Il capitano biancoverde guarda con fiducia alla prossima sfida contro Legnaia: “Vogliamo far bene davanti alla nostra gente”
La Mens Sana entra con zero punti in classifica nella terza settimana di un campionato di C Gold rivelatosi, come da copione, subito in salita per la formazione allenata da Pierfrancesco Binella. “Resta il rammarico per come sono andate le cose nella partita d’esordio contro Valdisieve – dice il capitano biancoverde Edoardo Pannini -, che fino a 2’ dalla fine dei regolamentari avevamo in mano, mentre domenica scorsa a La Spezia abbiamo affrontato un’avversaria di livello decisamente superiore, che non per caso viene data da tutti quale candidata alla promozione. Sappiamo che il campionato è molto difficile, l’aspetto fondamentale in questa fase è lavorare bene durante la settimana in allenamento e provare a migliorare, giorno dopo giorno: è chiaro che riuscire anche a togliersi qualche soddisfazione la domenica ci aiuterebbe molto sul piano del morale”.
Come state vivendo questo cambio di rotta che porta la Mens Sana a programmare, anziché porsi un obiettivo immediato?
“È una situazione nuova per tutti, dobbiamo metabolizzarla ma dobbiamo anche affrontarla con la giusta serenità.

Oltre al gap cestistico, la Mens Sana deve fare i conti pure con la difficoltà nel pareggiare l’aspetto fisico e atletico…
“Abbiamo ripetuto spesso, lo scorso anno, che la C Silver era un campionato molto fisico, ma adesso quel concetto va moltiplicato per dieci. Ci sono tante squadre, in Gold, che possono schierare quintetti fatti da giocatori tutti sopra il metro e 90, spesso anche sopra 2 metri: fisicamente ci è richiesto un grande sforzo, dobbiamo sempre dare il 110 per cento, perché anche il minimo passaggio a vuoto ti fa prendere un parziale di 10-20 punti. Insomma se non si scende in campo concentrati fin dal primo minuto e se l’attenzione non è massima, si rischia grosso”.
Come vanno le cose nel ruolo di playmaker?
“C’è grande competitività, c’è pressione, lo sforzo fisico che devo compiere è molto elevato. Durante il precampionato purtroppo ho avuto qualche acciacco, un problema al piede e uno alla gamba che non mi hanno permesso di allenarmi con continuità: non sono ancora in perfette condizioni, ma sto lavorando in palestra, anche facendo differenziato, per tornare il prima possibile a fornire il contributo che sono in grado di dare alla squadra”.
Serve tempo anche per imparare a passare la palla a un lungo di 216 centimetri?
“È un fatto nuovo pure questo, mi ricordo dei tempi in cui nel settore giovanile della Mens Sana militava Marko Simonovic e del lavoro che per qualche tempo facemmo in allenamento, ma in realtà lui era quasi sempre aggregato alla prima squadra e le occasioni per abituarsi a giocare assieme non furono moltissime. Dobbiamo un po’ tutti fare un passo avanti verso Dorin, il suo modo di ricevere palla, le sue caratteristiche di giocatore: sul pick and roll, ad esempio, nelle scorse stagioni avevo, e più in generale avevamo, l’abitudine a passare la palla schiacciata, adesso invece dobbiamo abituarci ad alzarla verso il ferro. Comunque non sono preoccupato, vedo che allenamento dopo allenamento l’integrazione sta migliorando”.
Domenica arriva Legnaia, che partita vi attende?
“È un’avversaria, tanto per cambiare, molto fisica, che gioca un basket a ritmi sostenuti e che ha qualità importanti, altrimenti non avrebbe appena sfiorato la vittoria contro Castelfiorentino. Dovremo partire subito concentrati per evitare di subire un parziale, come invece spesso ci è capitato anche durante la pre-stagione. Sono convinto che arriveremo pronti e carichi alla palla a due, vogliamo far bene e vogliamo farlo davanti alla nostra gente”.
Matteo Tasso
Foto tratta da pagina facebook "Il Biancoverde Mens Sana"