L’ESPERIENZA DI IOZZI AL SERVIZIO DELLA “GIOVANE MENS SANA”

News inserita il 06-10-2023 - Mens sana Basket

Quarto anno in biancoverde per il giocatore, molto legato all’ambiente: “Sabato scorso la Verbena mi ha fatto venire la pelle d’oca”

In una compagine giovanissima come la nuova Mens Sana, i 29 anni di Andrea Iozzi rappresentano un “tetto di maturità” col quale il giocatore colligiano, giunto alla sua quarta stagione in biancoverde, sta iniziando a prendere confidenza. “Sono il più vecchio del gruppo – conferma sorridendo il numero 6 di viale Sclavo - e per me è un ruolo inedito. In questa squadra ci sono ragazzi con più talento del sottoscritto, io provo a trasmettere loro la foga agonistica che sempre mi ha contraddistinto e che credo sia appezzata da chi viene a tifarci al palazzetto: dico di buttarsi su ogni pallone, di non scoraggiarsi se un tiro preso bene non entra in canestro, insomma di incitarli quando le cose non vanno bene, oltre ad esaltarli quando invece tutto riesce alla perfezione”.
Riflessioni sull’esordio, vittorioso, di sabato scorso contro Sancat Firenze?
“Abbiamo affrontato una squadra che viene dalla serie D e che non ha cambiato molto rispetto alla scorsa stagione, bisogna essere onesti e riconoscere che il divario fisico ci ha dato molti vantaggi, soprattutto a rimbalzo offensivo dove abbiamo potuto sfruttare diversi secondi possessi.

Per noi comunque era importante imporre il ritmo, iniziare a costruirsi un po’ di certezze, comprendere quanto il nostro sistema cestistico può essere redditizio: credo si sia vista subito l’impronta del nuovo coach, le prime risposte sono buone”.
È una Mens Sana che, sul piano atletico, non si risparmia…
“Abbiamo cambiato totalmente rispetto alle passate stagioni, il nostro modo di giocare ricorda molto il basket giovanile, c’è un grande dispendio di energie su entrambi i lati del campo. Speriamo di aver fatto un buon lavoro dal punto di vista atletico nel precampionato, in modo da poter imporre questi ritmi fino al termine della stagione, e speriamo di non pagare dazio a acciacchi e infortuni, che purtroppo nel corso di un’annata possono capitare: dovessimo perdere pezzi per strada, a livello numerico sarà dura, ma comunque ce la metteremo tutta, come sempre”.
I cinque nuovi innesti come stanno ambientandosi?
“Sono stati bravissimi a mettersi a disposizione di ciò che rimaneva della vecchia squadra e hanno subito accettato i consigli che ci siamo sentiti di dare loro, un ottimo atteggiamento che non sempre è scontato quando in un gruppo ci sono nuovi ingressi. In queste categorie, le nostre ultime stagioni lo dimostrano, la compattezza di uno spogliatoio viene molto prima della qualità del gioco: di sicuro l’età dei ragazzi, tutti molto giovani e spigliati, ha aiutato a rendere veloce il loro processo di inserimento”.
A proposito, la colonia colligiana in estate è cresciuta con l’arrivo di Cucini…
“Edoardo è prima di tutto un ragazzo d’oro, una persona che vorrei sempre dalla mia parte, come cestista ha ottime doti fisiche ed eccelle in difesa: è l’innesto ideale in questa squadra e per il tipo di basket che vogliamo attuare. Colle Basket prima e Valdelsa Basket poi hanno fatto un buon lavoro nella formazione dei giovani, lo conferma anche il recente approdo di Machetti nell’Academy di Trento, da Marco Crespi: un lavoro che sicuramente si giova anche della collaborazione con la Mens Sana”.
Che effetto le ha fatto vedere alcuni ex compagni a tifare per voi?
“Con tutti ci sentiamo quotidianamente, sono persone favolose, per qualsiasi necessità o bisogno loro ci sono, sempre. Averli lì, a bordo campo, è stata un’emozione unica, è qualcosa di davvero indescrivibile ritrovarli al nostro fianco nonostante le loro partenze estive”
E l'incitamento dei tifosi?
“È il mio quarto anno con la Mens Sana e come sempre ho detto giocare al PalaEstra è davvero il massimo, però la Verbena sabato scorso mi ha fatto venire la pelle d’oca. Sentire 400 persone che hanno cantato dall’inizio alla fine della partita, averle praticamente in campo assieme a noi è stato bellissimo. Ai ragazzi nuovi avevo detto in spogliatoio di scaricarsi il più possibile durante il riscaldamento e non portarsi dentro troppa adrenalina in partita: li ho visti molto emozionati sui primi cori, poi per fortuna si sono sciolti”.
Prossima fermata San Giovanni Valdarno, contro un’altra avversaria imbottita di giovani. Che partita sarà?
“Tradizionalmente San Giovanni è un campo difficile per tutti. Il fatto di trovarsi di fronte giocatori giovani rappresenta sempre un’incognita, ma dal nostro punto di vista sarà importante aggredire subito la partita sul piano difensivo perché questo poi ci permette di rendere le cose più facili in attacco. In settimana abbiamo lavorato per mettere a posto alcune situazioni che sabato non erano andate bene”.
Districarsi tra famiglia, lavoro e basket quanto è impegnativo?
“A novembre la famiglia crescerà, è in arrivo un bambino, quindi gli impegni aumenteranno anche in casa, visto che nel basket già erano aumentati allenandoci una volta in più a settimana (quattro, ndr) rispetto alle scorse stagioni. Quando in estate ho parlato con la società sapevo già che la mia vita era destinata a un grande cambiamento, ma lo stimolo della stagione che si stava prospettando e l’affetto che nutro dei confronti dell’ambiente Mens Sana mi hanno convinto a rimanere e a dare tutto. Pur con la consapevolezza di dover fare qualche sacrificio in più”.
L’annata 2023 per il vino come si prospetta?
“Non è stata un’annata delle migliori, purtroppo, cercheremo però di fare il nostro meglio anche in quel settore”.
Matteo Tasso

Foto "Il Biancoverde"

 

 

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