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IL SINDACO DI SAN GIMIGNANO RILANCIA LA SFIDA DOPO GLI ATTACCHI DELLA STAMPA ESTERA

News inserita il 19-07-2010

                                

Giacomo Bassi difende il comune turrita e invita ad una riflessione.

Ecco la dichiarazione integrale del primo cittadino di San Gimignano:

 

"Gli articoli della stampa estera, riportati in questi giorni dai media italiani, volti a screditare la Toscana quale tradizionale meta turistica degli abitanti del Nord Europa, si inseriscono in una consueta polemica che ogni anno si ripete con regolarità e con evidente scopo denigratorio ma che può finire per produrre persino un effetto pubblicitario per i nostri territori. Ma al di là del clamore giornalistico di certe polemiche, anche queste occasioni ci devono far riflettere su alcuni problemi che effettivamente il nostro sistema turistico-ricettivo ha sviluppato sin dagli anni del boom turistico di massa. Infatti, a fronte della maggioranza degli operatori turistico commerciali e del settore ricettivo che ogni giorno sono impegnati  a far bene e onestamente il loro lavoro e a veicolare una immagine positiva ed accogliente della Toscana, non possiamo non riconoscere che c’è anche una minoranza di approfittatori che,  spesso attratti dal miraggio dei guadagni facili e veloci e senza nessuna professionalità e preparazione, non si fanno scrupoli  nella gestione di una attività, né sul versante dei prezzi né sulla qualità del servizio. Questi soggetti fanno un danno enorme all’immagine della Toscana e dei nostri territori e devono essere colpiti e marginalizzati, non solo dall’attività di controllo degli Organi preposti, compresi gli Enti Locali, ma soprattutto dalle Associazioni di categoria e dagli stessi operatori che sono le vere vittime di questi "pescicane". Un’attività di controllo però che ha molte frecce spuntate come la scarsità di mezzi e risorse da destinare ai controlli, la deregulation e la liberalizzazione del settore che ha reso meno stringente il controllo preventivo. In un mondo dove la concorrenza agguerrita di molti territori rischia di sottrarre alla Toscana fette importanti di flussi turistici, non possiamo più dare messaggi sbagliati e dobbiamo puntare alla qualità, sia di sistema che di ogni singolo operatore e ad un rapporto qualità-prezzo più connesso al normale costo della vita. Per questo, non ci deve essere più spazio per chi opera fuori da un contesto di sempre maggiore qualità professionale e praticando prezzi da speculazione. I primi che si dovrebbero ribellare sono proprio coloro, e sono molti, che operano onestamente e con grande considerazione e passione verso il lavoro che svolgono in ogni settore del turismo. Resta il fatto che gli Enti Locali devono dare l’esempio.

Il Comune di San Gimignano, per esempio, ha le tariffe dei parcheggi ferme da 8 anni, nonostante i notevoli investimenti tecnologici fatti in questi anni. Ma è necessario l’impegno anche delle Associazioni di settore e di tutto il mondo imprenditoriale, non solo per estirpare la mala pianta degli speculatori, ma anche, e direi soprattutto, nel sostenere con grande forza tutti quei programmi di crescita della professionalità degli operatori e della qualità delle strutture che, non senza fatica, si riescono a mettere in campo. Quando progetti di grande respiro, volti a far fare un salto di qualità a tutto il sistema turistico locale, come il Laboratorio di Eccellenza di San Gimignano ed il progetto provinciale Ospiti di Valore raccolgono non molte adesioni, significa che ancora c’è molta strada da fare e mi viene il dubbio che probabilmente i messaggi e le sollecitazioni verso la qualità non sono univoci e non pienamente condivisi. Se non si capisce che oggi, per operare nel turismo, occorre aver studiato, conoscere almeno tre lingue, essere esperti di storia locale, di tradizioni toscane, di enogastronomia, essere informati ogni giorno sugli spettacoli e sulle attività culturali che si tengono in provincia e, più in generale, essere sempre nella disposizione intellettuale di dover fare un aggiornamento continuo, come per ogni altra professionalità, allora si presta il fianco agli approfittatori e si cede alla logica del "tirare a campare".

E così, magari senza accorgersene, ci si fa del male da soli".

 

 

 

 

 

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