambina fa gli esercizi per rendere il suo linguaggio più comprensibile e
ancora quando mi trovai con una signora mentre faceva i vocalizzi per far tornare la voce.
È un lavoro talvolta duro e pesante quello del logopedista,
piú di quanto non si possa immaginare, con tanti scogli da superare, con
responsabilitá che a volte fanno paura, ma é senza dubbio un lavoro pieno di
soddisfazioni; riuscire ad aiutare le persone a ripristinare delle capacitá che
hanno perso o che non hanno ancora sviluppato (come i bambini), capacitá
importanti come ad esempio quelle della comunicazione e della deglutizione è un
qualcosa che riempie l'anima e il cuore.
La comunicazione è una delle funzioni di base
dell'uomo è la più arcaica, in fondo ogni nostro comportamento, movimento,
espressione è una forma di comunicazione, "non si può non comunicare"
e una persona che non ha la possibilità di comunicare è una persona alla quale
manca un elemento fondamentale dell'esistenza. Così come è importante il
momento del pasto nella vita quotidiana,
non ha il solo fine della nutrizione ma è un momento di condivisione, di
convivialità, immaginiamo quanto può essere mortificante e difficile per una
persona non poter affrontare questo momento con tranquillità.
Vedere i progressi, anche piccoli, che ogni giorno
fanno i bambini e gli adulti dei quali ti occupi e avere la loro gratitudine e
riconoscenza è una soddisfazione enorme.
E quindi piano piano mi sono appassionata a questo lavoro, è diventato "mio", è diventato parte integrante di me: quante volte nella vita
quotidiana mi capita di parlare con le persone e notare
qualche difetto di pronuncia, o osservare dei bambini e pensare che qualcuno
avrebbe bisogno di un consulto logopedico. Quello che sto cercando di dire è che quando mi viene chiesto che lavoro svolga
non dico "faccio la Logopedista" ma dico"Io SONO
Logopedista".
Questo lavoro non lo abbandoni una volta intrapreso,
lo adegui, ti occupi di età evolutiva o di quella adulta, scegli determinati
ambiti, proponi progetti, fai chilometri su chilometri, master, corsi di
formazione, stai serate intere a correggere test o preparare materiale per il
giorno dopo, ma non ti arrendi.
In conclusione, posso dire che ho deciso di intraprendere questo lavoro perchè mi permette di rendere le persone libere di
comunicare, le posso aiutare a liberarsi da un qualcosa che le affligge
e posso dare loro un po’ di sollievo dalle difficoltà più o meno grandi che
hanno.
Tutto questo mi rende soddisfatta e felice.
Dott.ssa
Logopedista Giulia Cornacchia - Mob.
338/9320373
Riceve a:
Piancastagnaio; Centro Studi Specialistici, P.zza Don Minzoni 8,
Montepulciano
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Facebook: Logopedista Dott.ssa Giulia Cornacchia