"MEDITERRANEO, LO SQUALO BIANCO STA SPARENDO": ALLARME DELL'UNIVERSITÀ DI SIENA

Inserita il 30-07-2024 - Attualità

La diminuzione della sua presenza suggerisce un preoccupante stato di salute e il rischio di perdita di biodiversità

Un recente studio condotto dall'Università di Siena in collaborazione con il Centro Studi Squali (CSS) di Massa Marittima ha rivelato dati preoccupanti riguardo alla presenza dello squalo bianco nelle acque italiane del Mediterraneo. La ricerca, intitolata “Monitoraggio e marcatura dello Squalo bianco nel Mediterraneo”, suggerisce che questa specie possa aver raggiunto un punto critico oltre il quale la sua popolazione non è più recuperabile.

Lo squalo bianco, ritenuto “critically endangered” (in pericolo critico) dall’IUCN - International Union for Conservation of Nature fin dal 2016, corre un serio rischio di estinzione nel proprio habitat. Sebbene il Mar Mediterraneo sia stato considerato uno degli otto hotspot mondiali per la presenza e l’abbondanza di squali bianchi, lo studio non ha registrato alcun avvistamento di questi esemplari lungo le coste italiane durante le oltre 650 ore di monitoraggio sul campo tra il 2017 e il 2024.

Il progetto di ricerca, che ha mobilitato studiosi con ampie competenze e ha impiegato mezzi e tecnologie avanzate, è stato guidato dal professor Primo Micarelli dell'Università di Siena. L’iniziativa, sviluppata in collaborazione con il CSS, ha coinvolto importanti figure scientifiche tra cui Francesca Romana Reinero, coordinatrice scientifica del CSS, e Consuelo Vicariotto. Inoltre, la professoressa Letizia Marsili ha coordinato l’equipe del dipartimento di Scienze Fisiche della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena, lavorando a stretto contatto con il gruppo di ricerca Magiamare-Siena, rappresentato da Guia Consales.

L'assenza totale di avvistamenti durante il periodo di studio indica una situazione allarmante: lo squalo bianco potrebbe aver superato la soglia di non ritorno. Questo scenario rappresenta una grave perdita in termini di biodiversità per il bacino del Mediterraneo, dove questa specie era presente da circa tre milioni di anni.

Il rapporto tecnico finale del progetto lancia un chiaro allarme, esortando a prendere misure urgenti per proteggere e conservare questa specie iconica. La diminuzione dello squalo bianco non solo impoverisce il patrimonio naturale del Mediterraneo, ma potrebbe anche avere ripercussioni negative sull'equilibrio dell'ecosistema marino.

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