Decisivi due tiri liberi di Tognazzi (28 punti) a 1" dalla sirena. Grandi prestazioni anche di Menconi e Sabia
NAMED MENS SANA-DANY QUARRATA 74-73 (18-17; 33-37; 46-56)
MENS SANA: Buca 2, Bartoli ne, Iozzi 4, Menconi 20, Benincasa 5, Tilli, Milano, Sabia 12, Bovo, Tognazzi 28, Bacci 3. All: Binella.
QUARRATA: Zucconi ne, Balducci 5, Marzullo ne, Cantré, Falaschi 9, Rossi 8, Regoli Fed. 14, Frati ne, Riccio 16, Calugi 6, Regoli Fra.

ARBITRI: Corso (Pi) e Sposito (Li).
Cuore Mens Sana, è una notte da incorniciare. Risale da -11 negli ultimi 3’ e si regala una vittoria pazzesca la squadra biancoverde, che batte (74-73) la forte Quarrata con il 2 su 2 dalla lunetta di Vittorio Tognazzi (28 punti e 11 falli subiti per quello che indiscutibilmente è l’Mvp di gara) a 1” dalla sirena, scatenando la festa di un palasport scaldatosi oltre ogni limite nonostante il termometro in viale Sclavo segni appena una manciata di gradi.
Ci credono fino all’ultimo tuffo i giocatori (quei pochi che sono disponibili: Empilo, Pannini e Lazzeri out per infortunio, Benincasa c’è ma solo stringendo all’inverosimile i denti) di Binella, che riscrivono la storia della loro stagione andando a vincere una gara al fotofinish, fino a oggi terreno minato per Sabia (gran partita la sua, 12 punti e 14 rimbalzi, come del resto brilla il miglior Menconi dell’annata, autore di 20 punti) e compagni. Certo dall’altra parte gli ospiti danno una grossa mano alla Named, addormentandosi quando pensano di aver portato a casa i due punti, ma questo è il basket: fino a quando la sirena non suona, non ci sono certezze.
Buono l’avvio di Sabia, che sotto canestro fa la voce grossa (7-6) in un clima che si surriscalda subito, vuoi per l’agonismo sul parquet, vuoi per le proteste del pubblico di casa nei confronti dell’atteggiamento con il quale coach Tonfoni sprona i suoi a difendere sui biancoverdi. Iozzi prova ad allungare il momento positivo della Mens Sana con la tripla del 16-8, ma la risposta di Riccio (2 su 2 dai 6.75) è immediata e costringe Binella a chiamare time out. Le rotazioni sono cortissime e la panchina della Named deve gestirle per quanto possibile, attingendo anche dalla pattuglia di Under 17 reduci dalla qualificazione all’interzona Eccellenza: nel primo periodo assaggiano il parquet in nove, compreso il 2006 Tilli, senza che l’intensità cali di un centimetro, e un canestro dall’angolo di Bacci, subito dopo il primo stop, dà un nuovo vantaggio (24-21) alla formazione di casa.
Tognazzi gioca una partita nella partita, dovendo sopportare contatti spesso oltre il consentito che i due in grigio faticano a vedere e comunque risultando l’unico (assieme a qualche sprazzo di Menconi) a trovare la via del canestro (33-31) nel momento in cui l’attacco mensanino va in completo blackout. Più calda, dall’altra parte, la mano di Federico Regoli e di Balducci, che firmano il sorpasso per Quarrata sulla dirittura dell’intervallo.
La striscia ospite prosegue anche in avvio di ripresa, con Mustiatsa che aggiusta la mira da fuori e un antisportivo sanzionato a Iozzi che spinge la Dany verso il vantaggio in doppia cifra, certificato (34-46) dal triplone di Riccio. Fioccano falli tecnici all’indirizzo della squadra di casa (prima Bovo, poi Benincasa) e non se ne sente il bisogno, come non si sente il bisogno dell’antisportivo e del tecnico affibbiato agli ospiti in un amen, non appena sul rettangolo inizia a sentirsi la pressione del pubblico biancoverde. Potrebbe anche risalire la china, la Mens Sana, ma ogni gita in lunetta è un affanno (9 su 18 nel terzo periodo) e così i blu pistoiesi mantengono il controllo.
Tognazzi getta ancora una volta il cuore oltre l’ostacolo (57-62 al 34’), ma Balducci e Riccio respingono il rientro della Named, che perde Benincasa per cinque falli. Il 3+1 con il quale Calugi mette nuovamente undici punti (60-71) tra le due squadre sembra il canestro della staffa e fa calare la soglia dell’attenzione degli ospiti. Rimane invece accesa la luce della Mens Sana, che negli ultimi 2’ si affida a Menconi e Tognazzi per ricucire, impattare, sorpassare e vincere. Quando il cubo, dimezzato, del PalaEstra suona lo scadere dei 40’, è festa grande. Tutta biancoverde.
Matteo Tasso