OMICIDI E BRUTALI VIOLENZE, LA RADICE DEL MALE

Inserita il 20-11-2023 - Cronaca

Atti estremi per effetto della "svuotatura" delle coscienze

Vorremmo esprimere anche noi la nostra opinione sull'ultimo terribile episodio di violenza che ha portato alla morte di Giulia Cecchettin, senza per questo abusare della parola femminicidio che è limitante e sessista, perché esistono anche madri che uccidono figli e gli episodi cronaca ne sono pieni. Quindi  dobbiamo allargare la questione agli omicidi, in cui la vittima conosce benissimo il suo aggressore e non si aspetta alcuna forma di male e dove l'uccisione riesce così bene proprio per questo motivo.

Gli scienziati non ci spiegano cosa succeda nella testa di una persona apparentemente normale, per arrivare a far scattare la molla di un omicidio, del resto sarebbe pericolosissimo farlo attraverso leggi restrittive, altrimenti per la prima lite banale tra fidanzati o coniugi qualcuno finisce in galera senza motivo, né evidentemente sappiamo quanto sia facile prevedere futuribili comportamenti efferati. Salvo casi eccezionali, dove si conosceva il rischio e le denunce preventive non hanno comunque evitato i delitti, nonostante tecnologici braccialetti elettronici.

Non ci addentriamo in materie psichiche, poiché ci sembra che la scienza stessa conosca evidentemente poco bene uno dei misteri più vasti del cosmo, cioè il cervello umano.

Possiamo, però, andare a a scandagliare i dettami di una società moderna: ci sembra che certi schemi comportamentali derivino da nuovi costumi sociali e la loro conseguente perdita di valori.

Il materialismo conduce ad una vita senza Dio ed una vita senza Dio conduce alla mancata consapevolezza della distinzione bene/male; qui evidentemente scatta la vera molla che conduce ad atti estremi per effetto della "svuotatura" delle coscienze, come che l'atto ultimo di porre fine alla vita di un altro individuo  meritasse di essere eseguito perché ritenuto egoisticamente giusto, senza calcolarne le conseguenze. Se invece utilizziamo la sola ragione non ci spieghiamo neppure come non possa un individuo calcolare le conseguenze di un omicidio.

La rabbia accecante in quell'istante si basa sul fatto della non accettazione di una perdita affettiva e di come l'omicida preferisca l'eliminazione dell'altra persona, piuttosto che la vittima si goda la propria vita altrove. Nel fatto che quell'uccisione valga la pena, per l'assassino che la commette, è contenuta la chiave di questo fenomeno. Sia chiaro che non è un dilagante fenomeno dar far west che vede coinvolti 56 milioni di italiani ma di un minimo comun denominatore che raccoglie gli ultimi casi, tutti uguali per esecuzione e motivazione.

Nell'ultimo episodio citato hanno sorpreso, ad onor di cronaca, la curiosa t-shirt nera, indossata dalla sorella della vittima, con impresso un pentacolo satanico piuttosto sconcertante e ricorrenti croci capovolte come si suole all'adorazione di "quello del piano di sotto", con conseguenti ed altrettanto agghiaccianti dichiarazioni in cui si dice di “Non chiamare mostro uno come Filippo che è solo figlio del patriarcato”.

Ci pare una affermazione quasi giustificante e che personalmente sposta la questione su problematiche spirituali, bisognerebbe che in giro ci fossero più esorcisti, come diceva spesso Padre Amorth, perché uno dei problemi societari attuali è l'aver tolto Dio dalle nostre vite per adorare l'avversario.

Non abbiamo la presunzione di spiegare tutto di questi fenomeni con percezioni sensoriali che riguardano le sfere dell'anima ma siamo sicuri che possano aiutare a capire qualcosa.

Il vuoto morale che riempie le nostre vite può spingere qualcuno ad atti estremi ma è coltivare la radice del male che sposta sempre più in avanti l'efferatezza di certi aumentati episodi.

Che Dio ce la mandi buona…anche a Siena!

Simone Benvenuti

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