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GLI STUDENTI OKKUPANO IL RETTORATO DELL'UNIVERSITA'. PER UNA SCUOLA APERTA A TUTTI

News inserita il 30-11-2010

 

 

La mobilitazione degli universitari, alla vigilia del temuto e scongiurato “” definitivo al disegno di legge Gelmini, ha coinvolto ragazzi e ragazze di tutte le facoltà dell’ateneo senese, nessuno escluso.

"Il Senato Accademico, nella sua seduta straordinaria del 29 novembre, esprime profonda preoccupazione per lo stato del sistema universitario e auspica un processo di riforma e di rilancio dell’Università pubblica fondato sul confronto e su una reale condivisione”.
La mobilitazione degli studenti universitari, alla vigilia del temuto e scongiurato “sì” definitivo al disegno di legge Gelmini, all’ordine del giorno stamani alla Camera, ha coinvolto ragazzi e ragazze di tutte le facoltà dell’ateneo senese, nessuno escluso. La mattina di ieri ha visto allontanarsi gli studenti dalle relative sedi d’appartenenza, chi dal Centro didattico San Miniato (Scienze matematiche fisiche e naturali) e dal Policlinico Le scotte, chi dagli snodi dentro le mura (lettere e filosofia, scienze politiche, giurisprudenza, economia, matematica) e confluire in un corteo che è andato via via rafforzandosi in numero e fervore. La marcia è approdata in Piazza Duomo, dove l’obiettivo non è stata la cattedrale dell’Assunta bensì l’antistante palazzo della Prefettura, bersaglio di un attacco di aeroplanini di carta protagonisti dello slogan che si è letto più tardi sullo striscione srotolato dal terrazzo dell’edificio: “Gli unici aerei che vogliamo -no alla guerra sì alla cultura”. Vengono in mente le parole del grande maestro Mario Monicelli (deceduto proprio ieri in tarda serata) quando, a Roma, in un'intervista del giugno scorso, alla presentazione del cortometraggio “La nuova armata Brancaleone”, spiegò come intendesse per “moderna armata Brancaleone” quella che tenta di togliere denaro ai giovani e di soffocare le loro ardenti potenzialità nel mondo della cultura.
Gli studenti di Siena hanno promosso il proprio dissenso fino a tarda serata occupando il Rettorato; in programma c’era  la proiezione in Aula magna dell’ultima puntata di “Vieni via con me” di Fabio Fazio e Roberto Saviano, che ha ospitato tra gli altri una ricercatrice de La Sapienza di Roma. È stato un dissenso protrattosi fino all’ultimo, cioè a oggi, giornata in cui è prevista la sospensione della didattica nella quasi totalità delle aule. Sono oltre 50 le facoltà occupate in tutta Italia, oltre a Siena, e migliaia gli studenti, i ricercatori, i dottorandi scesi in piazza. E la mobilitazione è sbarcata pure all’estero, dove gli studenti italiani aderenti al progetto Erasmus hanno dato vita a una protesta in più di 90 atenei in 19 paesi.
È il grido dell’università pubblica che, se si trovasse a dover essere verbalizzato, suonerebbe probabilmente così: “La scuola è aperta a tutti.  I capaci e i meritevoli , anche se privi di mezzi, hanno il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi” (art.34 Costituzione italiana).

Valentina Lombardi

 

 

 

 

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