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L'HONOR CIVITATIS PRIMA DI TUTTO

News inserita il 15-08-2010

Il Sindaco Maurizio Cenni, alla cerimonia del "Mangia 2010", chiude la sua ultima presentazione, da presidente del Concistoro, con la frase: “mai rinunciando, sempre anticipando”.

Allo storico dell'arte Gabriele Borghini, ex Soprintendente per i beni artistici e storici di Siena e Grosseto, è andata l'edizione 2010 del "Premio Mangia".
<< Un premio che viene dalla città, un premio dell’intera comunità – ha detto il Sindaco Maurizio Cenni, nel suo ruolo di Presidente del Concistoro del Monte del Mangia - >>. E per questo il ricordo e il saluto a tutti i personaggi che sono stati premiati durante i dieci anni della sua carica.
Al  dottor Borghini, che – come ha detto il primo cittadino - << ha difeso la bellezza dell’arte dal tempo, ma anche dalla mano dell’uomo>>, l'ambita onorificenza cittadina, in virtù delle numerose iniziative organizzate per promuovere e valorizzare il patrimonio storico e artistico delle contrade. Il suo costante impegno è andato oltre gli obblighi istituzionali, rivolgendo a Siena e ai suoi tesori una passione e una dedizione encomiabili. Una ricca attività di tutela e recupero della cultura per la quale il Magistrato delle Contrade ha presentato la candidatura, avvalorata da un curriculum illustre. Borghini, infatti, ha ricoperto ruoli istituzionali di rilievo sia in ambito senese che nazionale.
<<Scrittore sottile e sobrio, docente senza spocchia, guida affabile – così l’intellettuale Roberto Barzanti ha  delineato la figura di Gabriele Borghini - , il suo - semplice? - segreto sta, forse, nella fusione tra cultura  e leggerezza che incarna e suggerisce e nella incantevole capacità di declinare il rigore del sapere con accenti di affabile coinvolgimento>>. <<Ci auguriamo - ha evidenziato Barzanti – che l’impegno di Gabriele prosegua in piena e coerente autonomia critica, vigile e mai affannoso, severo ma non aggressivo, cordiale e felice, talvolta ,magari, ammantato di controllata mondanità>>.
La cerimonia è proseguita con la  consegna delle medaglie d'oro per il valore civico al massofisioterapista Giuliano Gepponi, all'atleta Claudio Mercati e alla cantante lirica Laura Polverelli. Tre personalità, insieme a Borghini, che hanno portato il nome di Siena nel mondo.
Meritevole per l'impegno sportivo Giuliano Gepponi, conosciuto in tutta la città per la sua attività, con la quale ha ottenuto importanti risultati in Italia e all'estero.
<<Quando qualcuno ti mette le mani addosso - ha dichiarato, con parole di goliardico encomio, il cronista Roberto Rosa - non si sa mai come può andare a finire, ma se le mani addosso te le mette uno come Giuliano Gepponi, allora puoi stare sicuro che andrà a finire bene>> .  Come  ha ricordato Rosa <<anche la moglie di Tony Blair, Cherie, è ricorsa con successo alle sue manipolazioni>>. Nel suo studio la foto dell’ex primo ministro britannico con la dedica autografa: "Dio salvi la regina e… Giuliano Gepponi".
Tutta la Contrada di Valdimontone si è stretta attorno a lui, segnalando l'ex-fisioterapista  dell'AC Siena e del Costone Basket, attualmente impegnato con la Nazionale di calcio Under 20, per il riconoscimento cittadino caldeggiato, anche, dal Costone.
Discorso a parte per Claudio Mercati, proposto dalla Contrada dell’Oca. Il nostro illustre concittadino nasce con l'amore per il calcio militando come portiere nelle giovanili dell'AC Siena e poi come allenatore a livello professionistico con squadre di serie C e allievi nazionali di serie A.  Ma nel 1997 la sua vocazione per il ciclismo lo porta verso una disciplina che lo incoronerà più volte campione italiano e del mondo.
<<Campione non è soltanto colui che trionfa al Giro d'Italia o al Tour de France, ma piuttosto colui che con determinazione e tenacia impiega, per lo sport che ama, le più recondite risorse, per gareggiare ad ogni livello ed in ogni competizione. E lui è un campione vero, perché ha dedicato la sua vita allo sport>>. Così lo ha presentato il giornalista Andrea Sbardellati.
Un atleta a 360°, quindi, che con dedizione e passione è divenuto un esempio da imitare per tutta la collettività.
