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"L'ITALIA AI TEMPI DI BERLUSCONI", L'IMPETUOSO TRAVAGLIO AL SANTA MARIA DELLA SCALA

News inserita il 29-09-2010

A Siena ha riscosso notevole successo l'incontro con lo schietto giornalista di Annozero, che ha esposto fatti e avvenimenti politici degli ultimi quindici anni.

L’Italia ai tempi di Berlusconi”, incontro a Siena con il giornalista Marco Travaglio, ha riscosso un notevole successo al Santa Maria della Scala con una sala San Pio colma ma l’affluenza inaspettata ha gremito anche l’intera piazza del Duomo. 
Travaglio ha esposto fatti e avvenimenti politici degli ultimi quindici anni, con immancabili frasi puntigliose rivolte all’attuale classe parlamentare senza distinzione di partito o orientamento politico.
Ha tenuto una vera e propria lezione basata principalmente sull’ingresso in politica di Silvio Berlusconi e le conseguenti manovre fatte per proteggere il politico-imprenditore dai lunghi processi che lo coinvolgono. Travaglio ha riportato esempi significativi quali il lodo Alfano o quello Consolo, elencando anche qualche escamotage che Berlusconi ha attuato per salire al governo.
Uno fra tanti è il processo breve che con la propria denominazione ha poco a che fare e dovrebbe infatti essere chiamato di “estinzione” in quanto fissa delle precise scadenze oltre le quali il processo si estingue.
“Mai visto un innocente darsi tanto da fare per farla franca”, citando Luttazzi, Travaglio ha continuato l’orazione esponendo l’articolo III della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” e continuando con l’ironia che lo contraddistingue con un “Ma  siamo sicuri che l’articolo III sia conosciuto in Italia?”.
L’intervento si è concluso con l’idea che l’unica cosa che teme la classe politica italiana è l’opinione pubblica e ciò fa sperare Travaglio e molti dei suoi sostenitori in un futuro e in un cambiamento principalmente politico ma  anche economico e sociale.

Francesca Ferriol

 

 

 

 

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