Inserita il 04-03-2025 - Poggibonsi
Novità per la vasta zona degradata a due passi dal centro e vicino alla stazione, è in vendita e in attesa di un compratore
Un polmone verde in città, un luogo dove natura e presenza umana si fondono. Sembra il testo di presentazione di un parco urbano di nuova concezione, ma si tratta dell'area degradata a due passi dal centro di Poggibonsi. Un quadrilatero che va dalla ferrovia costeggia via Vallepiatta e via Suali, un tempo area industriale, dismessa a partire dagli anni 80.
Si sa quando l'uomo lascia un luogo, la natura riprende prepotente il suo spazio. Tutta la zona è oggi un rigoglioso verde dove alberi, arbusti, piante e rovi la fanno da padrone, un luogo che segna anche una difficoltà di amministrazioni comunali e privati, di programmare ed intervenire per il recupero della zona. Un'area frazionata tra varie proprietà, uno scacchiere di interessi individuali che vanno a scontrarsi con quello collettivo, che vorrebbe l'intero spazio sistemato: un parco, dei posteggi, magari edifici privati e perché no, anche pubblici.
La zona è tornata sulla bocca di tutti in seguito alla notizia che una parte va all'asta il 27 marzo. La lista civica Vivi Poggibonsi ha portato un interpellanza al consiglio comunale del 25 febbraio dove chiedeva se l'amministrazione avesse in mente di acquistare il terreno. La risposta è stata negativa a causa dei costi di bonifica dall'amianto, che fanno salire a dismisura l'esborso per l'operazione. Per la lista Civica invece poteva essere l'occasione giusta per intervenire creando un parcheggio interrato al servizio del centro storico, che averebbe risolto ogni problema di accesso. Chissà se la città potrà riappropriarsi di una vasta porzione del suo territorio, se ci sarà un investitore privato che voglia puntare sulla zona e trasformarla in residenziale. Per adesso non rimane che attendere i risultati dell'asta, che perlomeno ha avuto il merito di riportare l'attenzione sulla zona. Una foresta a due passi dal centro nata dal disinteresse collettivo, ancora in attesa del proprio futuro.
Filippo Landi