MENS SANA, QUANTI EX TI VOGLIONO ANCORA BENE?
News inserita il 20-05-2016
Oltre ai tifosi, stanno aderendo all'associazione giocatori e allenatori del passato. Si è ricordato di Siena anche Mike Bantom, ma in molti mancano all'appello
L’obiettivo dei 200 mila euro è vicino. Al
traguardo di quella che è stata denominata “fuga per la salvezza”
mancano poco più di 20 mila euro, una cifra che l’associazione Io
Tifo Mens Sana, costituitasi durante l’inverno per soccorrere
la Mens Sana Basket 1871 e scongiurare un secondo fallimento
cestistico in appena due anni, confida di raggranellare nei 40 giorni
dalla deadline del 30 giugno facendo leva sul sentimento (e sul
portafogli) dei tifosi e sul richiamo che l’iniziativa sta avendo
pure fra addetti ai lavori, personaggi celebri, ex biancoverdi. Ne fanno già parte il giornalista e conduttore
televisivo Guido Bagatta, l’imprenditore marchigiano Franco
Dal Moro (già presidente della Vuelle Pesaro, prima di dirigere
l’Olimpia Matera), il ciclista professionista Diego Ulissi,
fresco vincitore di un paio tappe al Giro d’Italia. Soprattutto, ne
stanno alimentando la speranza un buon numero di personaggi che alla
Mens Sana hanno legato nome, carriera sportiva, in qualche caso
successo. Tutto meno che una coincidenza il fatto che, a
tirare le fila del progetto, sia stato Alfredo Barlucchi,
primo nazionale espresso dal basket senese (arrivò in Azzurro ad
inizio anni Sessanta, quando già militava a Cantù, per vederlo in
serie A con la Mens Sana si dovette però attendere il 1974, quando
era ormai 34enne) e attuale vice presidente del club di viale Sclavo,
ma assieme a lui altri due soci fondatori di Io Tifo Mens Sana
vantano “gettoni” nella prima squadra biancoverde: parliamo di
Piero Franceschini, una delle colonne della squadra che
raggiunse e mantenne la serie A ad inizio anni Settanta (oltre al
ritorno alla base, non fortunatissimo, nel torneo 1980/81), e di
Pierluigi Puccetti, che dal settore giovanile approdò fra i
senior nella prima parte della stagione di serie B 1989/90. Fra i soci ordinari, Io Tifo Mens Sana annovera
Davide Parente, recentissimo ex che ha legato il proprio nome
alla promozione in A2 della scorsa primavera e che è stato fra i
primi a sottoscrivere per la causa della salvezza biancoverde. Poi
Marco Crespi, il coach dello scudetto sfiorato nell’ultimo
anno di vita (2014) della Mens Sana Basket, una fiammella di speranza
cestistica tenuta accesa a dispetto di un contorno societario
polverizzato da reati, arresti, denunce e di un orizzonte ogni giorno
più vicino al fallimento. E assieme a loro Paolo Cocchia,
senese e mensanino purosangue lanciato in prima squadra negli anni
Ottanta (giusto in tempo per assaporare la delusione, immensa, per la
mancata promozione in A1 nel 1984) con risultati apprezzabili, Daniel
Hackett, eroe assoluto dello scudetto 2013 sacrificato qualche
mese dopo sulla via di Milano e sull’altare di un risanamento
societario ormai impossibile, Cesare Pancotto, per quattro
anni allenatore della Mens Sana, il coach del sorprendente ritorno in
A1 nel 1994 e del successivo consolidamento nel basket che conta. Più nutrita la presenza di ex nelle fila dei
soci cosiddetti sostenitori, coloro cioè che hanno contribuito alla
causa di Io Tifo Mens Sana Siena con qualsiasi cifra e non esprimono
voti in assemblea. Ci sono Simone Pianigiani, una carriera (e
non solo quella) sbocciata in viale Sclavo, facendo incetta di titoli
giovanili e, realizzando, da capo coach di quella che si chiamava
Montepaschi, un impressionante record di trofei nazionali (scudetti e
coppe) fra il 2007 ed il 2012, Matt Janning, uno fra i
“guerrieri” che nel 2014 arrivarono ad un tiro (il suo,
purtroppo) dal titolo tricolore numero 9 della storia e Alessandro
Magro, trait d’union tutt’altro che secondario, sulla
panchina Mens Sana, di quanto appena raccontato citando le imprese di
Pianigiani e Janning. E ancora, “Charly” Recalcati, una
vita dedicata al basket di altissimo livello prima come giocatore poi
come allenatore: parlandone in termini senesi, il condottiero del
primo scudetto biancoverde, quello salutato dal muro di novemila
tifosi in un (ormai) lontano sabato pomeriggio di dodici anni fa.
Capitano di quella storica formazione era Roberto Chiacig, oro
europeo e argento olimpico con la Nazionale fra il 1999 ed il 2004,
ma anche colonna portante dell’ascesa mensanina dal 2000 al 2006,
con la Coppa Saporta prima ancora dello scudetto, e poi di nuovo
capitano (ormai 40enne) nella stagione della ripartenza, la scorsa,
culminata con la promozione a Forlì: l’adesione di “Ghiaccio”
a Io Tifo Mens Sana è arrivata pochi giorni dopo quella di Milenko
Topic, magnifico leader silenzioso della pattuglia est europea
voluta in biancoverde da Ergin Ataman e arrivata sul tetto d’Europa
nella notte indimenticabile di Lione. Era il 2002 ed erano trascorsi
due anni dall’ultima partita in biancoverde di Sandro
Dell’Agnello, uno dei pochissimi livornesi riusciti a far
breccia nel cuore della Città della Balzana (tre campionati con la
Mens Sana per l’attuale coach della Juvecaserta) e, non a caso, uno
degli ex che a Siena continuano a sentirsi legati come se il tempo si
fosse fermato, mentre è stata un’autentica sorpresa l’ingresso
fra i soci dell’associazione del manager della Nba Mike Bantom,
otto anni fra i Pro statunitensi (e, purtroppo per lui, anche la
“macchia” dell’argento olimpico a Monaco 1972, quello arraffato
dall’Urss con metodi…sovietici) prima di sbarcare a Siena e
regalarci un biennio di talento assoluto, pur fallendo gli obiettivi
di crescita, esponenziale, che la società si era data al momento
della firma col campione nato a Philadelphia nel 1951. Infine Ezio
Cardaioli, colui che ha permesso a Siena di innamorarsi dello
sport dei giganti e dei canestri, un’intera vita dedicata alla Mens
Sana, partendo da Sant’Agata per arrivare in serie A e riscrivere,
negli anni Settanta, tante regole di tattica cestistica che ancora
oggi ispirano chi intraprende la carriera di allenatore. Tutti gli altri, e ce ne sono centinaia di nomi
che hanno fatto la storia biancoverde (e che ancora non hanno
risposto all'appello), si spera possano, e soprattutto vogliano,
allungare questa bella e importantissima lista nei prossimi giorni. Matteo Tasso Nella foto, Mike Bantom con la maglia della
Mens Sana (divenuta biancoblu per volere dello sponsor Mister Day)
durante la partita a Treviso della stagione 1983/1984. Lo scatto è
tratto dal volume “Conoscere il Basket”, Rizzoli Editore.
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