Il giardino, che si trova a San Giovanni d'Asso, è opera del pittore paesaggista americano Sheppard Craige
“Se non qui, dove?”, questo il motto che si trova all’ingresso del bosco della Ragnaia, un parco “filosofico”, poco fuori dal centro abitato di San Giovanni D’Asso (paesino immerso nelle crete senesi).
Il parco della Ragnaia era un tempo luogo di caccia degli uccelli di piccole dimensioni e poi è diventato un parco sculture davvero particolare.
In questo bosco, un tempo governato dai Saggi e popolato da Creature, è possibile liberare la propria mente e dare la propria interpretazione a qualsiasi tema della vita. Solo una interpretazione non è ammessa: quello di ritenere che la propria è quella giusta, e che quelle degli altri sono sbagliate, pena essere dichiarati fetidi e vacui. L'indeterminatezza è proprio il tema portante del percorso nel Bosco.
Tutto è giusto e tutto è sbagliato in questo parco, nulla è certo, è tutto in divenire.
ll giardino è opera di Sheppard Craige, un pittore paesaggista americano, che in un bosco di querce sempreverdi nato nel deserto delle crete senesi, ha creato fontane e sculture concettuali, unendo magistralmente la naturalità del luogo con lo stile del giardino rinascimentale, per realizzare un piacevole percorso filosofico sui grandi temi dell'uomo, mai presi veramente sul serio dal suo sense of humor scettico e irreverente.
Perdersi in questo sense of humor è assai facile…nulla è scontato o forse sì? Questa è l’oasi del “tutto e del niente”, della ricerca esasperata della verità assoluta che poi nel vedere ogni scultura appare come verità relativa.
Il percorso inizia con una ben augurante entrata trionfale. Le entrate trionfali sono storicamente riservate a imperatori e papi. Qui, nel bosco, le cose sono diverse: l'entrata trionfale è dedicata a chiunque la percorra. Incoraggia a pensare ad una vittoria personale, grande o piccola che sia, anche minima. E' questa Vittoria che ogni visitatore deve festeggiare: per essere riuscito a smettere di fumare (grande vittoria), oppure ad alzarsi almeno una volta all'ora giusta (piccola vittoria). In ogni caso è un trionfo, il proprio trionfo.
A questo punto si entra nel bosco e si trova: la collina dei pali dipinti, il cerchio di forma ovale (con al centro un leccio); poi si raggiunge il trono del bosco dove un tempo si sedevano i saggi, poi si arriva al monumento del momento presente (sul monumento si legge "ovunque": forse vuol dire che ogni momento è lo stesso dappertutto, o forse no, dato che per Einstein non esiste un tempo unico, assoluto e universale).
Arrivati alla fine della scalinata, c'é lo stagno rotondo, con al centro una pietra sulla quale è scritto "aequus animus", ovvero "equanimità": la pietra è sul pelo dell'acqua, né sopra né sotto.
Poco oltre si estende l’altare dello scetticismo e il sentiero che conduce al centro dell’Universo; si arriva poi all’oracolo di te stesso, con una lapide di pietra dove ognuno può farsi delle domande e dare delle risposte.
In questo parco le sculture simboliche sono davvero molte, io mi sono limitata a citare quelle più importanti, ma ce ne sono altre….scopritele in uno di questi bei pomeriggi estivi. Il parco è ad ingresso libero e offre davvero molti spunti di riflessione.
Chiara Lenzini