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LO ZODIACO DEI SUPER TUSCANS: GEMELLI PER L'APPARITA!

News inserita il 02-06-2015

   

 

Prosegue il viaggio con l'abbinamento dei segni zodiacali al vino toscano. I dodici segni corrispondono grosso modo ai mesi dell’anno, anche se alcune costellazioni sono più estese delle altre (la Vergine ad esempio è circa tre volte l’Ariete) ma gli astrologi, per convenzione, preferiscono considerare ogni segno, corrispondente a trenta giorni. Ogni segno zodiacale riflette il ciclo naturale della stagione di quel momento. 

  

Fino dai tempi antichi, l’uomo ha osservato il cielo di notte restando ammirato dalle sue stelle, e, collegandole con linee immaginarie, ha dato vita a figure mitiche. Si spiega in questo modo la nascita delle costellazioni, uno degli spettacoli più suggestivi presenti in natura. Le costellazioni riconosciute dagli astronomi sono poco meno di novanta e alcune di queste sono costellazioni zodiacali. Nel suo movimento di rotazione intorno al sole, la Terra si sposta nello spazio e il Sole transita apparentemente tra le stelle, descrivendo in un anno un cerchio chiamato eclittica. In questo moto apparente il Sole percorre dodici costellazioni più un’altra Ofiuco che non è stata inserita nello zodiaco. I dodici segni corrispondono grosso modo ai mesi dell’anno, anche se alcune costellazioni sono più estese delle altre (la Vergine ad esempio è circa tre volte l’Ariete) ma gli astrologi, per convenzione, preferiscono considerare ogni segno, corrispondente a trenta giorni. Ogni segno zodiacale riflette il ciclo naturale della stagione di quel momento. Segno d’aria, legato all’influsso del pianeta Mercurio (l’unico che combina insieme qualità maschili e femminili), il segno dei Gemelli è legato al pensiero, all’intelletto e alla conoscenza. La caratteristica principale dei nati sotto queste stelle è la duplicità, intesa come una doppia anima. I Gemelli infatti sanno essere razionali e emotivi allo stesso tempo, e riuniscono in loro luci e ombre. Il suo colore è il giallo; la pietra portafortuna è il topazio, con l’agata, e il giorno fortunato è il Mercoledì. Il simbolo astrologico dei Gemelli è il numero romano II, che rappresenta la dualità nonché gli stessi gemelli (questo segno è stato spesso associato al mito greco di Castore e Polluce). Il Sole occupa, nello Zodiaco Tropicale, i gradi dei Gemelli, per approssimazione, dal 21 Maggio al 21 Giugno. 

Secondo l’oroscopo dei fiori, le portafortuna dei Gemelli sono il fiordaliso, simbolo di quiete e serenità, il giglio – che simboleggia l’eleganza e la forza, ma anche la freddezza, attenzione! -, il mirto, e il garofano. Tra le erbe aromatiche, la menta è cara ai Gemelli e può portare loro fortuna coltivarne un po’ in un piccolo orto in vaso sul davanzale. Grandi comunicatori, mutevoli nell’atteggiamento ma saldi nelle proprie opinioni, creativi e “quadrati”, i Gemelli cercano stabilità e serenità negli altri, forse per compensare il proprio “sobbuglio” interiore. Capaci di affascinare con le proprie capacità intellettuali, i Gemelli riescono a essere grandi leader ma a volte possono confondere le idee di chi sta loro vicino. Essendo volubili possono apparire a volte superficiali, mentre la loro è una vera e propria filosofia di vita che li aiuta ad evitare coinvolgimenti emotivi troppo forti. Proseguiamo nella presentazione dei Super Tuscan che hanno fatto la storia del vino in terra di Siena, con l’Apparita del Castello di Ama.

