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IL PD CONTRO LA CHIUSURA DELL'UFFICIO POSTALE DI CASTELMUZIO

News inserita il 02-08-2010

 

La vicenda della frazione di Trequanda è oggetto di un ordine del giorno a firma Marco Nasorri, capogruppo in Consiglio Provinciale.

Il Partito democratico si mobilita contro la chiusura dell’ufficio postale di Castelmuzio, frazione del comune di Trequanda, giudicato “antieconomico” da Poste Italiane spa. La chiusura è prevista per i prossimi giorni. La vicenda è oggetto di un ordine del giorno, a firma del capogruppo Pd in Consiglio provinciale Marco Nasorri e della consigliera Simona Garosi, che sarà sottoposto all’approvazione dell’assemblea provinciale, dopo i due ordini del giorno del Pd già approvati nelle scorse settimane dal Consiglio comunale di Trequanda.
“La chiusura dell’ufficio postale di Castelmuzio – spiegano i consiglieri democratici Nasorri e Garosi – penalizzerebbe fortemente la comunità locale e soprattutto la numerosa popolazione anziana. L’ufficio postale costituisce un servizio pubblico essenziale la cui opportunità non può essere misurata solo in termini di economicità, tanto più in un piccolo borgo come Castelmuzio, che già sta vivendo il fenomeno dello spopolamento. L’amministrazione comunale ha investito molto nel territorio per sostenere lo sviluppo del turismo, sia per incrementare l’offerta ricettiva sia per valorizzare i prodotti tipici della zona. Spiace dunque dover sottolineare il comportamento di Poste Italiane che, nonostante le richieste dell’amministrazione comunale di essere costantemente informata sui tempi e le modalità di chiusura dell’ufficio, ha invece agito in maniera unilaterale, sottraendosi al confronto con le istituzioni e mostrando una incomprensibile arroganza rispetto alle rappresentanze dei cittadini”.
“Nei mesi scorsi – continuano i consiglieri provinciali del Pd – il comune di Trequanda ha più volte richiesto un incontro con i vertici di Poste Italiane. C’era anche un problema con il proprietario dell’immobile, che ha deciso di non rinnovare il contratto di affitto dei locali, ma l’amministrazione ha provveduto autonomamente a reperire dei nuovi locali adatti ad ospitare la sede dell’ufficio postale. È inaccettabile che, dopo i pesanti tagli operati con la manovra finanziaria nei confronti dei piccoli comuni, le realtà più piccole siano anche private di servizi essenziali di interesse pubblico, quali l’ufficio postale, considerando anche che Poste Italiane spa è un’azienda in utile e che comunque l’economicità non può essere l’unico criterio quando sono in ballo servizi così importanti. Con questo ordine del giorno il Partito democratico invita l’azienda a rivedere la propria decisione, chiedendo all’amministrazione provinciale di impegnarsi in tal senso e rinnovando il pieno sostegno all’amministrazione comunale di Trequanda nell’individuazione di soluzioni condivise, che tutelino i diritti dei cittadini all’universalità del servizio postale”.

 

 

 

 

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