COSTONE VERSO IL DERBY. BRUTTINI: “VOGLIAMO VINCERE E RISALIRE IN CLASSIFICA”

News inserita il 16-02-2023 - Sport Siena

Il capitano della Vismederi: “Coach Ricci sta spronandoci sul piano emotivo, contro la Mens Sana sfida calda ma corretta”.

Luigi Bruttini non è solo il capitano del Costone. La sua appartenenza ai colori gialloverdi va oltre quella fascia, che nel basket è virtuale, ma anche al di là dei numeri, che pure meriterebbero una storia a parte (16 stagioni con addosso la stessa maglia, un anno fa ha sfondato il muro dei 5000 punti segnati, da dieci non scende sotto i 15 di media stagionale e tanto altro): è una questione di ius sanguinis, di orgoglio e di valori, umani prima che sportivi, a renderlo la bandiera della società della Piaggia ed è ovvio che sia lui a pendere per mano tutto l’ambiente targato Vismederi nella settimana che porta alla sfida contro la Mens Sana.
Bruttini, con la vittoria a Castelfiorentino il Costone ha finalmente imboccato la strada giusta?
“Abbiamo fatto un passo avanti, piccolo ma importante se si considera la forza dell’avversaria incontrata e soprattutto se andiamo a rileggere la partita, che ci ha visti reagire di squadra agli strappi dei vari Cantagalli e Pucci, potando a casa due punti importanti per la classifica e per il morale. Adesso però dobbiamo trovare continuità e risalire, non ci nascondiamo che l’obiettivo di inizio stagione era stare più in alto possibile visto anche il livello del roster allestito dalla società”.
Tra cambi di allenatore, infortuni e risultati altalenanti non vi state certo annoiando…
“Quando si arriva a un esonero non è solo l’allenatore a rimetterci, le scorie se le porta dietro la società e fanno compagnia anche a noi che andiamo in campo. Gli infortuni ci sono stati e si sono fatti sentire, ma purtroppo sono cose che capitano e non devono rappresentare una scusante, il problema è casomai che si finiscono per stravolgere gli equilibri di squadra e che siamo costretti a fare gli straordinari in termini di minutaggio. Il lavoro di queste ultime settimane è soprattutto mirato a ritrovare l’assetto che ci è mancato sin dall’inizio della stagione”.
Cosa è cambiato dall’arrivo in panchina di Daniele Ricci?
“Una delle caratteristiche migliori di Daniele è saper spronare i giocatori a livello emotivo e caratteriale e riuscire a tirare fuori da tutti il massimo. Nell’immediato questo atteggiamento sta permettendoci di rimettere in carreggiata l’annata, quanto all’impronta tattica e tecnica vere e proprie il fatto di subentrare a stagione in corso non è mai facile: in settimana ti alleni per preparare le partite, tempo per cambiare situazioni di gioco non c’è o comunque ce n’è poco, l’unica cosa è lavorare su ciò che si è trovato e che è stato costruito nei mesi precedenti”.
In questa sorta di mini-campionato tutto senese che è la C Gold, la Virtus ormai è irraggiungibile?
“Sulla carta erano la squadra più attrezzata e i risultati stanno confermandolo, ma sono stati molto bravi a stringere i denti nelle difficoltà che mi pare abbiano comunque incontrato, dovendo cambiare in corso d’opera qualche giocatore. La Virtus ha anche un’esperienza diversa della categoria e una continuità di risultati a questi livelli che le altre due società non hanno: il Costone non disputava questo campionato da una decina di anni e la Mens Sana sta compiendo un passo alla volta dopo essere ripartita dalla Promozione”.
Tre squadre nella stessa categoria dilettanti, nessuna con dichiarate ambizioni, né possibilità al'orizzonte, di approdo tra i professionisti. Che situazione è per il movimento cittadino?
“Posso solo dire che è molto strano giocare contro la Mens Sana, quando entri in quel palasport senti il peso della storia che si è consumata là dentro e poi ti trovi davanti tutto quel tifo che, nonostante tutto, è rimasto a sostenerla. È difficile prevedere il futuro del basket senese, avessimo avuto la sfera di cristallo qualche anno fa si sarebbero potute evitare tante brutte situazioni con le quali ci troviamo a fare i conti oggi: non parlo solo della Mens Sana, o dello sport in generale, mi riferisco proprio a tutta la città”.
Più soddisfazione o più responsabilità nel suo essere “la bandiera” del Costone?
