Curiosità per il prossimo Drappellone, dopo quello sventurato di luglio
Si vivono tempi strani in giro per il mondo e anche a Siena, con lo sventurato cencio del 2 luglio 2022 della nota artista inglese Emma Sergeant, della quale non mettiamo in dubbio il valore delle opere ma semmai di una Madonna dimessa e “darkeggiante” paragonabile alla copertina di qualche gruppo ghotic rock.
Questo nefasto autoritratto ha portato la sfortuna annunciata in un Palio rocambolesco e surreale da assomigliare al telefilm “Ai confini della realtà”, anch'esso in bianco e nero.
Qualche antico proverbio dice di scherzare con i fanti ma di lasciare stare i santi! Evidentemente a spregio avvenuto si è realizzato il malefizio, di cui abbiamo preso atto con una corsa con 6 contrade degna di manifestazioni paesane, certamente sentite ma meno prestigiose.
In questa città della Madonna (Siena), più millantata che venerata, sembra che sia normale stravolgere i canoni della madre di Dio nel cencio più ambito, non trasmettendo quella gioia che cristianamente le si addice ma evidenziando un lugubre volto emaciato e anoressico che evoca sgomento al solo guardarlo.
La licenza artistica non dovrebbe prevaricare quella che è un icona Cristiana indipendentemente dal credo di ognuno di noi. Si chiede solo un po' di rispetto nel raffigurarla, altrimenti, visti i tempi moderni, qualche volta ci aspettiamo di trovare nel Drappellone il ritratto di Pina, la moglie di Fantozzi.
Presuntuoso il tentavivo di autoritrarsi nel raffigurare la Santa donna. Crediamo che l'artista inglese non conoscerà l'assunzione in cielo ma purtroppo per lei sarà soggetta alla corruzione della carne, proprio come tutti noi!
Nel credere che pur raffigurandosi non abbia certo conosciuto Gesù il Cristo, ha asfaltato 2000 anni della nostra cultura e ossidato il nostro “Pallium”, essendole rimasti solo due tubetti di colore bianco e nero.

Probabilmente le indicazioni dei nostri presidenti del consiglio sono così influenti da far risparmiare colore anche sulle tele.
Il rosso fondale forse era una visione di sangue versato a sacrificio di qualcosa. Qualcosa mai visto in una Carriera.
Si giunge all'apoteosi di contrade viste da un tubo catodico del '53 del secolo scorso, ovvero anch'esse senza colore, così smorte come reduci da un'era catastrofica.
Poi spunta un cavallo, così piombato da fare invidia a quello del povero Garibaldi nella statua alla Lizza.
L'arte è discutibile, oppure no, ma criticabile di certo! Il senso critico non abbia a scomparire per compiacenze varie ma ci aiuti a innalzare il senso dell'osservazione, altrimenti, per la faciloneria che abbonda in questa città, a forza di lasciar perdere si vede che fine fanno le cose...
Aspettiamo con curiosità il prossimo Drappellone. Buon Palio a tutti!
Simone Benvenuti