PALIO IN PRETURA, COME UN BISTURI NELLA CARNE DELLA FESTA

News inserita il 19-11-2016 - Palio

La Procura procede, motu proprio, contro Massimo Columbu reo di aver disarcionato con le buone, e soprattutto con le cattive, Tittia.

Il Palio in prima pagina anche quando Siena, e i Contradaioli, ne farebbero tanto volentieri a meno.

Accade che la Procura procede, motu proprio, contro Massimo Columbu reo di aver disarcionato con le buone e soprattutto con le cattive il Tittia.

La Giustizia Paliesca aveva sanzionato il tutto appiedando il fantino ed escludendo il Valdimontone, evidentemente per responsabilità oggettiva, per due carriere effettive.

Non sto qui ad evidenziare se fosse appropriata l'azione sanzionatoria del Comune, perchè sono altresì convinto che la Procura avrebbe comunque agito nei confronti del malcapitato Columbu per violenza privata nei confronti di Giovanni Atzeni detto Tittia.

E questa credetemi è una cosa grave, comunque andrà a finire il processo, perchè la Magistratura entra con il bisturi fra le carni della Festa e della tradizione come mai era accaduto nella storia del Palio. E non tiratemi in ballo il caso del fantino "Cicciolesso" del lontano ottocento...non credo che i Giudici abbiano una memoria tanto lunga!

La verità è che dall'azione della Magistratura ne potrebbero discendere conseguenze pesantissime che al limite potrebbero stravolgere il modo di intendere la Festa delle nostre Contrade e della gente senese.

Questioni che si sono sempre risolte in ambito paliesco potrebbero trovare illogici sbocchi nelle aule del tribunale, anche per questioni in teoria meno eclatanti della scorrettezza messa in atto dal Columbu nei confronti del Tittia.

Chi vi dice che non possa essere tacciato di violenza l'uso stesso del nerbo? E se in conseguenza di due o tre nerbate ben assestate un fantino finisse la carriera sul tufo scatterebbe il giudizio? E con questo magari l'abolizione dell'uso del nerbo stesso?

I giri di parole non mi sono mai piaciuti lascio ad altri, se lo vorranno, il campo per interventi a favore della Festa. Che non si tutela certo facendo ricorso ad aneddotiche oramai sorpassate, come la rissa fra Contrade rivali fermata per cercare una fede o un orologio smarrito nel parapiglia o per tirare in ballo fantini picchiati e il Palio successivo rimessi vispi e vegeti a cavallo.

Qui si va al nocciolo della questione...lo ripeto, si usa il bisturi quando il "vulnus" era già sanato e risarcito.

Voglio sperare che Sindaco e Magistrato faranno sentire alta e forte la loro voce.

Lo so, mettersi a picca con la Magistratura è spesso rischioso, ma quando è il Palio a rischiare da una azione così pericolosa, chi gestisce la Festa ha il sacrosanto dovere di intervenire nelle sedi opportune per scongiurare rischi dei quali forse sfugge la reale portata.

Roberto Morrocchi

 

 

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