Inserita il 08-11-2024 - Sport
Il giornalista Paolo Gozzi scrive a Sindaco e Assessore: “Siena sta sprecando la possibilità di mettere in piedi un evento di altissimo livello”
Ospitiamo su oksiena.it la riflessione di Paolo Gozzi, conosciuta e apprezzata firma dei grandi eventi nazionali e internazionali del settore motori, ma anche uomo di marketing sportivo e appassionato di basket, presenza fissa al palasport (e spesso anche lontano da Siena) quando scende sul parquet la Mens Sana.
“Tante città e amministrazioni pubbliche fanno sforzi ingenti (anche economici) per ospitare eventi sportivi di spicco. Invece a Siena è il contrario: questa domenica il derby Virtus-Mens Sana si giocherà in una palestrina da 350 posti invece che nel ben più capiente PalaEstra (teatro di 8 scudetti e tante partite di Eurolega), dove ci sarebbe stato sold out. È una situazione grottesca, e c'è da chiedersi perchè l'amministrazione locale non sia intervenuta nell'interesse generale. L'ho chiesto direttamente ai diretti interessati, Sindaco e Assessore allo sport, via questa lettera, che è stata regolarmente ricevuta:
Gentile Sindaco,
seguo da oltre trent’anni eventi sportivi di livello mondiale, fino al 2021 come inviato de La Gazzetta dello Sport e attualmente come direttore di Corsedimoto.com, una delle principali testate nazionali del settore. Mi occupo anche di marketing sportivo, come fondatore e direttore del centro studi #Traiettorie, nato dalla collaborazione fra la testata che dirigo e il Master in Design the Digital Trasformation del Politecnico Milano. Ci occupiamo dell’analisi, dal punto di vista del marketing, dei sistemi e dinamiche di grandi eventi, di linguaggio sportivo, di narrazione e dell’attivazione del pubblico quale obiettivo di sponsor e organizzatori.
Mi piace il basket e, pur non abitando a Siena, da parecchi anni seguo appassionatamente le vicende della squadra cittadina. Nelle scorse settimane ho appreso con stupore che le partite in trasferta della Mens Sana contro le altre due squadre senesi non si disputeranno nell’impianto più grande e prestigioso della città, ma in piccole palestre da 3-400 posti. Dunque eventi sportivi che avrebbero potuto coinvolgere migliaia di spettatori, suscitando interesse e seguito anche fuori città e regione, saranno esclusiva di un pubblico sparuto.
Tralascio osservazioni su aspetti che non mi competono (sicurezza, ordine pubblico, reale adeguatezza di queste due palestre ad ospitare eventi di questa portata, etc.) portando invece alla Sua attenzione temi che invece riguardano la mia specifica competenza di osservatore privilegiato di grandi eventi sportivi.
Aldilà del largo malumore che tale situazione ha generato, sia in città che fuori, l’attuale situazione comporta indubitabilmente una grave perdita di chance e d’immagine sia per il basket senese, che per la città tutta.
Lo scorso anno, in una analoga situazione, le due squadre cittadine di Livorno partecipanti allo stesso campionato di serie B, hanno derogato a giocare nel loro campo abituale da 2500 posti spostandosi occasionalmente nel ben più capiente (oltre 8000 posti) palasport Modigliani. Così hanno messo in piedi un evento di altissimo livello e di grande partecipazione popolare che ha destato vasta eco a livello nazionale. Siena avrebbe avuto la stessa grande possibilità, ma la sta sprecando in malo modo.
Sono a conoscenza del fatto che non c’è stato accordo fra le tre società coinvolte, con il grottesco risultato che le due piccole hanno giocato e giocheranno le loro partite nel Palasport più grande, rimasto com’era prevedibile desolatamente semivuoto, mentre gli eventi di maggior richiamo si terranno in impianti piccolissimi, a dispetto dell’altissima domanda di partecipazione che ci sarebbe stata. Sono convinto che in questa situazione sarebbe stata risolutiva la mediazione che l’Amministrazione locale avrebbe potuto svolgere, per indirizzare le scelte nella direzione del comune interesse dello sport senese e in seconda istanza, dell’intera città. Il regolatore pubblico interviene frequentemente per “indirizzare” le scelte delle società sportive, si pensi alle discussioni sulla localizzazione di nuovi impianti (cfr. I nuovi stadi di Roma e Milano, a puro titolo di esempio). Dunque promotori e società sportive, pur in presenza di regolamenti e interessi di varia natura, non “fanno come vogliono”, ma spesso devono seguire determinazioni (in taluni casi vere e proprie imposizioni) degli enti che patrocinano il pubblico e generale interesse.
Considerando che il campionato è appena cominciato, non mancherebbe il tempo per modificare in meglio la situazione, nell’interesse di tutti. E perfino delle due piccole società che per logiche imperscrutabili rinunciano esse stesse a quella che dall’esterno appare come una grande occasione di promozione e pubblicità malamente sprecata".
Un cordiale saluto
Paolo Gozzi