Fip Toscana propone il “salto” di categoria alla società biancoverde. Risposta attesa nelle prossime ore
Si libera un posto nel campionato di C Gold, ad occuparlo potrebbe essere la Mens Sana. L’indiscrezione circola nell’ambiente cestistico toscano da qualche ora, da quando cioè è divenuta di dominio pubblico la volontà del Cus Pisa di rinunciare al ripescaggio nel massimo campionato regionale, la C Gold appunto, di fatto lasciando scoperta una delle 16 caselle di un torneo che nella stagione 22/23 metterà in palio una manciata di posti (4 o 5, la formula deve essere definita) per il nascente (annata 23/24) campionato Interregionale e che non prevede alcuna retrocessione, data la riforma delle minors che porterà nella prossima primavera alla composizione di un’unica serie C a 24 squadre.
Chiamatesi fuori sia Montevarchi, che dalla C Gold è appena retrocessa, sia Fucecchio, sconfitta nella finale di C Silver da Altopascio dopo aver eliminato la Mens Sana nel turno precedente, Fip Toscana ha proposto proprio alla società biancoverde l’ammissione al campionato superiore, di fatto prospettandole quello step di crescita non concretizzatosi al termine di una stagione, la scorsa, sotto certi aspetti comunque positiva per i colori di viale Sclavo. La risposta della Mens Sana arriverà nelle prossime ore (la Fip ad agosto deve “varare” la nuova stagione: significa avere delineato il quadro delle quasi 150 società che disputeranno C Gold, C Silver, serie D, Promozione e Prima Divisione, in modo da stilarne i rispettivi calendari), tenendo conto dell’opportunità di evitare un’annata sotto certi aspetti anonima in C Silver (campionato dal quale verranno promosse 10 squadre su 16 partecipanti…), ma al contempo dovendo valutare l’impatto che un campionato di ben altra difficoltà quale la C Gold può provocare su un’intelaiatura di squadra, ad oggi, sicuramente competitiva per la C Silver ma destinata ad incontrare moltissime difficoltà qualora si dovesse optare per il sì alla categoria superiore.
Cestisticamente parlando, la possibilità di testare alcuni giocatori in ottica futura (è il caso di Pannini, Sabia, Menconi, del nuovo arrivato Bacci e di Tognazzi, e anche Milano, quando torneranno disponibili) e senza correre alcun rischio di retrocessione (che, come detto, non è prevista) rappresenta uno stimolo.

Senza mai trascurare un aspetto, i risultati. Sì, perché nel dna della Mens Sana, e di chi continua a seguirla, la cultura del “costruire (e perdere) oggi per provare a vincere domani” non sarà un fatto di immediata acquisizione.
Matteo Tasso