PORTO DELLE ARMI DELLA POLIZIA LOCALE: INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE MASI

News inserita il 10-04-2025 - Attualità Siena

Tucci: "La valutazione psicologica non si effettua su nessun dipendente comunale"

Siena – Nessuna valutazione psicologica prevista per i dipendenti comunali, neppure in vista della consegna delle armi ai Vigili Urbani. È questo uno dei passaggi più discussi della risposta fornita oggi, giovedì 10 aprile, dall’assessore alla Polizia Locale Enrico Tucci all’interrogazione presentata dal consigliere Alessandro Masi (PD) durante la seduta del Consiglio comunale.

«Attualmente – ha spiegato Tucci – non è prevista alcuna valutazione psicologica per nessuna categoria di dipendenti comunali. E del resto, come si potrebbe accertare l’idoneità psicologica di un soggetto in una reale situazione di conflitto, senza che tale situazione si verifichi?». Parole che hanno acceso il dibattito, soprattutto alla luce dell’iter avviato per l’armamento della Polizia Municipale senese.

L’assessore ha chiarito che l’addestramento al maneggio delle armi, rivolto agli agenti non ancora abilitati, è articolato in tre sessioni settimanali da sei operatori ciascuna, con esame teorico-pratico finale. Il primo gruppo ha completato la formazione a fine marzo, mentre il corso dovrebbe concludersi entro metà giugno. La formazione, gestita dal Tiro a Segno Nazionale (Tsn) di Siena, prevede anche esercitazioni operative con simulatore, ma – ha ribadito Tucci – «non contempla la valutazione psicologica, ritenuta superflua rispetto ai controlli sanitari già in atto».

Il personale coinvolto ha infatti presentato il certificato anamnestico previsto per il porto d’armi ed è stato sottoposto a visita medico-legale. Ogni anno, inoltre, gli agenti si sottopongono a visite di idoneità alla mansione, come stabilito dal Documento di Valutazione dei Rischi, che non prevede controlli di natura psicologica.

Tucci ha poi specificato che, al termine della formazione, verranno consegnate le armi, identiche a quelle in dotazione all’Esercito Italiano e ad altre Polizie locali italiane e straniere. I tempi? Dipendono dall’adeguamento dei locali e dalla fornitura delle armi, ma si ipotizza una distribuzione tra la seconda metà di luglio e la prima metà di ottobre. Il controllo su armi e munizioni spetta alla Questura.

Infine, un chiarimento sugli obiettori di coscienza: «Secondo quanto stabilito dalla legge 230/1998, chi ha manifestato obiezione non può accedere alla formazione sull’uso delle armi», ha ricordato Tucci.

Netta la replica del consigliere Masi, che si è detto «totalmente insoddisfatto» dalle risposte fornite. «Siamo critici sulla scelta del porto d’armi per la Municipale – ha affermato – perché doveva essere il punto finale di un percorso di valorizzazione, formazione e crescita professionale. Invece si apprende che la consegna avverrà in tempi stretti, tra luglio e ottobre, e che l’idoneità psicofisica è demandata a un regolamento interno che, ad oggi, non è noto nemmeno ai consiglieri comunali».

Masi ha quindi auspicato che l’Amministrazione predisponga un regolamento dettagliato sui requisiti psicofisici e che venga garantita una formazione adeguata: «Il Corpo di Polizia Municipale rappresenta l’istituzione comunale e deve operare in condizioni di sicurezza e serenità, anche rispetto all’impiego delle armi. L’addestramento, per altre forze armate, dura circa un anno: che ci sia quindi un’attenzione analoga anche per i nostri agenti».

 

 

Galleria Fotografica

Web tv