BASKET-POLISPORTIVA, E' SCONTRO FRONTALE
News inserita il 31-05-2016
Dura replica della "casa madre" alle informazioni veicolate da Io Tifo Mens Sana. Sempre più lontano l'accordo per l'utilizzo del palasport?

Lo scontro diventa frontale,
proprio mentre suona la campana dell’ultimo giro. Ad un mese esatto dalla
deadline del 30 giugno (tecnicamente è la data di chiusura del bilancio della
Mens Sana Basket 1871, volando basso è lo spartiacque fra un #fallimento2 e la
salvezza del club: tutto dipende dal riuscire a ripianare il disavanzo di 309k
segnalato a febbraio), clima da muro contro muro fra la società cestistica e
quella che, seppur scesa al 12% di proprietà, rimane per ragioni storiche la “casa
madre” dei canestri biancoverdi. La Polisportiva è uscita allo
scoperto ieri sera, proprio nel momento si riuniva in assemblea con il proprio
corpo
sociale, indirizzando un chiaro messaggio ai soggetti (l’associazione “Io Tifo
Mens Sana” ed il consorzio “Sport e Basket Siena”) con i quali sta trattando la
nuova convenzione che regolerà l’utilizzo degli spazi da parte del basket. Una
trattativa che è decisiva per il futuro del basket biancoverde in serie A2,
quasi quanto il reperimento di nuove risorse che possano permettere di
programmarla e poi giocarla, la serie A2. Una trattativa che, evidentemente (ma
questi sono “spifferi di corridoio”), non riesce ancora a decollare come si
vorrebbe, seppur, sono parole ufficiali della Polisportiva, si dichiari “piena
disponibilità ad un confronto costruttivo che porti ad una soluzione tempestiva
e condivisa”. Andiamo con ordine. Domenica
pomeriggio alla mailing list di Io Tifo Mens Sana giunge una mail che chiede ai
propri associati di sollevare il giorno successivo, durante l’assemblea della
Polisportiva, la “rilevanza negativa per gli
interessi della Mens Sana Basket” derivante dal mancato passaggio in
consiglio direttivo dell’approvazione del contratto
di superficie in stipula fra la Polisportiva stessa e l’immobiliare Federico
S.r.l. (riconducibile all’imprenditrice Anna Durio, acquirente della
Robur Siena) e relativo ad all’utilizzo di alcuni terreni adiacenti l’area
sportiva di viale Sclavo. L’input, discutibile quanto si vuole nella forma, da
chiarire nei contenuti ma senza dubbio netto nella sostanza, smuove ieri
pomeriggio la “casa madre”, la quale “prende atto – si legge in apertura della
stessa lunga nota - delle informazioni veicolate dall’Associazione “Io tifo
Mens Sana”, in merito a decisioni, non di sua competenza, che denigrano ancora
una volta l’operato della nostra associazione. A differenza di quanto si voglia
far percepire all’opinione pubblica – scrive ancora la centenaria società
senese -, le scelte prese sono state, sono e saranno fatte a salvaguardia della
struttura stessa che coinvolge un corpo sociale di 3000 soci. Ciò nonostante la
società si è impegnata e si impegna tuttora affinché la pallacanestro possa
avere una continuità, però in un rispetto dei ruoli che, almeno da parte
nostra, nessuno ha mai voluto prevaricare”. Non più schermaglie sottotraccia,
insomma, ma un vero e proprio schieramento sul campo di battaglia. Con la “diplomazia”,
forse (si spera), sempre al lavoro per trovare un accordo, nonostante le armi
cariche e pronte a sparare. La Polisportiva parla di “una lettera (inviata) a
mezzo mail in data 20 aprile, con la quale richiedeva (ad associazione e
consorzio) le esigenze logistiche così da poter valutare l’incidenza in termini di spazi e costi,
specificando che sarebbe stata cura dare massima celerità alle richieste”. E
poi ancora si ripercorre un mese di sostanziale silenzio da parte della
sponda-basket, che dopo il primo incontro di lunedì 23 maggio, ha lasciato
irrisolta la questione degli spazi pubblicitari di pertinenza del basket all’interno
del palasport: “(la documentazione) ad oggi non è ancora pervenuta – scrive la
Polisportiva -, benché ci fosse stato garantito l’invio entro le 24 ore”. Infine
lo snodo della questione, il contratto di superficie con l’immobiliare Federico
S.r.l. “L’Assemblea dei soci – si dice ancora nel comunicato - è organo
SOVRANO, pertanto un passaggio in consiglio direttivo non sarebbe stato né
vincolante né tantomeno esaustivo. Non si capisce, inoltre, in quale modo tale
decisione possa “avere rilevanza negativa per gli interessi della Mens Sana
Basket 1871” in quanto trattasi di un’operazione che, al contrario, ha
contribuito a garantire il ripianamento delle perdite del 2015 della società di
basket”. La prossima mossa (possibilmente meno “di
pancia”) spetta a Io Tifo Mens Sana, ma la sensazione è che il campo da basket (non
solo metaforicamente) sia diventato l’ennesimo terreno di scontro per un regolamento
di conti estraneo al parquet, uno dei tanti che si stanno combattendo in città.
Quanto ai protagonisti che se ne stanno facendo carico, di questo scontro, in
massima parte sono nuovi e senza peccato originale, ma continuano a scontare le
colpe (a tutt’oggi oggi impunite) di chi ha raso al suolo il “castello” di
viale Sclavo e provato a spargere il sale sulle sue rovine. Come l'errore di chi, nei mesi scorsi, non ha saputo, o voluto, chiederne conto. Matteo
Tasso
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