AGRIPOST: RESPINTO IL "PIANO LUPO", VINCONO GLI ANIMALISTI

News inserita il 07-02-2017 - Attualità Siena - Rubrica AgriPost

Bloccato nei giorni scorsi in seguito all’incessante pressione degli animalisti, suscitando disaccordi tra i vari soggetti coinvolti.

“Curiosi aveva gli occhi il lupo, mentre lo guardava, l'uomo puntò invece il fucile, pietà non provava, sparò una volta sola, sparò per ammazzare, svanì nel nulla il lupo, davanti al bracconiere...” così cantava Ivan Graziani nella sua “Il lupo e il Bracconiere” nei lontani anni 90. Tra i tanti animali selvatici che popolano la Toscana, il lupo europeo è sicuramente tra i più temuti dagli allevatori ed abitanti in genere. L’inconfondibile animale dal manto grigio che si aggira tra i nostri boschi, è da sempre al centro di numerose battaglie tra chi ne promuove l’abbattimento e chi invece lo tutela. La pericolosità del lupo non è tanto verso l’uomo (annualmente si registrano pochi casi di incontri ravvicinati tra uomo e animale) quanto quella verso gli allevamenti. Periodicamente i quotidiani riportano notizie di attacchi di questi animali, generalmente in branco, che decimano il bestiame, comportando ingenti perdite economiche agli allevatori. La conseguenza è che molti lupi vengono abbattuti illegalmente in Italia, con tempi e modi razionalmente scorretti, basati sulla sola tolleranza locale senza alcun dato scientifico sul contenimento della popolazione nel territorio. Per far fronte alle esigenze degli allevatori, la conferenza Stato-Regioni ha dato un primo via libera ad un piano che prevede l’abbattimento controllato degli individui su tutto il territorio nazionale. Dopo ben 46 anni di assoluta protezione, il lupo si trova quindi minacciato dalla nuova proposta, conosciuta come “Piano per la conservazione del lupo”, suscitando dissensi sul fronte opposto, quello degli animalisti (WWF, ENPA, LAC, LAV, LIPU, LNDC). Questi ultimi, contestano la misura 22 del piano che prevede un abbattimento controllato del 5% degli esemplari presenti sul territorio nazionale, sostenendo che per i lupi, non sarebbero possibili in realtà “interventi selettivi di abbattimento” come anche “i comportamenti predatori potrebbero aggravarsi” ma anzi, condannano questa norma come “un’arma di distrazione di massa”. Numerose associazioni ambientaliste, assieme all’Ente di protezione animale, si sono appellati direttamente al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, raccogliendo inoltre 500mila firme affinché il governo tolga dal piano gli abbattimenti. La Toscana si è sempre dichiarata a favore degli allevatori, dichiarando che negli ultimi 5 anni abbiamo assistito alla perdita del 40% del patrimonio ovino toscano, rischiando la resa di nuove aziende. Tuttavia, il movimento contro l’approvazione del piano è stato efficace; il “Piano per la conservazione del lupo” non è così andato in porto, bloccato dalla stessa conferenza Stato-Regione in seguito alle continue pressioni. Ovviamente la non approvazione del piano, non farà altro che incentivare il bracconaggio ed i singoli allevatori si troveranno ancora costretti, per proteggere i propri interessi, a farsi “giustizia privata”, mettendo quindi in pericolo se stessi e la sopravvivenza dell’animale.

Tommaso Martellini

 

 

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