MENS SANA, PANNINI FISSA L’OBIETTIVO: “CONTRO LA VIRTUS SERVE INTENSITÀ”

News inserita il 07-11-2024 - Mens sana Basket

Il capitano biancoverde è alle prese con i postumi dell’infortunio alla caviglia: “Mesi difficili, ma la situazione sta migliorando”

I segni del colpo preso sabato scorso durante la partita contro Lucca se li porta ancora dietro. Va in giro, e si allena, con una fascia protettiva sulla fronte, Edoardo Pannini: a qualcuno potrebbe ricordare quella che anni fa indossava Shaun Stonerook, al capitano della Mens Sana attuale ricorda invece che il suo avvio di campionato, anche in questa stagione, è stato rallentato da guai extracestistici.
Come vanno le “ammaccature”, Edoardo Pannini?
“A parte l’ultimo imprevisto, che è un po’ fastidioso, toccando ferro ultimamente le cose sembrano andare meglio. Questa settimana riuscirò a fare almeno un paio di allenamenti, forse due e mezzo, assieme alla squadra, spero di essere vicino al recupero completo del funzionamento della caviglia”.
Significa che, da più di due mesi, mentre i suoi compagni si allenano, lei rimane a guardare?
“Non sono mai riuscito a fare più di uno, massimo due allenamenti consecutivi.

