IL DRAPPELLONE DI LUGLIO: QUATTRO SOGGETTI AL PREZZO DI UNO!

News inserita il 27-06-2024 - Palio

Il racconto del Palio si svolge dall'alto verso il basso

Il cencio di Giovanni Gasparro, realizzato per il Palio del 2 luglio 2024, ci offre spunti di riflessione sull'opera e su viene percepita o accolta.

Ad una analisi oggettiva risultano almeno 4 i soggetti nel drappellone che, volutamente o no, non concentrano l'attenzione su di una cosa sola ma cercano di dipanare il racconto del Palio che si svolge dall'alto verso il basso.

Dei chiaro/scuri che ci aspettavamo nello stile dell'artista, questo Cencio risulta quasi essere monocromatico di un oro che giustifichi la sacralità per cui è stato commissionato.

La madre di Gesù, come al solito, non rispetta le aspettative cristiane medie con un volto duro disegnato da ombre che sembrano eccessive per la fonte di luce che pare venire dal lato destro del dipinto o di un aura misteriosa che sembra sprigionarsi dal posteriore. In tutto questo...Gesù non pervenuto, spazio agli angeli di cui la almeno la teologia vuole senza sesso.

La corona in testa alla vergine sembra più quella della regina d'Inghilterra che una più consona aureola o coroncina di 12 stella come vuole che sia la tradizione quando essa appare ai santi o veggenti che in ogni momento della storia furono graditi a Dio.

Ancora una volta ci domandiamo in quanti siamo realmente cristiani o quanto cristianesimo debba esserci nel cencio, lasceremo il dibattito a sedi più consone e a menti pensanti in grado di affrontare l'argomento.

Dalla vergine scende un immenso manto bianco che a un certo punto fa ricorrere il pensiero ad una nota pubblicità degli anni 70, col simpatico personaggio che annunciava che il bucato non era abbastanza bianco ma si poteva fare di più col fustino di detersivo che reclamizzava.

Da questo immenso lenzuolo spunta il terzo soggetto, un sinistro personaggio riconducibile ad un paggio o a se stesso (l'autore), un uomo nero che volge lo sguardo al nulla donandoci i pensieri più disparati.

Quarto soggetto, la presenza invadente del ferro di cavallo tenuto dall'angioletto a testimoniarci il contrasto tra il sacro e il profano; nelle intenzioni dell'autore dovrebbe rappresentare il cavallo ma ci sembra una provocazione il simbolo della superstizione in mano all'angioletto, quindi una madre di Cristo con davanti un ferro di cavallo.

Ultimo in basso, la licenza artistica di rappresentare in una monocromatica tinta oro, evitando quindi i colori delle contrade che sembrano più gagliardetti di squadre di calcio, i rioni che partecipano alla carriera di luglio.

Traendo le conclusioni sul Drappellone: un colpo d'occhio di assoluto successo popolano, con qualche “scricchiolio” accordato dalle solite licenze artistiche ma che comunque, con discutibili elementi sconnessi della narrazione paliesca, ci consegna sicuramente un'opera d'arte.

Simone Benvenuti

 

 

 

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