MENS SANA, BRAMBILLA PENSA GIÀ AL DERBY: “NON VEDIAMO L’ORA DI GIOCARE”

News inserita il 07-03-2024 - Mens sana Basket

Contro San Vincenzo e Prato prestazioni difensive di rilievo per il giovane playmaker: “Marcare Bianchi o Casella raddoppia le motivazioni”

Tra le istantanee del successo biancoverde su Prato, i minuti di spinta agonistica dati da Alessandro Brambilla occupano uno spazio non secondario. Per saperne di più, andarsi a rivedere il modo in cui il playmaker in maglia Note di Siena si è appiccicato in difesa su Andrea Casella, che di “mestiere” fa l’ala piccola, alla voce statura conta su almeno una decina di centimetri in più , sul curriculum porta scritti più di due lustri spesi tra l’A2 e la B, quella vera: non difettano i muscoli né l’aggressività, a Brambilla, che già tre giorni prima si era incaricato di un’altra mission impossible, andando (con successo) a fare a sportellate con Camillo Bianchi, il miglior elemento nel roster di San Vincenzo “Mi sono adeguato al ruolo che mi è stato chiesto di svolgere – spiega il 20enne nato a Vimercate -, il fatto di essere messo in marcatura sul giocatore, sulla carta, più forte è una cosa che già mi era capitata negli anni scorsi. Penso che difensivamente sia importante avere tecnica, certo, ma conti soprattutto il carattere: se hai davanti Bianchi, come è successo a San Vincenzo, o Casella, come contro Prato, la motivazione raddoppia e vuoi dimostrare di essere in grado di reggere il confronto e potergli portar via la palla”.
Il suo approdo a Siena è stato una sorta di last minute, come ha vissuto quei giorni di fine settembre?
“È successo tutto all’improvviso, il giovedì pomeriggio il mio procuratore mi informa della richiesta della Mens Sana e mi dice di preparare le valigie per il lunedì successivo.

Appena sentito il nome della squadra non ci ho pensato due volte e sono partito con destinazione Siena, anche se sul momento non c’era la certezza della conferma, solo quella di un periodo di prova: ringrazio il coach Betti per aver creduto in me ed avermi confermato, nonostante il roster della Mens Sana fosse già abbastanza lungo”
Il suo biglietto da visita però era buono, Desio ha sempre avuto un settore giovanile di alto livello…
“A Desio sono arrivato quando avevo 11 anni, l’Aurora mi ha formato e cresciuto. Il loro, è vero, è un settore giovanile di alto livello da sempre, uno dei migliori in Italia: sono arrivato anche in prima squadra, in C Silver, continuando comunque a disputare contemporaneamente le categorie giovanili. Qui a Siena sono al secondo anno da senior, nella passata stagione ho fatto la C Gold a Gorgonzola: è stata un’esperienza positiva”.
È vero che il livello delle minors lombarde è superiore a quello del resto d’Italia?
“Al nord le squadre tendono a utilizzare moltissimi giocatori esperti, lasciando poco spazio ai giovani: Gorgonzola in questo è stata un’eccezione, molto positiva per me dato che ho avuto un minutaggio di circa 30’ per gara. Per ciò che ho visto in questi mesi, in Toscana i giovani hanno invece molto spazio e questo è positivo: ci sono molti playmaker e guardie forti nel campionato che sto affrontando, il livello dei lunghi invece mi è sembrato meno competitivo se raffrontato alle mie precedenti esperienze”.
Si aspettava una Mens Sana da primo posto in classifica?
“La certezza di disputare una stagione del genere non c’era in nessuno di noi, ciò che mi ha positivamente stupito è stata la velocità con la quale si è creata grande confidenza all’interno del gruppo: credo che il collante sia rappresentato dal pubblico che la Mens Sana ha, i tifosi ci uniscono oltre a sostenerci alla grande, partita dopo partita”.
Nei video che circolano sui social non sfugge la passione con la quale intona la Verbena. Ha avuto qualche maestro in squadra o l’ha imparata a orecchio?
“La conoscevo anche prima (in una precedente intervista Brambilla ha raccontato di essere venuto al palasport per vedere la Mens Sana dei tempi d’oro e di avere appesa in camera una foto assieme a Shaun Stonerook, ndr), mio padre poi, quando ha saputo che sarei venuto a Siena, ha iniziato a mandarmi in continuazione link ai video di youtube in cui si vede il pubblico unito nel cantarla. Diciamo che riuscire a intonarla assieme ai tifosi della Mens Sana era una sorta di obiettivo non cestistico”.
Dovesse scegliere un momento di svolta della stagione, quale sarebbe?
“A Livorno contro Don Bosco, quando siamo stati punto a punto fino alla fine e poi l’abbiamo portata a casa con un canestro di Tognazzi, ma soprattutto a Firenze contro Pino, che quando ci ha incontrati era considerata da tutti la squadra destinata a passare come prima nel girone: abbiamo vinto in casa loro segnando 106 punti, lì ho capito che potevamo fare grandi cose”.
Che giudizio dà, invece, alla sua annata in biancoverde?
“È la mia prima volta lontano da casa ed ero l’ultimo arrivato in squadra, non nego che all’inizio è stata tosta, anche solo il fatto di prendere confidenza con i compagni non è stato facilissimo. Penso però che da dicembre in poi le cose siano cambiate, in meglio: adesso il feeling è ottimo con tutti, giocatori e staff”.
Prosek ha dichiarato che Brambilla è il più studioso fra i suoi tre coinquilini. Conferma?
“Confermo, è così, ma non ci vuole moltissimo a dire il vero. A parte le battute, sono iscritto a ingegneria gestionale al Politecnico di Milano e ho la fortuna di seguire una serie di corsi universitari nei quali i docenti mettono on line le lezioni altrimenti sarebbe stato tutto molto problematico. Anche in casa il feeling è cresciuto, sono molto contento di questa esperienza di vita”.
Non è stato un campionato fortunatissimo alla voce infortuni…
“Quelli purtroppo non si possono prevedere. Non ne avevo mai avuti a livello muscolare, invece è capitato per ben due volte e sono dovuto stare fuori alcune settimane: adesso però sto bene, pronto a dimostrare ciò che posso dare”.
Le due vittorie contro San Vincenzo e Prato smentiscono la dichiarata superiorità dell’altro girone?
“La differenza c’è e l’abbiamo notata subito, già domenica scorsa a San Vincenzo disputando una gara molto impegnativa e intensa. La partita con Prato ci ha fatto anche capire che adattarsi al ritmo degli avversari vuol dire far emergere tutta la loro superiorità, in termini di qualità e di esperienza: se però mettiamo le mani addosso in difesa e corriamo in attacco tutto cambia. Noi siamo una squadra, gli altri non sempre, e una squadra porta a casa anche partite sulla carta molto difficili”.
Domenica vi aspetta il Costone. Che partita sarà?
“Nella mia brevissima carriera non ho mai disputato un derby, sono molto contento di farlo adesso. È la partita che aspettiamo da tutto l’anno, in spogliatoio non vediamo l’ora di essere lì a giocarcela”.
Matteo Tasso

Foto Mens Sana Basketball

 

 

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