Il responsabile dell’area tecnica della scuola calcio Pianese, intervistato da Ok Siena e Tuttopianese, ha fatto il punto della situazione sulle giovanili bianconere.
Il responsabile dell’area tecnica della scuola calcio Pianese, Mirco Santi, ai microfoni di Ok Siena e Tuttopianese ha parlato del settore giovanile della compagine amiatina.
Un bilancio di questa stagione sugli Allievi Regionali e Allievi B che hanno vinto il campionato?
“Il bilancio è ovviamente positivo. È stato un anno ricco di soddisfazioni per gli Allievi B, perché il periodo pre-stagionale è stato un po’ una sofferenza, in quanto numericamente i ragazzi venivano da una retrocessione dai giovanissimi nazionali. Io sono arrivato a metà stagione, quando la cosa era ormai abbastanza compromessa, non è stato semplice portare in fondo il gruppo ed è stato altrettanto difficile provare a ricrearne uno che numericamente ci potesse garantire una stagione dignitosa. Quando le cose sorprendono sono ancora più belle: è stata una grandissima soddisfazione, anche per quanto riguarda le prestazioni globali che ci sono state. Siamo cresciuti anche come qualità tecnica e con doversi ragazzi che sono emersi”
Perché in Italia si sottovalutano molto i giovani?
“Credo che sia un male comune soprattutto quello dei settori giovanili dilettantistici. È inutile addentarsi tra i professionisti, dove il Donnarumma della situazione che ha tutti i dieci in pagella è nel Milan. Soprattutto tra i Dilettanti è ancora più fondamentale fare tutta la gavetta, partendo dalle tappe di base. Prendere un allievo a 16 anni e portarlo in prima squadra è un grandissimo errore, nell’arco di questi anni abbiamo riempito l’Amiata di tanti talenti falliti, la crescita di un giovane deve essere graduale. Senza questo principio si bruciano i ragazzi e le tappe di crescita”.
Damiano Naldi