Ad 84 anni, ci ha lasciati Arturo Deiana
Il 2022 si chiude con una triste notizia per tutti i contradaioli e gli appassionati di Palio: all’età di 84 anni, si è spento un amico di Siena e del Palio, Arturo Deiana detto Pel di Carota, fantino che, pur avendo corso appena due carriere, si è ritagliato il suo importante spazio nella storia paliesca, grazie all’ “impresa” da lui compiuta il 2 luglio 1966, quando vestiva il giubbetto dell’Istrice montando il modesto Bolero.
In quell’occasione, la dirigenza di Camollia si affidò al ventottenne fantino natio di Ilbono, che nel suo curriculum poteva vantare soltanto alcune batterie e tre prove disputate, per difendersi dai pericoli che l’accoppiata della Lupa, composta da Danubio e Bozzolo, poteva creare. Il compito principale di Pel di Carota, oltre a rendere la vita dura a Bozzolo, era quello di “neutralizzare” Danubio, cavallo che aveva già dimostrato di essere più temibile da scosso che con il fantino in groppa.
Il buon Deiana prese alla lettera gli ordini ricevuti e, dopo aver disarcionato il collega-rivale subito dopo la mossa, prese con la mano sinistra le redini dello scosso della Lupa, accompagnandolo per quasi mezzo giro e lasciandolo solo quando i primi erano lontani. Questa manovra, che fece diventare Pel di Carota un beniamino degli istriciaioli, non passò inosservata ed il Comune punì la scorrettezza con ben 8 Palii di squalifica, scontata la quale il Deiana si ripresentò in Piazza, subendo però due grosse delusioni nel 1970 quando, tanto a luglio nella Selva, quanto ad agosto nell’Onda fu sceso dopo la provaccia per fare spazio a Ciancone.
Il secondo ed ultimo Palio, Pel di Carota lo disputò nel luglio '72 nella Selva su Pitagora, finendo la sua corsa al secondo San Martino.

Terminata la sua carriera, Pel di Carota è rimasto legato a Siena ed al Palio e non era raro vederlo la mattina della tratta davanti all’Entrone, con la suo grande sorriso sotto la folta barba rossa e con il suo inseparabile cappello, a ricevere i saluti e le strette di mano da parte dei contradaioli che non lo hanno mai dimenticato e che, ne siamo certi, lo ricorderanno per sempre al pari dei più grandi protagonisti della nostra festa.
Davide Donnini