“Sono due facce della stessa medaglia. Essere da sempre legato al Costone, esserne oggi considerato un punto di riferimento, è una splendida soddisfazione. Momenti in cui il peso della responsabilità si fa sentire, però, non mancano: quando mi affacciai in prima squadra avevo addosso gli occhi di tutti, ero il figlio del capitano storico del Costone, del Bobbe, del giocatore che con questa maglia aveva segnato più punti di tutti, insomma l’ambiente si aspettava da me qualcosa di speciale. A distanza di tanti anni, e credo dopo essermi ritagliato un mio spazio e una mia dimensione, non mi dispiacerebbe che qualcuno, pian pianino, mi sgravasse da queste responsabilità. Però, lo dico sempre, l’affetto che il Costone ha nei miei confronti è la moneta che mi ripaga, con gli interessi, per non aver mai svestito questa maglia”.
C’è stata quella tentazione, in passato?
“Ci sono stati contatti, opportunità. La Virtus, da piccolino, mi invitò a disputare il Viva Keita a Pesaro, un torneo e un’esperienza incredibili che credo fossero il primo passo per portarmi poi a giocare da loro, ma alla fine rimasi al Costone, qualche anno dopo Giulio Griccioli mi chiese invece di far parte dell’Under 16 della Mens Sana che poi avrebbe vinto il titolo nazionale: ero abbastanza stimolato da quella proposta, sono sincero, ma negli stessi giorni iniziai qui il percorso in prima squadra e assieme alla mia famiglia, che non è un mistero abbia sangue gialloverde nelle vene, scelsi di rinunciare”.
Sirene che hanno suonato lontano da Siena?
“Nel 2012/2013 disputammo la serie B vincendo sole cinque partite e retrocedendo, ma io feci una buona stagione e non mancarono avvicinamenti di procuratori e società. Mi voleva Civitanova, ma per un senese fare una scelta del genere non è mai facile, oltretutto in quegli anni entravo in Piazza come alfiere della Lupa e lasciare casa sarebbe stato complesso per tanti motivi. Più recentemente mi ha cercato Arezzo, dopo la finale di C Silver del 2019 persa proprio contro di loro: un appezzamento del quale vado ancora oggi orgoglioso e che ha fatto nascere un rapporto di grande stima con il loro presidente Castelli, io però mi ero appena sposato e l’idea di conciliare famiglia, lavoro e basket facendo avanti-indietro non era nei miei piani”.
A proposito di ricordi, ma recenti, all’andata il derby lo avete perso…
“E ancora ci brucia. Primo perché contro la Mens Sana non vuoi mai perdere, secondo perché quei due punti e quello scontro diretto, oggi, contano abbastanza anche per la classifica. Non fu una grande serata nostra, che sulla carta sapevamo di avere un valore superiore: è vero che Terrosi giocò con una mano rotta e che Ceccarelli era alle prese con l’infortunio per il quale poi si è dovuto operare, ma va dato merito alla Mens Sana per come andarono le cose, oltre che per come sta gestendo questa annata. Sono stati bravi a dimostrare di essere una squadra decisamente migliore rispetto alle aspettative e ai pronostici che circolavano prima del campionato”.
Domenica, invece, cosa succederà?
“Mi auguro che la nostra ritrovata stabilità ci consenta di giocare una partita diversa. C’è grande voglia di rivalersi dopo la sconfitta dall’andata ma, è chiaro, anche sul versante Mens Sana nessuno vorrà starci a perdere, fosse anche solo per questioni di classifica. Sarà una sfida molto calda, sportivamente parlando una battaglia all’ultimo sangue ma contraddistinta dalla grande correttezza che in campo si è sempre vista tra le due formazioni. Di fondo, tutti dobbiamo goderci questa ennesima piccola pagina di storia che ci attende”.
Cosa chiede il Costone al finale di regular season?
“Di risalire in classifica, perché questa posizione ci sta stretta. Abbiamo perso troppi punti per strada, l’obiettivo stagionale erano i playoff e dobbiamo recuperare terreno: la classifica non è disastrosa, però ci sono molte squadre appaiate o comunque vicine, in simili condizioni una vittoria ti fa avanzare ma senza continuità di risultati si rischia velocemente di scivolare di nuovo indietro”.
Matteo Tasso

Foto tratta da pagina facebook Costone Siena

 

 

 

 

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