Le parole del dirigente nazionale di Fratelli d'Italia: "Ho parlato con il Prefetto di Siena perché voglia vedere se esistono le condizioni per una sospensione di tale giostra".
E' partito il conto alla rovescia per il Palio di SanCassiano. Il 9 agosto infatti a San Casciano bagno si tornerà a correre la corsa della Rane, e a pochi giorni dalla manifestazione gli animalisti insorgono. Dopo aver scagliato le proprie ire sul Palio di Siena, questa volta le attenzioni si spostano sui piccoli anfibi che saranno protagonisti del palio della prossima domenica.
Alle loro voci però si unisce anche quella del dirigente nazionale di Fratelli d'Italia, Lorenzo Rosso, che in una nota stampa si scaglia contro il palio di Sancassiano: "Mi vergogno che nella mia provincia di Siena domenica prossima si tenga il palio delle rane. Non fa mai piacere sapere che ci sono ancora persone che si divertono infliggendo in qualche modo sofferenza gratuita a degli animali, che devono essere tutti amati e rispettati, siano essi cani, cavalli o rane. Difendiamo giustamente il Palio di Siena proprio perché non maltratta i cavalli, ma li ama. Tutto il contrario di questa manifestazione dove rane poste su delle carrette e legate ad un filo per una zampa, una volta che tentano di saltare a terra, vengono - nelle fasi concitate della corsa - tirate su dal filo e messe di nuovo su di una carretta. Ho parlato con il Prefetto di Siena perché voglia vedere se esistono le condizioni per una sospensione di tale giostra. Non c'è bisogno di essere animalisti e magari ottusi come quelli che tentano di offuscare il Palio di Siena. Basta avere un minimo di sensibilità e di rispetto per gli animali.Tutti." conclude Lorenzo Rosso.
Dichiarazioni che fanno riflettere e che probabilmente solleveranno numerose polemiche considerate le correlazioni effettuate dagli animalisti tra il palio delle Rane e quello di Siena, considerato anche il fatto che gli stessi movimenti animalisti hanno sollevato il problema di SanCassiano proprio durante lo scorso Palio di Provenzano.
E' del 7 luglio scorso ifatti la lettera aperta alla stampa di Mariangela Corrieri, Presidente Associazione Gabbie Vuote Onlus Firenze, e sottoscritta anche da Serena Ruffilli, Presidente L.I.D.A. Firenze Onlus, Lega Italiana dei Diritti dell'Animale, nella quale si delinea una chiara protesta contro il palio di Sancassiano: "Questo gioco appare talmente banale che potrebbe essere lasciato ancora alla "tradizione" se non fosse che di mezzo c'è un animale.
Un animale che certo non ha scelto di stare sulla carriola, che viene catturato e sbatacchiato, imprigionato e costretto a restare dove non vuole, sotto il sole cocente.
E' certo che la vostra "tradizione" non dà peso alla rana,. prosegue la Corriere- non la considera un essere senziente secondo l'art. 13 del Trattato di Lisbona dell'Unione europea. Non dà peso alla legge 189/2004 sul divieto di maltrattamento degli animali. Perchè, non ritenete sia maltratamento costringere una rana a subìre comportamenti contrari alla porpria etologia? Inoltre, rispetta il vostro gioco l'art. 15 della L.R. toscana 59/2009 per la tutela degli animali?
Perchè non sostituirla con palline di ping pong, magari colorate di verde? La "tradizione" si evolverebbe secondo una visione contemporanea per seguire il consiglio di Edgar Kupfer-Koberwitz, scampato al lager di Dachau: « Dovremmo cercare di superare le nostre piccole insensibili crudeltà, cercare di evitarle e cercare di bandirle. Ma siamo ancora troppo osservanti delle nostre tradizioni. E le tradizioni sono come una salsa grassa e saporita, che ci fa ingoiare la nostra insensibilità egoista senza farci accorgere di quanto questa sia amara>>.
Ci auguriamo un cambiamento." Queste le parole di Mariangela Corrieri alle quali si uniscono anche le dichiarazioni di Andrea Sinesi, responsabile del Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente sezione Lombardia e riportate sul Corriere di Siena.