Il mezzosoprano Laura Polverelli, contradaiola dell'Istrice, è un'artista famosa sia sulle scene nazionali, che internazionali, ospite delle massime istituzioni italiane ed estere, tra le quali il Teatro alla Scala di Milano, il Real di Madrid, l'Opéra di Montecarlo e l'Orchestra Sinfonica di Israele. Importante la sua collaborazione con i musicisti e i direttori più famosi, con i quali ha interpretato un vasto repertorio operistico; per questo la candidatura presentata dal Presidente del Gruppo Stampa Autonomo di Siena.
<< Mi piace molto e mi diverte presentarla - ha dichiarato, con tono di, quasi,  paterna emozione, il direttore d'orchestra Gianluigi Gelmetti -. La Polverelli è un'artista completa, un'artigiana della musica, perché prima di studiare canto si è diplomata in pianoforte per una più completa conoscenza della musica. Capace, come tutti i sensi,  di essere seria senza prendersi sul serio. Tante le cose fatte insieme, mi piace lavorare con lei. sia come direttore d’orchestra che come regista>>.
Uno storico dell'arte, una cantante lirica, un massofisioterapista e un atleta. Quattro senesi che all'apparenza non hanno nulla a che fare l'un con l'altro, se non per aver contribuito, con i loro saperi, a portare il nome di Siena sulle più importanti scene nazionali e internazionali. 
<<Quattro ambasciatori del bello, della passione, della tenacia e del successo: gli ambasciatori – li ha definiti Cenni –  di Siena e della senesità>>.
<<Un compito, oggi più che mai importante – ha continuato il Sindaco - >> accennando, così, alla situazione nazionale ed aprendo un saluto incentrato sul metodo delle scelte da lui effettuate in dieci anni di mandato.
<<Stiamo bene attenti tutti a non commettere errori: ci sono temi e argomenti sui quali il distinguo per fini politici o elettorali non paga mai, su questi temi si misura la capacità di coesione della città e quando la si attacca chi ne ha il dovere la deve difendere a spada tratta e a muso duro senza i "se" e senza i "ma", altrimenti non potrà mai candidarsi a rappresentarla. Ho sempre cercato di farlo con lo stesso piglio senza curarmi se gli attacchi venivano da ambienti avversari o no, sia quando si è cercato di piegare la Banca a logiche estranee al mercato, sia quando la Fondazione è stata messa in discussione, sia quando si attacca la Festa>>.
Cenni si è dichiarato felice e onorato del compito svolto per più di dodici ore al giorno, dentro il Palazzo Comunale. E’ stata una "parentesi" al servizio della città, fra un mese tornerà a svolgere il lavoro sospeso al momento della sua elezione.
Con forza ha ribadito che anche nei momenti che lo hanno visto in aperta polemica il suo è stato <<non un risentimento personale>>, ma un "sentire" per <<difendere l’autonomia suprema delle istituzioni>>.
E l’augurio per chi, dalla prossima primavera, prenderà il suo posto è quello di essere <<libero di fare le proprie scelte, non scendere a patti preventivi se non fondati sulle idee, sul progetto, sul programma e non come talvolta potrebbe accadere su patti di potere fine a se stesso, essere forti di una investitura popolare che sia chiara e netta. E lavorare affinché continui ad affermarsi il primato delle istituzioni sulla politica che deve tornare a definirsi ed agire con la "P" maiuscola>>.
Per mantenere i livelli di qualità della vita, che hanno permesso a Siena di primeggiare nelle classifiche, <<la città – ha concluso -  dovrebbe guardare più al contemporaneo e capire come si progetta un futuro in un quadro economico che è cambiato e che inciderà per i prossimi anni, ove non potremo esercitare quel vezzo tutto nostro di ritenerci fuori dalla globalizzazione, dalla crisi , ma ancora al tempo dei fondi oro del Lorenzetti e che non potremo continuare a vivere al di sopra delle nostre possibilità. Dovremo fare scelte difficili, ma eque e ricolte a chi ha più fragilità>>.
<<Dobbiamo concentrarci sull’essenziale e mettere da parte il superfluo, smettere di dare credito ai denigratori (…) ed operare per rafforzare un sistema volto all’equità sociale, al rilancio delle nostre eccellenze>>.
In sintesi: pensare meno all’interesse particolare, di più a quello generale, ma, soprattutto: <<mai rinunciando, sempre anticipando>>.

 

 

 

 

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