Inaugurati i tempi moderni del Pallium
Ci ritroviamo, come consuetudine, a commentare i moderni confini dell'arte nel drappellone del palio di agosto 2022.
Dice un proverbio che "non c'è mai una seconda occasione, per fare una prima bella impressione" e in questo almeno, al primo impatto, Andrea Anastasio c'è riuscito, anche se poi è necessaria una riflessione più approfondita.
Ci chiediamo quale sia la tecnica pittorica per un collage stile "photoshop" che vede sul "cencio" la Madonna dell'assunzione, quella di Tiziano, bellamente riportata in toto, i cavalli blu alla Franz Marc e una foto del comune sottoesposta come non farebbe un dilettante al primo giorno di fotografia; il tutto con omaggi floreali sparsi ovunque a ricordarci delle note t-shirt anni '70 di un marchio blasonato.
Se le idee contano, allora conta anche la buona idea di questo assemblaggio di immagini per creare il "pallium", per poi ricoprirlo di materiale quasi inedito, onde mascherare ciò che si noterebbe palesemente.
L'impressione non è certo luttuosa come il suo predecessore di luglio, almeno l'enfasi della Madonna che volge lo sguardo al cielo ci testimonia (attraverso Tiziano) che un conto è l'esistenza ultraterrena, un conto la "misera" vita di quelli che stanno sotto coi barberi.
Il bello dell'arte è che la soggettività fa la sua parte, nessun sintomo di Sindrome di Stendhal ci ha colto di fronte all'opera, poiché il modernismo chiama arte cose che prima non lo erano, oppure la meraviglia e lo stupore vanno di pari passo alle esperienze artistico-culturali di ogni individuo.
In definitiva un ottimo e "furbo" collage fotografico inaugura i tempi moderni di questa stoffa ambita che per il primo che passerà davanti al bandierino dopo tre giri sarà oro che cola, nonostante quei fiorellini da prova di detersivo che col giusto candeggio potrebbero mantenersi intatti.
Buon Palio a tutti!
Simone Benvenuti
