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"MADE IN SIENA", MOLTO PIU' DI UN MARCHIO DI QUALITA'

News inserita il 27-11-2010

Promuovere il brand Siena e guardare al passato per costruire il futuro. Questo è il succo della Tavola Rotonda che si è svolta ieri pomeriggio nel Salone delle Feste dell’Hotel Continental.

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Promuovere il brand Siena e guardare al passato per costruire il futuro. Questo è il succo della Tavola Rotonda che si è svolta ieri pomeriggio nel Salone delle Feste dell’Hotel Continental. "Made in Siena" questo è il titolo scelto dall’Associazione Culturale "Per Siena" per promuovere e imbastire un confronto sul valore dell’impresa senese nell’economia di oggi. Dopo i saluti di presentazione del presidente Paolo Giannini e il discorso introduttivo del consigliere direttivo Franco Vaselli, è stata la volta dei protagonisti delle eccellenze del nostro territorio coordinati dal giornalista  Carlo Cambi.
Il primo a prendere la parola è stato Corsino Corsini –presidente del comitato ricciarelli e panforte IGP– fiero di aver ottenuto il prestigioso marchio per il ricciarello e speranzoso di bissarlo con l’altro dolce cittadino attualmente in mezzo alla bufera: il panforte. Già, la mitica prelibatezza di miele e mandorle non può che far pensare alla buia vicenda Sapori e dal dovere di riportare questo celebre marchio e i suoi prodotti nel territorio natale.
Dal dolce al salato e più precisamente ai salumi. E’ Alessandro Ciofi dell’Antica Salumeria Salvini a sottolineare il valore aggiunto che si ottiene promuovendo la territorialità del prodotto. Sulla stessa linea Meacci,  presidente della CNA nazionale, che insiste sull’importanza dell’investire sul Brand Siena.
Il marchio e il suo legame con il territorio è la chiave per guardare al futuro, afferma Gian Paolo Batani, proprietario dell’omonimo caffè. Da caffè a caffè: di quello d’orzo si occupa Leonardo Montanari che orgogliosamente si vanta della sua bevanda  a "chilometro 0" direttamente dalle colline senesi.
Cambia prospettiva Andrea Pannocchieschi d’Elci, il re della cinta senese evidenzia come "manca la cultura nelle persone. C’è chi compra e mangia salami che sembrano di plastica". Già, la concorrenza al Made in Siena è forte e "spesso sleale" sostiene giustamente Stefano Neri di Terrecotte di Siena, che cita casi in cui viene riportato il nome della città del Palio per produzioni estere che utilizzano materiali scadenti.
Cino Cinughi de’ Pazzi, presidente del Consorzio Chianti Colli Senesi apre con impatto il suo intervento: "Siena è la provincia con più DOCG al mondo. Il Chianti Colli Senesi è un signor vino. Va rispettato e tutelato. Non è pensabile trovare nei grandi supermercati bottiglie al prezzo di poco superiore ai due euro."
Chiude la parata di "eccellenze senesi" Paolo Neri di Philogen Spa che sottolinea come spesso "più dei capitali ci vogliono i cervelli."
Un meeting positivo e dinamico che prende atto di una situazione difficile ma allo stesso tempo lascia aperti scenari di fiducia. D’altronde la qualità senese e dei suoi prodotti ha, da sempre, lasciato il segno nel mondo. "Dobbiamo avere la capacità di essere interpreti del passato per guardare al futuro –chiude con queste parole la tavola rotonda Federico Valacchi consigliere di Per Siena- E’ importante dare spessore alla senesità."

Luca Stefanucci - Foto: Gianfranco Bernardo

 

Made in Siena from Gianfranco Bernardo on Vimeo.

   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   

 

 

 

 

 

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