Appassionati conoscitori del mondo rurale che ridanno vita alle usanze agricole di una volta.
“… vi era una capanna con il tetto a due falde con muri in pietra. Tre quarti di questo edificio era destinato a fienile con una grande porta in legno che dava sull’aia. Le mura del lato destro e dietro avevano delle grandi aperture in alto per far sì che circolasse l’aria all’interno della struttura …” sono le parole con cui Livio Brandini, presidente dell’Associazione, nel suo libro “Nostalgia dell’aia, Ed.Tigulliana, 2015” descrive la tanto ricordata aia, fulcro della vita contadina toscana del vecchio secolo. Eh sì perché l’uomo vive di ricordi, il pensiero degli anni passati, la spensieratezza di quando un tempo si viveva nell’essenziale, poche cose, talvolta da condividere con il fratello, il vicino oppure l’amico. Quando i banchi di scuola erano per pochi, ma la vita stessa era insegnante ed insegnamento per tutti; si imparava a lavorare da piccoli, si cresceva troppo presto, si accantonavano i balocchi per dedicarsi a qualcosa di concreto, di reale. Sembra passata un’era, ma sono solamente un paio di generazioni fa ed in questo spazio, il tempo sembra essersi accelerato, euforicamente progredito modificando drasticamente la qualità del vivere la vita. Ci sono alcune persone però, per le quali questo tempo sembra aver fatto un’eccezione. Sono quelle che volgarmente vengono chiamati “contadini”, canonici nell’aspetto e nel portamento, dagli occhi colmi di esperienza, con le mani segnate dal lavoro e dal tanto sacrificio, talvolta derisi da incoscienti che ne ignorano il passato. È proprio il ricordo, il voler tornare indietro con gli anni, che ha spinto questo gruppo di persone, compaesani e abitanti di Pianella (nel comune di Castelnuovo Berardenga) e zone limitrofe, a creare questa Associazione per far rinascere le usanze e i mezzi tipici dell’agricoltura e mezzadria del XX secolo in Toscana. Nel 2011 in seguito dell’acquisto di una trebbia da fermo ed un obsoleto trattore OM, nel piccolo borgo senese, nacquero “I nostalgici dell’aia”. Annualmente l’Associazione mette in scena i tre momenti cardini della lavorazione del grano, così come avveniva nel secolo scorso; la semina (e preparazione del terreno), la mietitura e la trebbiatura, tutto adornato con mezzi, costumi e bivacchi secondo quella che era la realtà contadina novecentesca. Tre eventi memorabili ricchi di passione ed emozione, uno spettacolo per grandi e piccini dove si possono ammirare macchine dall’aspetto bizzarro, ferraglie un tempo dimenticate, che hanno iniziato di nuovo a far borbottare i vecchi motori, ignari del tempo trascorso. Ogni anno, il successo sempre maggiore dell’iniziativa, ne ha ampliato gli orizzonti e l’entrata di nuovi membri e di altri mezzi ha dato l’occasione di mettere in mostra questo spettacolo anche oltre la sola rappresentazione della “Festa di fine agosto” di Pianella. Un revival mai banale che unisce vecchie e nuove generazioni, alla scoperta degli antichi costumi della vita contadina chiantigiana di un tempo.
Tommaso Martellini