MENS SANA A ROMA PER SALIRE SULL'ULTIMO TRENO CHE PORTA AI PLAYOFF

News inserita il 24-03-2017 - Mens sana Basket

Alle 20.30 anticipo della quintultima di campionato. In campo, e fuori, si aspetta un'inversione di tendenza

Lorenzo Saccaggi (foto Mens Sana Basket 1871)

La permanenza in categoria è in tasca ma non è ancora matematica, la squadra è tornata ad esprimere un basket accettabile ma continua a perdere, lo sponsor c’è ma per il momento non si vede. Osservare le vicende di casa-Mens Sana, negli ultimi tempi, sta diventando come salire a bordo di un lunghissimo rollercoaster: discese e salite, curve paraboliche, avvitamenti, cambi di direzione, non ci si fa mancare proprio nulla nell’attesa che arrivi il fine corsa e si possa, sorridenti, tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo. Poteva essere ieri, è oggi, sarà domani (o dopodomani…), l’importante è portare pazienza ed avere fiducia, perché alla fine tutto pare si risolverà nel migliore dei modi.

Avvolti in questa coltre di fideismo, imposto più o meno a buon mercato, oggi la Mens Sana (intesa come squadra) torna a giocare, provando a salire sull’ultimo treno disponibile per rimanere attaccata ai playoff.

Un treno che passa da Roma (ore 20.30), anticipo dell’anticipo della quintultima giornata di campionato contro l’Eurobasket: serve un successo per frenare la pericolosa deriva di quattro sconfitte in fila che si trascina dal 17 febbraio e che ha assestato un duro colpo alle speranze, tutt’altro che infondate fino a quel momento, di entrare fra le prime otto squadre del girone ovest.

I margini per recuperare, tecnicamente, ci sono tutti (zona-playoff a soli 2 punti, in palio ce ne sono ancora 10 compresi quelli di stasera) ma la realtà delle cose dice che i biancoverdi vanno in campo ormai da tempo lontani dal loro miglior assetto e che, anche quando riescono a fare la partita, le forze in campo risultano insufficienti, insomma guardare al di là della permanenza in A2 è quasi utopia. Aritmeticamente parlando, per festeggiare la salvezza manca ancora una vittoria (oppure una sconfitta di Scafati, che dopodomani ospita Casale Monferrato) e acciuffarla sul legno del PalaTiziano significherebbe ridare entusiasmo pure ad un ambiente che, alla crescente insofferenza dovuta al dilatarsi dei tempi di chiusura della questione-sponsor, rischia di aggiungere anche un pizzico di malumore per i mancati risultati del campo.

In settimana si è cercato di portare avanti un lavoro cestistico ma anche psicologico, perché perdere gare come quella contro Ferentino rischia di insinuare uno stato di impotenza nella testa di chi scende sul parquet e, nonostante sforzi e miglioramenti tangibili, si vede frustrato da ciò che sta scritto a fine partita sul tabellone segnapunti. Giulio Griccioli ha chiesto ai suoi giocatori di indossare l’elmetto e mascherare con l’energia e l’intensità i limiti attuali di questa Mens Sana: non esistono altre strategie, purtroppo, per una squadra che soffre l’involuzione, anche atletica, di Myers e Harrell e che ha rotazioni e talento limitati dopo aver perso Cappelletti e Bucarelli, legata ancor più di prima alla consistenza di Tavernari ed a rendere credibile a livello senior il contributo dei vari Mascolo, Pichi, Masciarelli.

Poi c’è anche il basket, chiaro, e da quel punto di vista ripetere una prestazione offensiva “over 75 punti”, poggiato su una buona distribuzione perimetrale, può essere un argomento più che interessante per sfidare l’Eurobasket, cui sarebbe cosa buona e giusta restituire lo sgarbo del match di andata (risolto dalla tripla di Deloach a -10” dalla sirena, dopo un campionario ineguagliabile di brutture dei tre in grigio) per eliminare una potenziale avversaria nella corsa alla post season.

Matteo Tasso - foto Mens Sana Basket 1871

 

 

Galleria Fotografica

Web tv