Il Castello di Ama è un’azienda nata negli anni settanta per opera della famiglia di Lorenza Sebasti e di Marco Pallanti, che, ispirati dai paesaggi pittoreschi del Chianti hanno voluto far rifiorire una zona già storicamente affermata. Situata ad Ama, nel comune di Gaiole in Chianti, nella provincia di Siena, l’azienda ha cinque splendidi vigneti distribuiti sugli 89 ettari totali intorno all’abitato. La storia del Castello di Ama come culla della produzione vinicola ha inizio nel settecento, epoca in cui era già stato segnalato come il "miglior luogo del Chianti per i vini" dal granduca Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena, che andò in visita ad Ama nel 1773 e ne tessé le lodi al governo della Toscana. Una targa ricorda queste parole di ammirazione, che proseguivano dicendo che “Intorno al castello d’Amma vi sono le colline e valli le più belle di tutto il Chianti, coltivate a maraviglia con terreni fertili a grani, ulivi e vigne bellissime” per sottolineare poi come “Le vigne di Ama sono ben esposte, assolative, tutte tenute ottimamente e come giardini: questa parte è la più fertile e la più rinomata del Chianti”. L’eccellenza dei tempi d’oro è tornata oggi più splendente che mai, come testimoniato dai premi che l’hanno incoronata: mentre il proprietario Marco è stato insignito del titolo di Enologo dell’anno nel 2003 dalla Guida dei Vini Gambero Rosso, per i due mandati successivi, dal 2006 al 2012, gli è stato assegnato il titolo di Presidente del Consorzio del Chianti Classico e nel 2005 l’azienda è stata dichiarata la Migliore dell’anno. Qui i vigneti alternati agli olivi lasciano spazio alle installazioni e alle opere d'arte disseminate nei terreni del Chianti; un'iniziativa nata per volere dei proprietari con il supporto organizzativo della Galleria Continua di San Gimignano. Dal 2000 infatti ha preso vita il progetto Castello di Ama per l’Arte contemporanea che ha coinvolto vari artisti di grande rilievo nel panorama internazionale (Michelangelo Pistoletto, Daniel Buren, Giulio Paolini, Kendell Geers, Anish Kapoor, Chen Zhen, Carlos Garaicoa, Nedko Solakov, Cristina Iglesias, Louise Bourgeois, Ilya e Emilia Kabakov e Pascale Marthine Tayou) nella creazione di opere d’arte contemporanea che vanno ad arricchire la tenuta, le sue cantine, le cappelle disseminate nel borgo e i casolari.

L’Apparita è un vino culto sin dalla prima annata 1985. Posizionate alla sommità del Vigneto Bellavista, ad un’ altitudine di 490 metri s.l.m., si trovano le piccole parcelle che vanno a costituire la vigna L’Apparita per un totale di 3.84 ettari. Impiantate nel 1975 con Canaiolo e Malvasia Bianca sono state reinnestate tra il 1982 ed il 1985, a Merlot con il clone 342. La forma di allevamento a Lira Aperta ed il terreno particolarmente ricco di argilla fanno di questo piccolo “cru” un gioiello dell’enologia mondiale. Nel 1991, in Svizzera, l'Academie du Vin, durante una degustazione alla cieca, dedicata ai Merlot di tutto il mondo, elegge miglior vino Vigna L'Apparita 1987 che sbaraglia tutti i vini francesi. E’ un merlot in purezza con una grandissima struttura riconoscibile tra mille per una eleganza veramente sorprendente che ha fatto scoprire il grande terroir di Castello di Ama agli appassionati di tutto il mondo. Alla vista presenta un bel colore rosso rubino quasi impenetrabile:al naso presenta un bouquet ricco e ampio, fruttato, frutta rossa matura e floreale, in bocca caldo, potente, con un tannino elegante, dal gusto fresco ed equilibrato; molto lungo e persistente il finale. “Maggio fresco e bagnato giova alla vigna e al prato”.

Achille Prostamo & Giovanni D'Alessandro


 

 

 

 

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