DOVE SI SMALTISCONO LE SIGARETTE ELETTRONICHE? TUTTI I RISCHI PER L'AMBIENTE

News inserita il 22-11-2023 - Attualità Siena

Piccole, colorate e di facile utilizzo, usa e getta, sono diventate in poco tempo una moda diffusa, particolarmente tra i giovani

Le sigarette elettroniche usa e getta, piccole, colorate e di facile utilizzo, sono diventate in poco tempo una moda diffusa, particolarmente tra i giovani.

Tuttavia, il problema sorge quando ci si chiede: dopo l'uso, dove finiscono?

Negli Stati Uniti, si stima che ogni anno vengano gettati circa 150 milioni di vaporizzatori, contenenti una quantità significativa di litio che sarebbe sufficiente per alimentare migliaia di auto elettriche.

Questo fenomeno, purtroppo, non è confinato solo agli Stati Uniti, ma sta diventando una realtà anche in Italia, dove le vendite di questi dispositivi, come le sigarette usa e getta di Terpy, stanno aumentando in modo considerevole.

Come gestire lo smaltimento delle sigarette usa e getta
Il problema principale riguarda lo smaltimento di questi dispositivi. In teoria, le sigarette elettroniche andrebbero gestite come i Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), separando la raccolta per evitare inquinamenti e garantire il corretto smaltimento. Nella pratica, però, ciò accade raramente.

Questi dispositivi contengono sostanze tossiche e materiali non biodegradabili, oltre alle preziose risorse come il litio, che è diventato essenziale per la produzione di batterie, soprattutto per i veicoli elettrici.

Negli Stati Uniti, la situazione è già critica. Secondo il Bureau of Investigative Journalism, i giovani statunitensi gettano cinque vaporizzatori usa e getta al secondo, contribuendo a un accumulo annuale di 150 milioni di dispositivi.

Inoltre, uno studio condotto dalla Truth Initiative ha rivelato che oltre la metà dei giovani americani tra i 15 e i 24 anni usa dispositivi usa e getta, e la maggior parte di essi finisce direttamente nella spazzatura domestica.

A differenza dell'Unione Europea, negli Stati Uniti non esistono normative che impongano il riciclo specifico di questi dispositivi.

Come avviene lo smaltimento in Italia
In Italia, il problema è più recente, ma sta crescendo rapidamente. Nonostante sia difficile ottenere dati precisi sul numero esatto di sigarette elettroniche usa e getta attualmente in circolazione, le stime indicano che potrebbero rappresentare fino al 20% della quota complessiva dei prodotti liquidi da inalazione nel 2022.

Solo nei primi nove mesi di quest'anno, sono state immesse sul mercato italiano sigarette elettroniche usa e getta con una quantità totale di liquido alla nicotina pari a oltre 27 milioni di millilitri.

Uno degli aspetti di cui tenere maggiormente conto è quello del litio contenuto nelle batterie di questi dispositivi.

Secondo Andrea Marchionni, ricercatore dell'Istituto di chimica dei composti organometallici del Cnr, le batterie delle sigarette elettroniche usa e getta contengono tra il 5 e il 7% di litio.

Considerando il numero di dispositivi in circolazione in Italia, si stima che il mercato coinvolga un quantitativo di litio compreso tra 4 e 8 tonnellate.

Sebbene questi numeri possano sembrare elevati, Marchionni sottolinea che in confronto alle necessità di litio per la produzione di batterie per veicoli elettrici, l'impatto è relativamente limitato ma comunque significativo in termini etici e di economia circolare.

Dove buttare le sigarette elettroniche usa e getta?
In teoria, dovrebbero essere gestite come Raee e portate nei centri di raccolta comunali o negli esercizi commerciali che vendono apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Tuttavia, nella pratica, la situazione è molto diversa. Molte persone non sono consapevoli del fatto che le sigarette elettroniche sono Raee, e la mancanza di contenitori specifici per la raccolta in molte tabaccherie o negozi di dimensioni ridotte rende difficile il corretto smaltimento.

Anche quando questi dispositivi raggiungono i centri di trattamento, emerge un ulteriore problema.

Le batterie al litio devono essere riciclate in modo specifico per evitare incidenti, come incendi, durante la fase di triturazione dei Raee. Inoltre, la separazione delle batterie dalle sigarette elettroniche usa e getta non è sempre possibile, complicando ulteriormente il processo di riciclo.

Il direttore generale di Erion Weee, Giorgio Arienti, sottolinea che la gestione dei Raee, in particolare quelli appartenenti alla categoria R4 (piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, apparecchi di illuminazione e altro), sta vivendo un calo significativo nella raccolta.

Nel 2022, la raccolta di questi dispositivi è diminuita del 14%. Questa tendenza negativa riguarda non solo le sigarette elettroniche usa e getta ma anche altri dispositivi di dimensioni ridotte come cellulari, microonde e radio.

La sostenibilità di questi dispositivi è messa in discussione, soprattutto per le sigarette elettroniche usa e getta, che rappresentano l'opposto della sostenibilità.

La loro breve durata e la mancanza di praticità nel riciclarle aggravano ulteriormente il problema.

Arienti sottolinea la necessità di un intervento normativo per garantire una gestione corretta a fine vita di questi prodotti, poiché il mercato da solo tende a privilegiare la convenienza immediata senza considerare le implicazioni a lungo termine.

Conclusioni
Nel contesto italiano, la diffusione delle sigarette elettroniche usa e getta è un fenomeno in grande crescita.

Questo incremento si traduce in una massiccia presenza di questi dispositivi sul mercato italiano, con almeno 10 milioni di unità in circolazione, generando un'imposta di consumo pari a 3.556.044 euro.

Questa rapida espansione del mercato italiano pone una pressione crescente sulla corretta gestione e smaltimento delle sigarette elettroniche usa e getta, mettendo in evidenza la necessità di affrontare il problema non solo a livello ambientale ma anche dal punto di vista delle politiche pubbliche e della consapevolezza dei consumatori.

In conclusione, il crescente utilizzo delle sigarette elettroniche usa e getta è un problema che va oltre la mera questione della salute pubblica.

L'inquinamento causato da questi dispositivi, se non affrontato in modo adeguato, potrebbe portare a conseguenze ambientali significative.

È necessario, quindi, sensibilizzare la popolazione sulla corretta gestione dei Raee e promuovere l'adozione di pratiche sostenibili nella produzione e nell'uso di queste moderne alternative al tabacco.

 

 

 

 

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