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LE MONTE VANNO A POSTO...

News inserita il 30-06-2015

Il Leocorno affida Mississippi al giovane Elias Mannucci e sta un po' alla finestra per capire se questa possa essere la scelta definitiva.

Apro il pezzo scusandomi per un errore e un paio di incertezze sul quadro delle monte, che poi, all'uscita dall'entrone, sono state subito sottolineate con la matita rossa o blu.

Corro subito ai ripari. Intanto mi hanno fregato i tempi, più lunghi del solito, necessari per sistemare le tessere del mosaico. Qualcosa deve essere successo, ma l'arcano resta e la verità la sapremo forse a carriera chiusa, o chissà, fra qualche anno.

Le voci di Contrada ci dicono che il primo a muovere sia stato il Tittia, felice di poter cercare una nuova vittoria, avvalendosi della forza economica e strategica del Nicchio e della velocità e prontezza di Occolè, il baio di 8 anni di Alberto Manenti che sembra essere disegnato per correre sul Campo. Si dice che la seconda mossa l'abbia fatta Gigi Bruschelli che ha ceduto ben presto alla corte di capitan Targetti che portava in dote all'Imperatore un barbero completo come Quit Gold.

In contemporanea andava felicemente in porto l'accordo fra la Torre e Brio, con il Mari voglioso da sempre di provarsi sulla maestosa Morosita Prima.

Interessante anche la strategia della Pantera che ha cercato subito Jonatan Bartoletti che nel chiacchierato Quintiliano ha evidentemente riposto la massima fiducia. In fin dei conti il baio del Rugani è stato subito ribattezzato “bombolon futuro” e in tanti gli riconoscono doti di testa e di gambe fuori dal comune.

L'Oca è andata a pallino, senza apparenti incertezze, e ha affidato le redini del grande Oppio, di proprietà, vedi un po', di una famiglia di torraioli, al fantino che ha seguito per una stagione intera e che si chiama Francesco Caria detto Tremendo.

Il Ricceri non ci ha pensato tanto su...e ha accettato di buon grado l'offerta dell'Onda, la Contrada del babbo. Osama Bin è un futuribile ottimo soggetto e Salasso da cavalli così, di solito, sa tirare fuori il meglio.

Chiare....chiarissime le intenzioni del Valdimontone e della Civetta. Lo staff paliesco dei Servi ha impostato subito una carriera di difesa che mira ad...attaccare il favorito Nicchio. Riscopre Massimo Columbu detto Veleno, contando sulla voglia di riemergere dal sommerso del fantino sardo e spera di mettere un freno alla corsa altrimenti pulita della rivale.

La Civetta che nei confronti del Leocorno vanta ad oggi un tondo due a zero, dopo aver ingollato amaro per venti anni, interpreta un Palio all'antica, tutto teso a intrappolare la rivale grazie alle doti riconosciute di guastafeste di Valter Pusceddu detto Bighino.

Già che ci siamo restiamo proprio sul Leocorno. Mississippi, che un Palio lo ha vinto alla grande qualche anno fa nell'Oca, viene affidato al giovane Elias Mannucci e sta un po' alla finestra per capire se questa possa essere la scelta giusta, continuandosi però a guardarsi intorno.

La Tartuca almeno in apparenza va giù liscia come l'olio. Sa che Mocambo non è proprio una prima scelta e allora va, giustamente, verso il Palio dando fiducia a Carlo Sanna detto Brigante, sperando magari in una azione improvvisa di...brigantaggio. Nel Palio ci sta tutto e il suo contrario, anche se la statistica ci racconta che dal 1946 ad oggi nell'ottantacinque per cento dei casi il cencio lo conquista uno dei primi due o tre barberi. Ma le statistiche  sono fatte per essere scompaginate...una volta ogni tanto.

Roberto Morrocchi

 

 

 

 

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