È un infortunio particolare (in gara-4 della finale playoff, a maggio, Pannini fu vittima di una distorsione dopo un contrasto di gioco con un avversario, ndr), ad essersi lesionato è stato il legamento tra tibia e perone, che richiede tempi lunghi per rimarginarsi perché qualsiasi movimento ne comporta l’utilizzo: più che fisicamente sono stato condizionato mentalmente, non poter fare due allenamenti di fila perché poi avevo difficoltà a camminare, oppure andare in palestra per fare un’ora e mezzo di terapie e non allenarsi mai con la squadra è dura”.
Come si spiega la sconfitta contro Lucca?
“La lettura è abbastanza facile, loro hanno giocato meglio di noi su entrambi i lati del campo. Penso ai 6-7 canestri di fila che hanno messo nel secondo quarto, episodi che ammazzano una partita, ma anche alla qualità difensiva che hanno messo per rompere tutti i nostri giochi: in quei frangenti ci siamo innervositi e abbiamo iniziato a passarci poco e male la palla. Detto questo, quando tiri 21 su 71 dal campo difficilmente puoi pensare di vincere. Comunque non dobbiamo viverla come un dramma, fino a oggi abbiamo avuto grande fiducia in noi stessi e sono arrivate cinque vittorie in sette partite, è importante continuare ad averla e guardare avanti”.
Il calo degli ultimi 5’, che magari potrebbe avere un peso a fine stagione in termini anche di differenza canestri, come se lo spiega?
“Sarei molto contento di giocarmela con Lucca a fine stagione in fatto di differenza canestri, vorrebbe dire essere ben al di sopra delle migliori aspettative…”.
Resta il fatto che quel parziale da -1 a -19 non è piaciuto…
“Siamo arrivati a -1 compiendo un grande sforzo fisico, in quel frangente abbiamo gestito male tre o quattro attacchi e Lucca ci ha sempre punito facendo canestro da tre punti, oppure segnando e prendendo fallo: mentalmente sono situazioni che ti spezzano le gambe, è fisiologico, può capitare. Certo bisogna essere bravi a non cedere, a non calare in quel modo, ma questo non vuol dire che chi è in campo non ha voglia di giocare fino al 40’”.
Un episodio che non cancella, quindi, quanto di molto buono fatto in avvio di stagione?
“Negli occhi rimane sempre l’ultima prestazione, è naturale, però se mi avessero detto che avremmo iniziato il campionato con cinque vittorie nelle prime sette partite, ci avrei messo la firma. Dobbiamo considerare il salto di categoria e la nostra squadra che per metà è nuova, nonostante questo abbiamo battuto squadre forti come Arezzo, Cecina, Spezia, San Miniato che credo lotteranno per i primi sei posti: bisogna lavorare con fiducia, nel percorso di crescita ci possono stare battute di arresto”.
Come vede il calendario in salita che attende Note di Siena?
“Giochiamo quattro partite consecutive molto difficili, tre delle quali in trasferta. Troveremo squadre oggettivamente più forti della nostra, dobbiamo affrontarle con la giusta serenità, oltre che con la concentrazione, e sul campo provando a spingere il piede sull’acceleratore del ritmo: non sarà facile, ma l’obiettivo è cercare di strappare più punti possibili”.
La B Interregionale rappresenta un salto di qualità soprattutto sul piano fisico?
“Faccio l’esempio di Lucca: sabato scorso in ogni ruolo siamo andati a scontrarci con avversari di taglia molto importante e questo a volte ti mette in difficolta, magari è proprio il motivo per cui abbiamo fatto fatica in attacco. Più in generale, c’è grande equilibrio in questo girone, se non scendi in campo consapevole che sia una battaglia sono dolori e puoi perdere contro chiunque, anche quando giochi in casa”.
La Mens Sana punta al sesto posto in classifica?
“Certo, anche se credo sia l’obiettivo che un po’ tutti hanno in questo campionato, data la formula. Più punti riesci a mettere in cascina all’inizio e meglio è: ripeto, siamo partiti molto bene, ma se guardiamo la classifica e i nomi delle squadre che abbiamo dietro adesso capiamo che non sarà facile”.
Domenica giocherete in trasferta e molto probabilmente senza i tifosi, che hanno deciso di protestare per lo scarso numero di biglietti loro riservati dalla Virtus…
“Loro sono il nostro sesto uomo, non averli è un peccato e la mancanza sugli spalti si farà sentire. Sarà difficile, ma giocheremo anche per loro che hanno deciso di rimanere fuori dal palazzetto oppure ci seguiranno da casa in tv. Sabato avevamo più di 1300 persone a sostenerci, a Castelfiorentino erano più di 200: l’ho detto tante volte in questi anni, il tifo della Mens Sana è qualcosa di unico e che sa come trascinarci”.
Un giudizio sulla squadra rossoblu?
“Fino a oggi ha raccolto molto meno rispetto alla potenzialità e alla qualità del roster, ma pure del valore del coach, che ritengo uno dei migliori del campionato. Questo deve metterci in guardia, troveremo una squadra che vorrà riscattarsi e che magari cercherà di incanalare subito la partita sui binari a lei più congeniali. Sarà fondamentale alzare l’intensità difensiva, anche perché la Virtus in casa è un’altra squadra, ha già vinto con San Miniato e Lucca e sarebbe imbattuta se non avesse ceduto all’ultimo secondo contro Castelfiorentino, per un dettaglio”.
Problemi fisici a parte, il suo ruolo negli anni sta cambiando…
“Ed è una cosa che ritengo naturale, visto il salto di categoria. Devo massimizzare i minuti a disposizione, tenere alti il ritmo e l’intensità quando ad Andrea, o a Daniele o a Vittorio, non viene chiesto di portare palla: il livello di squadra si è indiscutibilmente alzato, credo sia giusto così e penso comunque di essere in grado di farcela. È un po’ come tornare ai tempi delle giovanili: con la squadra della mia età facevo il play titolare, quando mi portavano a giocare con le squadre delle annate precedenti entravo dalla panchina per non far abbassare l’intensità”.
Il clima all’interno dello spogliatoio è il solito della scorsa stagione?
“Con i ragazzi che sono rimasti, e con i quali si era creato un ottimo feeling, è stato molto bello poter continuare questo percorso. Personalmente, con Andrea Belli e Matteo Neri ho fatto tanti anni di giovanili assieme, mentalmente siamo rimasti compagni di squadra anche se non giocavamo assieme da qualche anno. Gli altri, penso a Pucci, a Ragusa e a Maghelli, sono ragazzi che stanno bene in gruppo, ed è stato facile ricreare un buon ambiente. Certo servono passi avanti, non è che lo scorso anno di questi tempi fossimo ciò che siamo diventati a fine stagione, c’è voluto del tempo”.
È strano fare una domanda del genere a lei, che ancora deve compiere 25 anni, ma come vede la crescita alle sue spalle di Giulio Tilli?
“Vedo benissimo soprattutto l’intensità che mette in settimana in allenamento. Quando è nei dieci che fanno la parte di giocato, l’intensità, appunto, e il ritmo rimangono inalterati e questo è un buon segno. Cerco di dargli una mano per quello che posso, Giulio è un bravissimo ragazzo e sono sicuro che potrà fare buonissime cose”.
Intanto sta crescendo, fuori dal campo, un altro Pannini. Suo nipote Lapo sarà il playmaker biancoverde del futuro?
“Ci stiamo lavorando. Quando gioco con lui e gli chiedo quando farà il cestista, risponde: “Da grande!”. Insomma devo applicarmi per riuscire definitivamente a convincerlo”.
Matteo Tasso

Foto Mens Sana Basketball

 

 

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