AGRICOLTURA MOTORE ECONOMICO SENESE: "SIENA NON È TERRA DI CAPORALATO "

News inserita il 11-04-2025 - Attualità Siena

I dati di Coldiretti fotografano il settore agricolo come uno dei più importanti per l’occupazione

Agricoltura, primo motore occupazionale della provincia senese: "Nessuna emergenza caporalato"

Con circa 14mila operai agricoli impiegati — di cui oltre 10mila uomini e 4mila donne — l’agricoltura si conferma il principale datore di lavoro della provincia di Siena. A fornire questi numeri è Coldiretti Siena, che sottolinea come il settore rappresenti non solo una colonna portante dell’economia locale, ma anche un presidio fondamentale per l’occupazione. La forza lavoro è composta in prevalenza da italiani (circa 9mila), mentre gli stranieri sono circa 5mila.

Nonostante la rilevanza del comparto, negli ultimi tempi a livello locale si è assistito a un allarmante accostamento tra il lavoro agricolo e fenomeni di caporalato. Un nesso che, secondo i dati a disposizione delle autorità, non trova però riscontro nella realtà senese.

A chiarirlo è stata Mariafrancesca Santoli, direttrice dell’Ispettorato del Lavoro di Siena, intervenuta nel corso di un convegno organizzato da Coldiretti a dicembre. “Siena non ha un fenomeno di caporalato come lo possiamo intendere comunemente – ha dichiarato –. Ci sono episodi di lavoro irregolare, ma non riguardano esclusivamente l’agricoltura. Possiamo affermare con certezza che Siena non è terra di caporalato”.

Una posizione condivisa anche dagli addetti ai lavori, che denunciano il rischio di una rappresentazione distorta del comparto. In un momento segnato da incertezze geopolitiche e turbolenze di mercato, sottolineano da Coldiretti, è fondamentale restituire un’immagine veritiera di un settore che garantisce sicurezza alimentare, tutela ambientale e, soprattutto, occupazione in un territorio colpito da crisi industriali e perdita di posti di lavoro.

Resta alta, comunque, l’attenzione verso eventuali situazioni di illegalità. “A chi è a conoscenza di attività criminali legate al caporalato – concludono da Coldiretti – ricordiamo che gli organi ispettivi e le forze dell’ordine sono i riferimenti competenti. In quel caso, saremo sempre al fianco di chi denuncia”.

 

 

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