BEKO, FOSSI: "INCERTEZZE SU FUTURO STABILIMENTI MA URSO NON PERVENUTO"

Inserita il 12-07-2024 - Attualità

Le dichiarazioni del deputato Pd e segretario Dem della Toscana, depositando una nuova interrogazione

Dopo quattro mesi dal via libera definitivo delle Antitrust competenti, resta ancora un mistero quale sarà il piano industriale di Beko per i suoi stabilimenti in Italia, dove l'azienda impiega oltre 5000 lavoratori. Questa incertezza alimenta le preoccupazioni e le critiche nei confronti del Ministro Urso, il quale continua a convocare tavoli istituzionali che non producono risultati concreti, limitandosi a menzionare la possibile attivazione della golden power da parte del governo. Tuttavia, non è chiaro cosa comporterebbe concretamente tale misura per il futuro degli stabilimenti italiani, in particolare per quello di Siena.

Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario Dem della Toscana, ha depositato una nuova interrogazione su questa tematica, esprimendo il suo disappunto per la mancanza di progressi. "I sindacati chiedono da tempo rassicurazioni circa le prospettive future del sito di Siena, anche perché il gruppo Arçelik non investe in maniera significativa sul polo produttivo di Siena da ormai 10 anni, mentre possiede stabilimenti in Polonia e Romania dove vengono prodotti altri frigoriferi", ha dichiarato Fossi.

La situazione del sito di Siena è particolarmente critica: da oltre quindici anni sono stati attivati gli ammortizzatori sociali e attualmente i lavoratori affrontano nove giorni lavorativi di stop al mese. Durante l'ultimo incontro al Ministero delle Imprese, svoltosi il 25 giugno scorso, non sono emerse novità significative. Beko ha semplicemente sottolineato il calo degli ordinativi per la fabbrica toscana, senza fornire dettagli concreti su eventuali piani di investimento o ristrutturazione.

Questo scenario di incertezza è aggravato dalle recenti notizie sulla potenziale chiusura del sito produttivo di Yate, vicino a Bristol, che impiega 150 dipendenti. Tali sviluppi non sono sicuramente rassicuranti per i lavoratori italiani, che temono ulteriori delocalizzazioni.

"Vogliamo che il Governo Meloni si attivi concretamente per avere certezze sul futuro e chiarire definitivamente quali saranno le iniziative che metterà in campo se la multinazionale non escludesse delocalizzazioni anche nel nostro paese", conclude Fossi. La richiesta è chiara: è necessario un intervento deciso e trasparente da parte del governo per proteggere i lavoratori italiani e garantire un futuro stabile agli stabilimenti Beko in Italia.

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