DON VITTORIO GIGLIO E PARROCCHIE SENESI ACCOLGONO PERSONE IN DIFFICOLTÀ

News inserita il 27-12-2023 - Attualità Siena

Creando occasioni di incontro e reciproco sostegno

Don Vittorio Giglio

Nella Montagnola senese, in un’area in cui sorge il fiume Elsa, si trova il comune di Sovicille, poco meno di diecimila abitanti, che, assieme alle frazioni Rosia e San Rocco a Pilli, costituisce una parte del territorio in cui opera don Vittorio Giglio, vicario episcopale di zona Val di Merse-Val d’Arbia dell’arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino. Parrocchie che fanno rete - S. Giovanni Battista a Rosia, S. Mustiola a Torri, S. Lorenzo a Sovicille, S. Bartolomeo a Tonni-Tegoia, S. Bartolomeo alle Volte - per animare la vita cristiana, per supportare i più fragili e accoglierne di nuovi, tra casa d’accoglienza, opere di volontariato e attività sociali per anziane sole. Una casa grande dove c’è posto per tutti, al centro una roccia solida, l’amore della Chiesa. Le loro vite sono illustrate su TV2000 nella docu-serie “La casa sulla roccia”, che racconta storie di comunità parrocchiali, con testimonianze di laici e sacerdoti, di giovani e anziani sul senso di essere Chiesa, intesa come una casa che accoglie tutti, che difende e cura chiunque bussi alla sua porta, rivelando un mistero profondo: l’amore per il prossimo.

“Un parroco è chiamato ad essere padre, fratello, amico, anche madre in certi momenti, e in tanti altri anche figlio della comunità - spiega don Vittorio Giglio nel video “La casa sulla roccia: Sovicille (Siena)” che si può vedere al link https://www.youtube.com/watch?v=MNt3KOv3huA - e in questo modo cerco sempre di essere vicino ai miei parrocchiani, perché è così che voglio esercitare il mio ministero”. Don Vittorio, parroco da 34 anni, è un sacerdote “pellegrino” perché  è muovendosi che riesce a mantenere la sua presenza in diverse zone della città e a legare tra loro le iniziative di carità: “Attualmente sono in cinque parrocchie - aggiunge il don - che fino a tre decenni fa erano almeno nove con altrettanti sacerdoti, e poi sono amministratore di altre quattro piccole realtà - S. Michele Arcangelo a Iesa, SS. Giusti e Clemente a Monticiano, S. Giovanni Decollato a Scalvaia, S. Lorenzo a Merse - in quanto vicario episcopale di zona”.

Impegnato su più fronti, Don Vittorio, cinquantaquattrenne, nato a Brindisi ma da tempo a Siena, è soprattutto intento a cucire i rapporti tra le sue comunità parrocchiali che costituiscono un’unica grande famiglia dedita all’aiuto dei più bisognosi: “I parrocchiani sono parecchi, parliamo di circa 7mila abitanti, e ci sono tante famiglie, giovani e anche anziani. Tutti assieme cerchiamo di cooperare per fare in modo di creare occasioni di incontro da cui possano anche scaturire esperienze di volontariato, prestando attenzione a tutte le fasce di età”.

Comunità attive e operose che operano sui molteplici fronti della solidarietà. Ci sono le signore che si ritrovano in parrocchia tutte le settimane per ricamare, per stare assieme, per parlare e per beneficiare di momenti di socialità in cui potersi esprimere anche tramite azioni di solidarietà - “conversiamo e cerchiamo di conoscerci meglio, ricordandoci l’importanza di fare volontariato” spiegano - e poi l’azione costante delle Caritas parrocchiali e la presenza di una casa di accoglienza per immigrati che vede l’impegno di un sacerdote, don Domenico, e di una giovane coppia che si prendono cura di chi ha perso tutto per offrire una possibilità per ricominciare. “Viviamo in una casa della parrocchia - spiegano i due giovani - e abbiamo sempre sognato di essere una famiglia aperta, un concetto che arricchisce la coppia, e che ci permette di accogliere persone in emergenza abitativa e di dare il nostro contributo al loro tentativo di riprendere in mano la vita, rendendosi nuovamente autonomi”.

In questo scorcio di provincia senese, don Vittorio, che è anche direttore delle comunicazioni sociali dell’arcidiocesi, e i suoi parrocchiani esprimono l’esempio di una solidarietà diffusa che si costruisce, pezzo per pezzo, con la collaborazione di tante mani e di tanti cuori. “Ognuno di noi - conclude - si spende personalmente in un settore di carità e poi lo cura assieme agli altri, con una particolare dedizione che è spinta dall’amore verso il prossimo”.

Questa è solo una delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità. I sacerdoti sono sostenuti in queste opere dalle offerte liberali dedicate al loro sostentamento.

A sostegno delle offerte per i sacerdoti sarà programmata, fino a fine anno, la campagna della Conferenza Episcopale Italiana, realizzata da Casta Diva Group e articolata tra spot tv, radio, web, social. Gli spot raccontano la “missione” dei sacerdoti, ripresi nella loro quotidianità all’interno delle comunità, luoghi in cui tutti noi possiamo sentirci accolti.

“Ogni offerta destinata al sostentamento dei sacerdoti è il segno tangibile della vicinanza dei fedeli, un mezzo per ringraziare tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro - sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – Basta una piccola offerta ma donata in tanti”.

Oltre agli spot, sul web e sui social, sono previste alcune pillole video, brevi interviste ad alcuni parrocchiani che raccontano i “don” dal loro punto di vista.

Nonostante siano state istituite nel 1984, a seguito della revisione concordataria, le offerte deducibili sono ancora poco comprese e utilizzate dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale che però solo in minima parte può essere usata dal parroco per il proprio fabbisogno. Da qui l’importanza di un sistema che permette a ogni persona di contribuire, secondo un principio di corresponsabilità, al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani.

Diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, le offerte per i sacerdoti sono espressamente destinate al sostentamento dei preti al servizio delle 226 diocesi italiane; tra questi figurano anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi più poveri del mondo e 2.500 sacerdoti ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2022 si è attestato appena sopra gli 8,4 milioni di euro in linea con il 2021. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo, che ammonta a 514,7 milioni di euro lordi, necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi.

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